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lunedì 31 maggio 2021

Spigolo del Glemine

 Prima uscita in montagna della stagione, una classica "friulana": lo Spigolo ovest del M.te Glemina.

Arrampicata facile, ma da non sottovalutare. E' una via molto panoramica, sia perché si arrampica sopra il villaggio medievale di Gemona sia perché offre un balcone privilegiato dai colli friulani al mare e sulle Alpi e Prealpi Carniche.
Zona: M.te Glemina - Gemona del Friuli (UD)
Parete: Spigolo O
Tempo salita: 3:30 ore
Sviluppo: 330 metri
Dislivello: 250 metri
Lunghezze: 10
Difficoltà: AR/D+/IV (p.)/R1

questi i dati tecnicni riportati da Vincenzo, ma l'emozione di essere li a scalare bisogna proprio provarla: arrampicata abbastanza facile, è vero, soprattutto se fatta da seconda di cordata.
C'erano un paio di passaggi più aerei e sospesi nel vuoto: sono più ostici a livello mentale che per la mera difficoltà tecnica.








Prova vertigini superata! :D

Dopo aveero percorso il sentiero di discesa ci fermiamo ad ammirare il settore di arrampicata con gli strapiombi, dove Adam Ondra ha aperto una via per pochi eletti... davvero uno deve essere imparentato con un ragno per andare su di là :O


... e qui non abbiamo potuto far a meno di rivolgere il nostro pensiero a Guido, il più tenace e lanciato del gruppo!! ;)

Meritato riposo al lago dei 3 Comuni o di Cavazo che dir si voglia, dove il colore dell'acqua è sempre incantevole; ammriamo il monte Festa che si staglia davanti a noi e pensiamo alla prossima gita!



sabato 8 maggio 2021

Anello del monte Ciaurlec da Meduno *

E' primavera inoltrata ma in quota la neve è ancora davvero tanta (e precipitazioni recentissime hanno nuovamente imbiancato le vette) e per fare un po' di dislivello nasce l'idea di cercare un' escursione con partenza davvero dal basso (290 m slm) per arrivare in cima al Ciaurlec, nelle Prealpi Carniche.

Conosco la zona solo di sfuggita, quindi mi affido ai resoconti di Sentieri Natura per scegliere una bella proposta: dal libro "I sentieri del Bosco" spunta l'anello del monte Ciaurlec, percorso circolare che parte da Meduno.

Arrivando in automobile mi sovviene di essere già stata in queste zone, sicuramente per una FIASP che partiva da Sequals (e quella volta con Paola e Stefano eravamo andati a visitare la casa - museo di Primo Carnera) e anche l'abitato di Meduno (Trail ValMeduna).

Parcheggiamo nella piazzetta davanti alla chiesa, dato che il nostro sentiero (CAI 819) parte proprio da lì dietro.

L'aria è fresca, la giornata limpida e splende un sole caldo, ma la salita è per buona parte protetta dalla vegetazione e ciò la rende piacevole.

Sistemati nella stessa formazione della ciaspolata di gennaio (casera Tragonia), Loredana dà il passo, segue la sottoscritta e chiude la fila Paolo: non può non venirmi in mente cosa dice sempre Stefano quando la vignetta comprende "un uomo e due dame"... ma questo è un altro discorso!

Quando arriviamo alla casera Vlinis vi è un grande prato ricoperto da tessuti variopinti: ci saranno una decina di deltaplani pronti a decollare, che spettacolo: il momento in cui i piedi di sollevano da terra, deve essere proprio pazzesco, ci incantiamo a osservare il volo di quegli esseri umani temporaneamente forniti di ali, cerco di assaporare la sensazione di assoluta leggerezza e libertà che quella visione mi regala.

Il percorso prosegue passando davanti alla casera (con stanza aperta, attrezzata con panca, tavolo e cucina economica) con un variegato saliscendi costellato da doline e rocce affioranti segnate da evidente carsismo.



Il sentiero prosegue a destra salendo in diagonale; dopo averlo oltrepassato un tormentato tratto da lame rocciose e sculture calcaree si giunge al pianoro sommitale, completamente ingiallito e adornato da cespugli di erica e ginepro. Giunti nel punto più alto del sentiero si svolta a destra per guadagnare la cima con croce e libro di vetta. 

Ritorniamo sui nostri passi e, arrivati all'incrocio lasciamo il sentiero 819 che prosegue nella traversata del monte (variante che necessita di 2 automobili), per ritornare allo stesso versante con il sentiero 850. Dalla casera Tamer (sempre aperta ma spartana con caminetto,  panca  e tavolo) inizia la discesa.


Passata casera Sinich si apre un'ampia e panoramica radura: intorno quota 1000 il sentiero svolta decisamente a destra e si percorre un piacevolissimo sentiero nel bosco di noccioli e conifere.

Proseguendo a destra, ci troviamo al cartello che propone la salita al monte Davanti, o la discesa; scegliamo quest'ultima e tramite una mulattiera, in una lunga diagonale arriviamo sopra l'abitato di Toppo, a detta di un cartello locale "uno dei comuni più belli d'Italia"!



Sbucati dal sentiero teniamo la destra e dopo 3 km di placida strada asfaltata torniamo a Meduno, per concludere il nostro anello.

* da Le Guide di Sentieri Natura - i Sentieri del Bosco