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lunedì 31 agosto 2015

Sky Race Dolomiti friulane

Domenica mattina si parte alle 5 da Trieste per partecipare alla Sky-Race delle Dolomiti friulane: nanna tardi, sveglia troppo presto, la mattina non inizia sotto una buona stella... il poco sonno mi scassa abbastanza, spero di recuperare un po' in auto lungo il viaggio, ma tra chiacchiere e mal di pancia le cose non vanno per il meglio... :(
Arrivato a Forni di Sopra incontriamo Max (esordio per lui in gara, si è scelto proprio una cosina facile facile...!) e poco dopo arrivano anche Caio e Rosalba.
Fila interminabile per il bagno (necessario ahimè!) e quando esco mancano circa 10 minuti alla partenza: meglio, fa freddo, ho scelto di partire in canottiera contando di scaldarmi in salita.
Si parte e dopo un paio di chilometri di leggera salita, il dislivello impenna: nei primi 5 km passiamo dai 920 metri della partenza a1 1972 m della forcella Lavinàl. La salita è in ombra e sembra di correre in un frigorifero! Si sale lentamente, in fila indiana in quello che è un serpente multicolore: praticamente impossibile superare.
Dopo la forcella Urtisiel si percorre un divertente ghiaione, si corre e si scivola a valle assieme alle pietre, il sentiero è un'idea e si riesce a superare o tagliare un pò il percorso.
Passata la discesa le gambe sono stanche e inizio a sentire l'affaticamento della prima salita.
In un tratto di discesa, tra rocce e radici, intorno al 12° chilometro inciampo e cado a terra: mi trovo in un attimo infilata in un cespuglio, sento d'aver battuto con forza lo stinco sinistro e le mani che hanno attutito l'atterraggio. Fortuna che non avevo i bastoncini legati... Mi rialzo di scatto, al ragazzo che passa e mi chiede come va d'istinto rispondo "tutto bene", ma è più una speranza che la verità... non ne sono così sicura!

Cammino passando in rassegna le sensazioni: il colpo alla gamba mi fa proprio male, l'impatto era forte e da sopra la caviglia il dolore in poco tempo si propaga al piede. Cammino piano, penso che forse è il caso di ritirarmi: sono abbattuta, ma devo considerare che anche queste sono cose che fanno parte del gioco...
Il tratto del percorso è isolato e per almeno 3 km non c'è alcun punto di ristoro, né volontari... decido quindi di andare avanti, appoggiando la gamba sinistra il minimo indispensabile.
Fa caldo, il sole è allo zenit e la mancanza d'acqua e di ristori mi sconforta; sul percorso incontro diversi concorrenti stesi sul prato in stand by. Durante le premiazioni ci saranno le scuse ufficiali dell'organizzazione, che ha disposto in maniera insufficiente i ristori in una giornata così calda e soleggiata.
La gamba fa male ma tutto sommato il dolore è sopportabile, nell'ultimo tratto di ripida discesa, con sassi quasi a gradoni, mi sento davvero impedita e in un movimento innaturale mi prende un crampo da far vedere le stelle, sempre sulla gamba fortunata...
Nell'ultimo chilometro di leggera discesa, finalmente corribile, incontro Max e così arriviamo praticamente assieme al traguardo: le considerazioni sono le stesse, percorso bello, duro, ma che poteva essere meglio attrezzato...

venerdì 9 luglio 2010

ricominciare

e' inutile negarlo: questo stop -mai uno così lungo dalla corsa- mi ha proprio disorientata. L'ultima corsa risale alla gara Campi Elisi del 13 giugno (!) e dopo quella niente più; riscopro i vecchi roller, nuoto abbondantemente e ... salgo in sella. L'obiettivo non lo avevo dichiarato apertamente ma qualcuno già lo sa che uno dei miei sogni ben riposti in fondo al cassetto (quello sul fondo del blog per capirci) è cimentarmi in un triathlon sprint nel 2011: e gioco a carte scoperte!
Qui mi ero fermata, qui la brutta caduta in bici mi ha fatto svegliare di colpo da un momento sportivo che potrei quasi definire "da favola"caratterizzato da impegno e anche grosse soddisfazioni. Ieri sera sono andata a barcola per spezzare questa immobilità che mi sta logorando e corro un pò: non vorrei sembrare esagerata, ma mi sembrava quasi di correre per la prima volta nella mia vita! i primi due minuti da panico, ad ascoltare ogni sensazione, in particolare penso alle parti del corpo che ancora risentono della caduta (la mascella e la ferita) e cercar di sentire se i sobbalzi possono essere fastidiosi o dolorosi. Ritmo da lumachina, molto concetrata, anche se quando inizio a guardarmi attorno vedo sul lungomare persone che corrono a tutti i ritmi, chi ancora più lento, chi velocemente fa slalom fra i bagnanti che si attardano alla luce del crepuscolo... e dopo questi fatidici primi due minuti, tutto ricomincia a scorrere dentro di me: sento la piacevole sensazione del movimento, del cuore che batte accelerato, l'aria sul viso, il sudore... Il benessere in generale, sono contenta di essere qui ora e di fare ciò che tanto mi gratifica, la cosa più semplice e più naturale: correre.
Le gambe oggi: da buttare, mi fanno male ovunque, ma ne sono felice!!

giovedì 24 giugno 2010

ferma per forza :-(

e' succecco quello che temevo...caduta in bici, brutta caduta. La discesa su pietre mi ha decisamente tradita, tutto è stato un attimo: purtroppo sono atterrata di faccia, per cui i punti sul viso mi impediranno per un bel pò di andare in piscina, di correre e di pedalare. Ieri ho passato 6 ore nel PS di un ospedale, facendo soprattutto "sala d'attesa": una medicazione alla gamba e i raggi alla mano e al viso, per poi essere spedita ad un altro nosocomio per consulenza specialistica stomatologica. Non è stato carino che i tre dottori del primo ospedale mi hanno guardato la ferita al volto sollevando la medicazione e, dopo aver osservato e commentato (a parole o solo con una smorfia del viso) hanno richiuso la stessa medicazione: ferita brutta o precisamente "trauma facciale con ferita lacerocontusa trasfossa al labbro superiore e avulsione dentaria".
Poi all'altro nosocomio, come un'apparizione, un medico che mi ha preso immediatamente in cura ed ha iniziato un lungo lavoro, una sutura dopo l'altra... dopo mezz'ora pensavo avesse finito, ma lui mi dice  d'essere solo all'inizio... Tra punti esterni (su due strati) e interni ne ho collezionati 25!

Umore sotto i piedi.
Buone corse a tutti!

PS: Grazie Andrea per il supporto, la compagnia e la pazienza.