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martedì 31 maggio 2011

Cronoscalata dei Giganti e Mezza Maratona del Monte Carso

venerdì 27 maggio - Cronoscalata dei Giganti
Già, stavo per scordarmi questa gara "alternativa": il CaiCIM ha organizzato una gara che parte da Piazza Goldoni, nel cuore della città, e arriva fino al Castello di San Giusto, attraversando l'omonio colle salendo l'imponente gradinata: attraversamento del parco della Rimembranza, piazza della Cattedrale e poi si arriva in Castello!
Forse perchè è proprio una cosa assurda e diversa dal solito, partecipo a questa cronoscalata: con tutti quei gradini un male alle gambe incredibile, quadricipiti in fiamme e gola secca per più di un'ora dopo aver finito: ho scoperto come "morire" in poco meno di 8 minuti!

sabato 28 maggio - Mezza Maratona del Monte Carso
L'EcoMaratona dei 2 Parchi nasce dall'idea di Bobo: raduno spontaneo per percorrere in una festa i meravigliosi sentieri che scorrono sinuosi tra la val Rosandra ed il monte Taiano...

Tra i 21 o 42 chilometri scelgo il percorso breve, la distanza della mezza con i suoi 780 metri di dislivello mi sembra più che sufficiente da affrontare, dato che non conosco il percorso e questa settimana mi sento non troppo bene...
Passo a prendere Stefano presto, Davide da forfait (per infreddatura e gara del giorno prima!) e quindi ritrovo alle 8:00 al Rifugio Premuda: da qui partiranno i runners della Maratona mentre noi della Mezza ci spostiamo nell'Antro di Bagnoli per premere contemporaneamente start alle ore 9.
Le previsioni meteo davano pioggia incessante tutto il giorno, ma per fortuna durante la notte il temporale sembra aver -per il momento- esaurito gli scrosci: infatti noi riusciremo a chiudere all'asciutto, mentre poi a mezzogiorno ricomincia a diluviare.
Siamo in pochi e la preoccupazione principale per me è quella di perdermi e vagare per sentieri sconosciuti a oltranza: però in partenza trovo Vesna che conosce la zona come le sue tasche; spero solo che abbia un ritmo che riesco a seguire, e per fortuna è così! Noto con molto piacere che, anche se dovessi restar sola, gli incroci sono abbastanza ben segnati da cartelli di legno (piccoli, certo) o da cumuli di sassi con quello in cima colorato di giallo: tutto molto discreto, ma agli incroci in caso di dubbi in effetti basta guardar bene...
La partenza è in salita, per cui non c'è da pensare se andar svelti o no: c'è solo da morirci su, alternado sui pezzi più ripidi tratti di camminata svelta alla corsa!
A pochi metri da me vedo un gruppetto di tre persone: Vesna, Alberto, e un signore che in partenza aveva una cagnetta marrone, che lungo il percorso gli scappa (atletica quadrupede, che si è data alla fuga con i più veloci della maratona!) e che fortunatamente ha poi ritrovato una trentina di km più su...
La salita ci porta al Castello di San Servolo (SLO) e da qui si apre una vista aperta e da vertigine su Trieste e Capodistria: la stanchezza e la concentrazione non lasciano molto tempo alla contempazione del panorama, e tengo sempre a tiro la maglietta azzurra di Vesna che non voglio assolutamente perdere!
Una volta arrivati in quota sull'altipiano attraversiamo sentieri che variano di chilometro in chilometro: una strada costeggiata da verdi prati, poi un sentiero dentro al bosco che appena si percepisce, dato che l'erba è così alta da arrivarmi alla vita e si richiude subito dopo il passaggio di chi l'attraversa, una carrareccia con un fondo di grossi ciotoli bianchi e appuntiti (che mi fan temere per le caviglie) e poi verso la fine del percorso si attraversa un sottobosco molto fangoso e pieno di ripidi slaiscendi, con alcuni attraversamenti di ruscelli. Un paesaggio mai monotono una quantità impressionante di colori e profumi. Oltre la salita iniziale, che ci porta da 76 a 454 metri sul livello del mare, anche il percorso sull'altipiano è pianeggiante solo per piccoli tratti, e si alternano salite più o meno impegnative: le successive discese son "brevi", appena sufficienti per recuperare il fiato.
Il percorso mi impegna più di quanto immaginassi, non guardo il garmin dalla partenza, ma al decimo km è Alberto che annuncia la strada fatta: un leggerissimo sconforto per come sto e considerando che non siamo nemmeno a metà, ma per fortuna segue un pezzo facile e mi faccio forza, speravo di essere un pò oltre...
Al 14mo rampa ripida per attraversare il paese di Ocizia e dal 17mo è tutta discesa: solo dopo aver passato l'abitato di Beka mi oriento e capisco dove sono: discesone verso Botazzo e son ancora 2 km nel cuore della Val Rosandra per giungere al Rifugio Premuda, all'arrivo, dove chiudiamo tutti e tre in 2 ore e 35 minuti.
Enrico arriva primo con 2:04, poi Stefano e un altro paio di runners in 2:14, anche lui ha trovato dei compagni di corsa coi quali trascorrere questa bella avventura.
Sono stanca e felicissima, l'incognita del percorso per me era proprio una novità, perchè di solito un esplorativo pre-gara lo facciamo sempre...
Si aspetta un po' l'arrivo dei primi maratoneti, poi alle 14 il pranzo in rifugio e quindi, stanchi e ancora un pò infangati, si torna a casa!

