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Passo San Pellegrino |
domenica 31 luglio 2022
via Ferrata Catenaccio d'Antermoia
domenica 17 luglio 2022
Sentiero naturalistico Fabio Miniussi - CAI di Monfalcone
Gita organizzata dal Cai di Monfalcone, occasione speciale per i partecipnti, legati profondamente dalla conoscenza comune di Fabio: quasi tutti i presenti erano qui, 30 anni fa, all'inugurazione di questo sentiero naturalistico, intitolato alla memoria di un amante della montagna andato via troppo presto...
Mi sono sentita spettatrice silenziosa delle loro emozioni, nelle parole, nei gesti, nei racconti ho colto qulacosa dell'uomo, dell'alpinista.
DESCRIZIONE DELL'ITINERARIO: Sabato partenza dal centro di Frassenè (park vicino alla chiesa). Transitando sul sentiero 771, (che inizia dietro la partenza della vecchia seggiovia) prima su asfalto per rado bosco e poi su strada sterrata si arriva al rifugio. Si può seguire la strada fino a destinazione, altrimenti da località Rafadora (1470 mt) si segue la traccia di sentiero che più ripidamente, segue la vecchia pista di sci. Nel pomeriggio chi ha piacere potrà fare una piccola escursione che in un paio d'ore, tra andata e ritorno, ci farà raggiungere prima il passo di Luna e poi seguendo i pascoli del crinale che lungo il filo di cresta porta al Col di Luna(1747 mt - croce). La veduta panoramica da qui è grandiosa con vista 360° si può godere di tutto il gruppo del Monte Agner – Croda Granda e delle altre montagne che circondano la Conca Agordina: Civetta, Moiazza, San Sebastiano, Tamer, Talvena, Monti del Sole, Vette Feltrine. Si ritorna al rifugio seguendo a ritroso il percorso dell'andata. Domenica si percorre il sentiero naturalistico F. Miniussi. “Naturalistico” non è sinonimo di banale, il percorso richiede piede fermo per il fondo impervio e prevede in alcuni punti la risalita di tratti rocciosi che richiedono l'uso delle mani. Inoltre attraversa un paio di canali che scendono dall'Agner e che all'inizio stagione sono spesso ghiacciati e che potrebbero richiedere l'uso di ramponcini. L'impegno sarà ripagato da un ambiente incontaminato e dalla presenza di numerose e rare fioriture. Una per tutte la vistosa Scarpetta della Madonna. Dopo la discesa su ripidi prati si attraversa un'area di pascoli e rado bosco e con modesta risalita si ritorna al Rifugio Scarpa. Da lì in circa 1ora e mezza si scende al parcheggio nel paese di Frassenè.
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Grazie a Tullio e a tutti i partecipanti per l'accoglienza: una gita speciale e toccante per il carico di emozione che legava tutte le persone che hanno conosciuto Fabio e gli hanno voluto bene, e che fanno il possibile per portare avanti il suo ricordo.
domenica 10 luglio 2022
Pale di San Martino - Cima Rosetta e Cima Vezzana - CAI XXX Ottobre
(2581 m), pernottamento.
Domenica: dal rifugio sent. 716, Passo Bettega (2661 m), quota 2530, Passo del Travignolo (2925 m), Cima della Vezzana (3192 m), ferrata Gabitta – d’Ignoti, Ghiacciaio di Val Strut, bivacco Giorgio Brunner (2632 m), sent. 703 “delle Farangole”, rifugio Pedrotti alla Rosetta (2581 m), stazione a monte della funivia “Rosetta” (2600 m), stazione a valle a San Martino di Castrozza (1500 m).
Descrizione del percorso:
Sabato 9 - raggiunta San Martino di Castrozza, si parcheggeranno le macchine nei pressi dell’impianto Colverde Rosetta e poi si andrà a prendere il segnavia CAI 702, uno sterrato che porta alla Malga Val di Roda. Poco prima di arrivarci, le indicazioni invitano a girare a sinistra; la stradina si ridurrà a sentiero e comincerà a salire nel bosco sotto la cima Rosetta. Arrivati alla base del monte si continuerà in direzione est e con una infinita serie di tornantini si arr iverà sotto la Pala di S. Martino, al Col delle Fede, sul sentiero che arriva dal Passo di Ball e dal rifugio Pradidali. Dal bivio si proseguirà verso nord e su pendenza sempre regolare (altri innumerevoli zig-zag) si toccherà il Passo di Val Roda (2572 m), nell’Altipiano delle Pale. Ancora un breve tratto e si arriverà
all’agognato rifugio Pedrotti alla Rosetta. Cena e pernottamento.
organizzato dai separatisti del BAS.
