sono belle vero? Per infangarle a dovere si va per il primo pezzo della Gran fondo del Lanaro, gara che si svolgerà il 16 gennaio prossimo: l'idea era quella di esplorare il fondo e la difficoltà per scegliere se iscrivermi o no (32 km e + 850 metri dislivello) ma ormai il dubbio non c'è più! Il numero chiiuso di iscritti è stato raggiunto oggi :-/
A dirla tutta devo ammettere che i 19 km odierni non sono stati proprio una passeggiata, ma vi posso assicurare che i paesaggi in bosco, la vista del mare in lontananza che ti si apre tutto a un tratto mentre corri sull'altipiano e la bora sul viso con 1 solo grado sono stati davvero bel modo per star bene questa domenica mattina!
A sfidare il freddo e il vento non son sola, ma in compagnia di Stafano, Davide, Enrico, Marcello e Andrea (unico ciclista/regista di questo reportage della mattinata): partenza dalla stazione di S. Antonio/Moccò, sulla vecchia ferrovia. I primi metri sono davvero duri perchè corriamo contro le raffiche di bora, che sembrano farsi beffa di noi cercando di fermerci. Le cose migliorano dopo un paio di chilometri, quando il percorso è riparato e la difficoltà si presenta con la prima Salita al sesto chilometro: il fondo è molle di fango e foglie, tra i quali fan capolino a tratti bianche rocce, così candide a confronto con la poltiglia di terra e acqua! La salita è ripida in un sottobosco cupo, e il cielo sopra noi si apre quando arriviamo nei pressi di Pese. Un pò di corsa semplice, su un fondo sterrato ma regolare. Dopo poco ci trovaimo davanti al golfo con una prospettiva per me inusuale: da una parte Trieste, dall'altra Capodistria e la Slovenia: i due mari. Mi riprometto di far diventare questi posti, per me calpestati oggi per la prima volta, un pò più familiari, perchè continuo ancora a stupirmi per i paesaggi mozzafiato che il territorio mi offre: e son lì, basta andarci!
Proseguendo in direzione Orlek passiamo per il bosco di Basovizza (mi sento a casa!), poi nuova salita verso Gropada: di certo i miei allenamenti corsi prevalentemente su asfato pianeggiante non aiutano, qui inizio ad essere stanca, anche se il pezzo per me più duro è la successiva discesa. Il sentiero è strettissino e costellato di rocce, stette, alte e molto sporgenti, che mi rendono praticamete impossibile correre senza pensar di rimetterci una caviglia! Netto ralentamento proprio in dicesa, e pensare che la gara è nata per gi amanti della mountain bike (folli)!
Andrea, Enrico, Davide a Marcello, dotati di altra gamba e altri allenamenti, ci hanno a più riprese aspettato lungo il percorso e ai bivi: arrivati a Orlek ci salutiamo, loro sono a poco più di metà percorso per arrivare in cima al Lanaro, Stefano ed io per oggi ci accontentiamo, stanchi e soddisfatti ci avviamo all'auto.
Qui c'è il bel racconto di Davide, che l'ha corsa (anche) quest'anno! Un in bocca al lupo ai fortunati che si cimenteranno nella prossima edizione!