domenica 22 maggio 2011

...che panorama!

La mia prima volta sul Monte Taiano (Slavnik) era stata una bellissima corsa dal punto di vista della compagnia e del percorso, ma metereologicamente parlando PESSIMA: data la pioggia e le nebbia sarebbe stato il caso di rimandare a un tempo più clemente, ma la macchina organizzativa era partita, così come persisteva la speranza in una eventuale schiarita... Afftontare 10 km di salita e 500 metri di dislivello per giungere in uno strepitoso punto panoramico e vedere attorno a sè solo una coltre candida di nebbia, non è effettivamente una gran soddisfazione!

Da febbraio, tra una cosa e l'altra non era mai il momento e finalmente oggi sono andata a conquistare quella cima e a godermi IL PANORAMA da lassù!
La salita parte dai 490 metri slm di Erpelle (SLO) e tutta la salita è di pendenza abbastanza regolare e il sottobosco offre riparo dai caldi raggi del sole. Solo negli ultimi 2 km finali ci sono un paio di rampe ripide e poi la strada che porta al rifugio con grossi ciotoli salgono inerpicandosi.
Per arrivare in cima (1028m) i chilometri sono 10 esatti dalla partenza, e in un'ora e 6 minuti sono su, salendo con abbastanza regolarità: sto davvero bene, mi sento fresca (in partenza ci son 20°C e un pò d'aria) e correre nel fitto del bosco, con l'ombra maculata dai raggi del sole che penetrano tra il fogliame facendo scintillare di un verde brillante qualche foglia è davvero uno spettacolo...
 sentiero nel sottobosco
 quasi in cima, mancano un paio di km!
 alle spalle altri monti...
... e volgendo lo sguardo all'Adriatico, i due golfi di Capodistria e Trieste 

Una volta arrivata sù la voglia di restare lì in contemplazione del mondo è immensa, come sconfinata è la quantità di mare, terra e monti che il mio sguardo riesce ad abbracciare.
In effetti mi prendo una lunghissima sosta, la panca è abbastanza comoda, l'aria è tiepida e mi metto a far la lucertola al sole per un bel pò!
una vista mozzafiato
  ...e da qui non scenderei più!
 veduta dal rifugio:
Arrivano a frotte un sacco di gitanti; presto il rifugio e il prato circostante si riempiono di magliette colorate: mi piace osservare nel viso di chi giunge la soddisfaizione per l'impresa, per la vetta conquistata, che per ciasuno è molto gratificante.
Dalla vetta posso godere di un'inusuale prospettiva su Trieste e su Capodistria: i due golfi dall'alto; i miei punti i riferimento (Monte Girsa, il castello di Miramare) sono dei puntini lontanissimi e la prospettiva è così diversa!
Purtroppo non posso restar lì all'infinito, e rimettersi in moto non è facile: per fortuna ora non mi resta che scendere dal versante opposto, assai più ripido e impervio: in 5 km si scende, mi precipito giù, saltando tra i sassi, sono felice e l'andatura è più che allegra, anche se per fotografare il panorama e i fiori val sempre la pena fermarsi!
un tocco di colore in tutto questo verde:
nel tratto pianeggiante tra prati e pascoli...
Ora non resta che un fondo leggermente ondulato, passando per gli abitati di Podgorje, Presnica e Klanec per chiudere il giro e tornare 26 km dopo all'auto. L'aria si è scadata notevolmente 26°C e il sole ormai picchia allo zenit, forse avrei dovuto indugiare di meno in cima per non trovarmi negli ultimi chilometri a soffrire così tanto, ed essere colta da una spossatezza davvero pesante!
Il giro è stato davvero FANTASTICO, un sogno che mi portavo dentro da troppo tempo e che è stato pieno zeppo di belle emozioni...