Non è classificata diffile, ma comunque andrà percorsa con la massima attenzione e l’adeguata (e omologata…) attrezzatura da ferrata. Al termine di essa si toccherà il Passo di Val Strut, dal quale scende un nevaio (una volta Ghiacciaio di Val Strut…); più avanti, sotto la cima delle Zirocole, si noterà un puntino rosso: è il bivacco Giorgio Brunner. Questo alpinista triestino fu attivo dal 1925 al 1955, arrampicò anche con CLUB ALPINO ITALIANO - TRIESTE ASSOCIAZIONE XXX OTTOBRE SOCIETA’ ALPINA DELLE GIULIE ESCURSIONISMO Comici, e ha lasciato alla XXX Ottobre le sue storiche guide alpinistiche e un ricco archivio fotografico della sua frequentazione montana. Ha scritto anche un libro, “un
uomo va sui monti”, una sorta di intima autobiografia dove ha raccolto la sua esperienza alpinistica. Superato il bivacco si scenderà ancora per 300 metri circa, fino ad incrociare il “sentiero delle Farangole”, CAI n° 703. Questo bel percorso collega il rifugio Rosetta al rifugio G. Volpi di Misurata al Mulaz. Nel tratto che ci riporterà al punto di partenza della mattina sovrasta la Val Comelle, in un ambiente veramente grandioso, con prati dove non è raro incontrare anche degli stambecchi.
Arrivati al rifugio ci si potrà concedere un po’ di riposo, stando però attenti all’orologio,
per non perdere l’ultima corsa della funivia che ci riporterà senza fatica alcuna a San
Martino di Castrozza.
domenica 3 luglio 2022
Il Sentiero attrezzato G. Olivato - CAI XXX Ottobre
Descrizione del percorso:
parcheggiate le macchine al passo, si imboccherà l’evidente stradina (segnavia CAI 325) che si innalza
nel bosco sovrastante che porta al ricovero Miaron, una vecchia struttura militare della Grande Guerra.
Poco più sopra un bivio: salita alla cima del Miaron o il sentiero Attrez. G. Olivato che, sfruttando cenge naturali, passando per ripide ghiaie e contornando fedelmente tutta la complessa orografia del monte, sfocia in un circo dolomitico fatto di guglie e torri che emergono dalle ghiaie. Questo percorso è su terreno molto friabile, e per anni era chiuso al transito perché crollato in alcuni punti. Di recente è stato risistemato e reso nuovamente percorribile in sicurezza; ciò non toglie che rimane un percorso “delicato”, in un ambiente severo e riservato a persone allenate e con “passo sicuro”. Quando si arriverà ai primi larici (1690 m), vuol dire che il Sent. Olivato è finito, ma si dovranno salire 350 metri (e inizialmente ripidi…) per arrivare al bivacco, dove si farà la pausa pranzo. Esso è del CAI di Montebelluna ed è dedicato ad alcuni loro soci caduti in montagna. Nei pressi, anche una targa del CAI Lorenzago fissata su una roccia che ricorda il centenario della prima salita della Cridola, ad opera di J. Kugy e P. Orsolina, realizzata nel 1884. Dopo la pausa ci saranno ancora 130 metri di salita per oltrepassare la Forca del Cridola, sovrastata dalla Punta Cozzi, e poi, sempre per ghiaie, si scenderà verso la Val Tagliamento. Il sentiero gira poi a settentrione a svalicare la forcella Fossiana, sormontata da scenografiche torri, dalla quale si va giù ripidamente nell’angusta Val de la Tora, alla cui base nasce il fiume Tagliamento. Il sentiero rimane comunque impervio, con un paio di punti agevolati da una corda; poi continua obliquando nel bosco fino a raggiungere il Passo della Mauria.