Passo della Mauria (1298 m), sent. 325, Ric. Miaron (1700 m), Sentiero Attrezzato “G.
Olivato”, bivacco A. Vaccari (2050 m), Forca del Cridola (2176 m), sent. 348, Passo della
Mauria.
Descrizione del percorso:
parcheggiate le macchine al passo, si imboccherà l’evidente stradina (segnavia CAI 325) che si innalza
nel bosco sovrastante che porta al ricovero Miaron, una vecchia struttura militare della Grande Guerra.
Poco più sopra un bivio: salita alla cima del Miaron o il sentiero Attrez. G. Olivato che, sfruttando cenge naturali, passando per ripide ghiaie e contornando fedelmente tutta la complessa orografia del monte, sfocia in un circo dolomitico fatto di guglie e torri che emergono dalle ghiaie. Questo percorso è su terreno molto friabile, e per anni era chiuso al transito perché crollato in alcuni punti. Di recente è stato risistemato e reso nuovamente percorribile in sicurezza; ciò non toglie che rimane un percorso “delicato”, in un ambiente severo e riservato a persone allenate e con “passo sicuro”. Quando si arriverà ai primi larici (1690 m), vuol dire che il Sent. Olivato è finito, ma si dovranno salire 350 metri (e inizialmente ripidi…) per arrivare al bivacco, dove si farà la pausa pranzo. Esso è del CAI di Montebelluna ed è dedicato ad alcuni loro soci caduti in montagna. Nei pressi, anche una targa del CAI Lorenzago fissata su una roccia che ricorda il centenario della prima salita della Cridola, ad opera di J. Kugy e P. Orsolina, realizzata nel 1884. Dopo la pausa ci saranno ancora 130 metri di salita per oltrepassare la Forca del Cridola, sovrastata dalla Punta Cozzi, e poi, sempre per ghiaie, si scenderà verso la Val Tagliamento. Il sentiero gira poi a settentrione a svalicare la forcella Fossiana, sormontata da scenografiche torri, dalla quale si va giù ripidamente nell’angusta Val de la Tora, alla cui base nasce il fiume Tagliamento. Il sentiero rimane comunque impervio, con un paio di punti agevolati da una corda; poi continua obliquando nel bosco fino a raggiungere il Passo della Mauria.
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