venerdì 27 maggio - Cronoscalata dei Giganti

Forse perchè è proprio una cosa assurda e diversa dal solito, partecipo a questa cronoscalata: con tutti quei gradini un male alle gambe incredibile, quadricipiti in fiamme e gola secca per più di un'ora dopo aver finito: ho scoperto come "morire" in poco meno di 8 minuti!
sabato 28 maggio - Mezza Maratona del Monte Carso
L'EcoMaratona dei 2 Parchi nasce dall'idea di Bobo: raduno spontaneo per percorrere in una festa i meravigliosi sentieri che scorrono sinuosi tra la val Rosandra ed il monte Taiano...
Tra i 21 o 42 chilometri scelgo il percorso breve, la distanza della mezza con i suoi 780 metri di dislivello mi sembra più che sufficiente da affrontare, dato che non conosco il percorso e questa settimana mi sento non troppo bene...
Passo a prendere Stefano presto, Davide da forfait (per infreddatura e gara del giorno prima!) e quindi ritrovo alle 8:00 al Rifugio Premuda: da qui partiranno i runners della Maratona mentre noi della Mezza ci spostiamo nell'Antro di Bagnoli per premere contemporaneamente start alle ore 9.
Le previsioni meteo davano pioggia incessante tutto il giorno, ma per fortuna durante la notte il temporale sembra aver -per il momento- esaurito gli scrosci: infatti noi riusciremo a chiudere all'asciutto, mentre poi a mezzogiorno ricomincia a diluviare.
Siamo in pochi e la preoccupazione principale per me è quella di perdermi e vagare per sentieri sconosciuti a oltranza: però in partenza trovo Vesna che conosce la zona come le sue tasche; spero solo che abbia un ritmo che riesco a seguire, e per fortuna è così! Noto con molto piacere che, anche se dovessi restar sola, gli incroci sono abbastanza ben segnati da cartelli di legno (piccoli, certo) o da cumuli di sassi con quello in cima colorato di giallo: tutto molto discreto, ma agli incroci in caso di dubbi in effetti basta guardar bene...
La partenza è in salita, per cui non c'è da pensare se andar svelti o no: c'è solo da morirci su, alternado sui pezzi più ripidi tratti di camminata svelta alla corsa!
A pochi metri da me vedo un gruppetto di tre persone: Vesna, Alberto, e un signore che in partenza aveva una cagnetta marrone, che lungo il percorso gli scappa (atletica quadrupede, che si è data alla fuga con i più veloci della maratona!) e che fortunatamente ha poi ritrovato una trentina di km più su...
La salita ci porta al Castello di San Servolo (SLO) e da qui si apre una vista aperta e da vertigine su Trieste e Capodistria: la stanchezza e la concentrazione non lasciano molto tempo alla contempazione del panorama, e tengo sempre a tiro la maglietta azzurra di Vesna che non voglio assolutamente perdere!
Una volta arrivati in quota sull'altipiano attraversiamo sentieri che variano di chilometro in chilometro: una strada costeggiata da verdi prati, poi un sentiero dentro al bosco che appena si percepisce, dato che l'erba è così alta da arrivarmi alla vita e si richiude subito dopo il passaggio di chi l'attraversa, una carrareccia con un fondo di grossi ciotoli bianchi e appuntiti (che mi fan temere per le caviglie) e poi verso la fine del percorso si attraversa un sottobosco molto fangoso e pieno di ripidi slaiscendi, con alcuni attraversamenti di ruscelli. Un paesaggio mai monotono una quantità impressionante di colori e profumi. Oltre la salita iniziale, che ci porta da 76 a 454 metri sul livello del mare, anche il percorso sull'altipiano è pianeggiante solo per piccoli tratti, e si alternano salite più o meno impegnative: le successive discese son "brevi", appena sufficienti per recuperare il fiato.
Il percorso mi impegna più di quanto immaginassi, non guardo il garmin dalla partenza, ma al decimo km è Alberto che annuncia la strada fatta: un leggerissimo sconforto per come sto e considerando che non siamo nemmeno a metà, ma per fortuna segue un pezzo facile e mi faccio forza, speravo di essere un pò oltre...
Al 14mo rampa ripida per attraversare il paese di Ocizia e dal 17mo è tutta discesa: solo dopo aver passato l'abitato di Beka mi oriento e capisco dove sono: discesone verso Botazzo e son ancora 2 km nel cuore della Val Rosandra per giungere al Rifugio Premuda, all'arrivo, dove chiudiamo tutti e tre in 2 ore e 35 minuti.
Enrico arriva primo con 2:04, poi Stefano e un altro paio di runners in 2:14, anche lui ha trovato dei compagni di corsa coi quali trascorrere questa bella avventura.
Sono stanca e felicissima, l'incognita del percorso per me era proprio una novità, perchè di solito un esplorativo pre-gara lo facciamo sempre...
Si aspetta un po' l'arrivo dei primi maratoneti, poi alle 14 il pranzo in rifugio e quindi, stanchi e ancora un pò infangati, si torna a casa!