domenica 15 maggio 2011

dopo maratona e Principe

Il giorno dopo la maratona mi sentivo completamente svuotata: per fortuna nessun dolore o fastidio localizzato, ma mi muovevo al rallentatore, piano piano, ascoltando il mio corpo e ogni singolo movimeno. Anche in ufficio ho avuto qualche difficoltà a concentrarmi, ogni tanto mi ritrovavo immobile, a rivivere alcuni passaggi della gara del giorno prima, riassaporando sensazioni ed emozioni. Sento di non essere ok, me ne son resa conto andando in scooter nel pomeriggio, stranissima sensazione di non essere reattiva, riflessi lenti: quindi la sera niente nuoto, ma vado in sauna con Gabriella ;-)
Martedì una bella passeggiata in Val Rosandra, per distendere i pensieri e "raccogliere le idee"...
Giovedì finalmente riprendo col movimento in piscina, le sensazioni sono buone :)
Sabato mattina riprendo a correre, vado sulla napoleonica prima dell'alba quando l'aria ha ancora una sfumatura celeste che avvolge ogni cosa: in mezzo alla natura e il mare all'orizzonte, appena comincio mi sento subito in affanno: le gambe pesanti sono il meno, è proprio il fiato che sembra corto... Che bel buongiorno, mi fissa immobile un piccolo cerbiatto tra gli alberi!
Nel pomeriggio incredibilmente libero approfitto per un giro in bici, partenza da casa e via salita verso Basovizza: da qui giro in Slovenia, che in una splendida giornata di maggio offre distese di prati verdissimi; che grande la tentazione di stendersi e guardare le nuvole correre nel cielo...

Nella notte il tempo è peggiorato: domenica mattina si corre il Trofeo Principe, il cielo è nuvoloso e soffia un pò di vento: la gara è svelta, 8,2 km, quattro in su e gli ultimi 4 in discesa. Parto in fondo al gruppo, certa che sentirò ancora la stanchezza della maratona: come sempre al via parton tutti in piena, e mi trovo a partir allegra pure io... mannaggia, ho lasciato l'impostazione "bici" del giorno prima, e così non ho l'indicazione del ritmo in min/km ma in km/ora, e non c'è il lap automatico ogni km :-/ Non ho riferimenti, corro a sensazione: inaspettatamente bello! cerco di puntare qualcuno che conosco e di cui conosco il ritmo, Alessandro lo vedo ma presto sparisce: troppo veloce!  alla fine della salita vedo Irene, e cerco di prenderla, l'affianco e scambiamo due parole: certo che correr dopo aver dormito 2 sole ore non dev'essere il massimo, e questo sipega perchè non riesce a venir oltre con me... 
Poi all'orizzonte vedo Cristina, punto anche la sua canotta arancione e mi azzardo a prenderla: due chiacchiere con lei e allungo! mancan tre km, e la discesa incita a spingere. Il finale torna pianeggiante, cerco di non rallentare troppo perchè dopo la discesa par salita, e chiudo sotto ogni aspettativa 37:51 - 4:34 min/km (stessa gara nel 2009 40:02 - 4:57 e nel 2010 39:37 - 4:50).
 Proverò più spesso a non guardare affatto il garmin in gara!

domenica 8 maggio 2011

12a Maratona d'Europa

...il tempo è un dettaglio, ma può essere un dettaglio di gran soddisfazione...

Le premesse non erano buone, almeno per quanto riguarda gli allenamenti svolti...
però nell'ultimo mese (guarda caso da quando ho la BDC) confrontando gli allenamenti sui percorsi che più o meno son sempre gli stessi (bosco di basovizza, napoleonica, strada imperiale) avevo notato qualcosa di diverso....  tempi decisamente migliori che in fondo, moooolto in fondo, mi davano una piccola idea di poter azzardare...
Anche perchè mi ripetevo, se non ci credo io, se l'obiettivo non me lo prefiggo, di sicuro è impossibile "acchiapparlo"!
Quindi l'idea molto azzardata, quella che non avevo il coraggio di dire ad alta voce, era di stare con i pallloncini delle 4 ore: almeno finchè ce n'è.
Gradisca ore 9:00 puntuale lo sparo, si sa che in principio van tutti svelti, anche i palloncini gialli delle 4 ore e sinceramente non me la sento di tirarmi il collo per star con loro... vabbè, se sarà ci vedremo dopo!
L'aria è ancora fresca, ma il cielo è sereno e di sicuro tra un pò il sole scalderà... i primi 10 km scorrono via in 55 minuti: sto bene vedo i palloncini in lontananza, conto di prenderli a Duiuno, dove si arriva al rilevamento della mezza maratona in salita; ci arrivo a due ore spaccate, e i palloncini non li vedo nemeno in lontananza :-( peccato, ci speravo...
La salita a Duino sfianca, poi ci si riprende e la salita successiva è quella che porta a Sistiana: putroppo il pubblico è praticamente assente, tralasciando qualche persona affacciata alle finestre della propria abitazione... e siamo così diradati, che si corre soli, per fortuna in un bel paesaggio ma soli...
Dopo qualche chilometro corso in costiera vedo una maglietta nera che mi sembra abbia un buon ritmo  e così affianco Roberto dal 29° al 32° corro con lui 4 km assai "svelti" (sotto 5:30, complice la pendenza favorevole): decisamente allegri! Questo cambio di ritmo mi infonde una gran fiducia, perchè le gambe rispondono bene e finalmente i palloncini gialli si avvicinano!
L'azzardo che ormai davo per perso mi riappare a portata di mano: al 35° raggiungo FINALMENTE i pacemaker, ma sento che parlano di rallentare perchè han 1 minuto di vantaggio: stiamo scherzando?
Di voglia di correre ne ho tanta, e come mi ha detto qualcuno, "più piano corri più dolori hai", e poi è vero o no che prima finisco e meno soffro? Rapido controllo: fiato ok, cuore ok, gambe per il momento ok, quindi: li saluto e vado! Averli presi e passati è stato galvanizzante, noto che sto passando un sacco di runner che camminano; a fianco a noi c'è una marea di gente della stracittadina e finalmente un pò di pubblico che incita.
Ultimo km a tutta, entrata in piazza Unità e finalmente tanta gente, mamma non mi fa le foto perchè non mi aspetta così presto...  ma va bene lo stesso! non posso chiedere di più... :-)
Bello davvero avere i bambini all'arrivo, Paolo era eccitato per la medaglia ("mamma, hai vinto!")
Un grazie di cuore alle persone che, con le loro parole mi hanno dato forza per credere che la scommessa fosse possibile!

domenica 1 maggio 2011

conto alla rovescia

Domenica 8 maggio ci sarà la Maratona d'Europa!
Mi viene naturale fare il punto della situazione e il paragone allo scorso anno ci va, anche se non vorrei: da gennaio a aprile 2010 avevo percorso750 km (gulp!) a differenza dei 420 (sigh!) nello stesso periodo quest'anno.
Inoltre l'altro anno avevo seguito la tabella di Pizzolato, quest'anno ho corso solo "a fantasia": niente allenamenti specifici, no ripetute, un disastro insomma!
In questi ultimi mesi gli allenamenti sono stati prevlentemente su fondi sterrati, cercando quando possibile di metterci un pochino di dislivello...
In realtà le corse sono state sempre molto rilassate, non ho mai provato la sensazione, a volte fastidiosa, di "dover" fare l'uscita per rispettare la tabella, col pensiero di non aver tempo di recuperare un allenamento saltato...

Oggi la giornata era davvero bella, tersa e l'aria fresca, almeno in partenza... Start da Pese in direzione Sesana, passando per Basovizza e lungo la strada Imperiale: solo al ritorno mi accorgo di quanto sù sia Pese (480 metri slm) rispetto Sesana (353) e gli ultimi 3 km con vento contrario, sotto il sole e in salita son davvero duri!
Finita la corsa ho una piccola "sfida" tra me e il mio senso dell'orientamento: ripercorrere il percorso per arrivare sul Cocusso partendo da Pese, lo stesso per il quale ci aveva portato su Davide in  gennaio, in una umida giornata nebbiosa. Ecco qualche foto dell'ascesa: