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domenica 25 dicembre 2011

il regalo più bello...

Ognuno di noi ha dei sogni grandi e piccoli, alcuni desideri, delle speranze, molti progetti... 
L'augurio per ciascuno di piccole e grandi soddisfazioni, in questo Natale decisamente alternativo ma molto, molto bello...
dallo Slavnik tanti Auguri!!!





domenica 6 novembre 2011

domenica 16 ottobre 2011

Barcolana

 In ritardo di una settimana sul giro fatto (il tempo è tiranno!) riporto il percorso di questo bel girobike di una domenica autunnale caratterizzata dall'aria frizzante e un insistente vento che, nella giornata della Barcolana, ha movimentato la mattnata per le centinaia di barche impegnate nella competizione. Quindi a cercar in bici un percorso panoramico per ammirare lo spettacolo da più punti della città (strada Costiera, via del Pucino, Monte Grisa), salendo sull'altipiano.

giovedì 6 ottobre 2011

TACI - Trail Autogestito del Carso Isontino

L'altro anno partecipare alla 1° edizione del TACI, è stata un'esperienza che mi ha fatto vedere la corsa da tutta un'altra prospettiva.
Ecco al via la seconda edizione e il link sul bolgdiCaio:


Per la corsa non potrò prepararmi più di tanto, farò parte della zavorra... non mi resta che allestire un gustoso "terzo tempo"! :-D

venerdì 30 settembre 2011

settembre

Brevi uscite di corsa, un giro in bici e una allenamento in piscina: sotto il minimo sindacale, questo è poco ma sicuro, ma sempre meglio di niente!

Particolarmente carina l'uscita del 17 perchè son partita per fare il solito giro sulla Napoleonica, ma ad un certo punto a un bivio invece che andar dritta come sempre ho svoltato a sinistra. Una cosa un po' buffa, son 3 anni che corro su quel percorso e ad un tratto mi accorgo di una variante che propone scorci nuovi di un vecchio sentiero...


Domenica 25: girobike che parte per una volta non in salita, lasciando per la prossima volta la TS - Opicina. Prendiamo la strada costiera in direzione Sistiana e da qui un "giro dei paesetti"(Aurisina- San Pelagio - Ternova Piccola - Gabrovizza - Sgonico - Rupinpiccolo, Borgo Grotta, Rupingrande) per rientrare poi a Trieste da Opicina, con discesona finale :)
...istanti di serenità per ricaricare le batterie...

martedì 30 agosto 2011

12° Triathlon Città di Trieste

E' da più di un anno che aspetto: quindi i primi pensieri, a novembre il tesseramento fitri, gli allenamenti di spinnig, le lezioni di nuoto, la corsa sempre!
Lo spirito è unicamente quello dello sport come divertimento, per me è sempre stato così e non può essere diversamente: gli impegni della vita quotidiana sono tanti e ognuno di noi "ricarica le batterie" a modo suo...
Quindi perchè no? Mi piace molto praticare ciascuno singolo sport, ma è arrivato il momento di provarli nella giusta sequenza in gara!
Tra il caldo, impegni familiari, piscina chiusa d'estate, sono cosciente di non essermi preparata per l'appuntamento come avrei voluto: non nuoto da fine maggio, corro poco e la bici è una novità con la quale devo ancora prender confidenza.
Ma l'iscrizione è fatta, la società che organizza l'evento è la mia, e quindi non ho scuse!
...anche se i bimbi sabato notte che mi han fatto fare la notte praticamente in bianco - poveri stavan male- potevano essere un incentivo a rimandare...
 In ogni caso domenica ore 11:00 ritrovo al parcheggio davanti alla Lanterna (pédocìn) con Stefano: guardiamo e studiamo il percorso (ma da che parte si va?!) e mentre sistemo le cose in zona cambio cerco di pensare mentamente alla sequenza in cui fare ogni singola azione, penso se ho tutto l'occorrente, se riuscirò a non scordare niente...
Un pò di emozione, ma di certo la consapevolezza di prendere con molta serenità questa prova, con l'unico obiettivo (che poi è sempre quello) di arrivare al traguardo sorridente e tutta intera!

Nuoto 750 metri: si parte qualche metro al largo dalla spiaggetta, non siamo tantissimi poichè gli agonisti hanno iniziato 3 minuti prima di noi. Comunque parto in ultima fila cercando di star lontano da possibili gomitate e pedate. Sono abituata per praticità a nuotare solo in piscina, per fortuna il mare non è troppo mosso e fila tutto liscio. Cerco di usare le gambe il minimo indispensabile per non stancarmi troppo e per non farmi venire qualche crampo. Percorso rettangolare, quattro boe enomi gialle fluo, impossibile non vederle o sbagliarsi. Esco con calma dopo 16 minuti e mi avvio alla zona cambio: casco, occhiali, pettorale, scarpe e via verso l'uscita bici! chiedo conferma di poter saltare in sella, c'è una prima transenna e un pò più in là una seconda: passata quest'ultima in sella e via!

Bici 20 km: le sensazioni sono buone, a parte il vento contrario sulle rive mentre procedo in direzione di piazza Unità: curva a 180°, ritorno sempre per le rive. Prima leggera salita lungo viale Romolo Gessi, qualche metro per prender fiato e poi si intraprende la salita  di via Maestri del Lavoro! Salita breve ma tremenda, 18% mi fa temere di impiantarmi, penso al peggio: "se rallento e non riesco a staccare la scarpa dal pedale?" meglio non pensarci, semplicemente non deve accadere! segue a poca distanza una discesa altrettanto ripida, poi rientro per passeggio Sant'Andrea piatto piatto e si ricomincia: il giro da 5 km va ripetuto 4 volte, quindi ancora 3 salite così, da morirci su! :-S

Ogni tanto mi sfrecciano accanto dei propri e veri "treni" di 4-5 ciclisti che mi passanto troppo vicino, per i miei gusti!
Durante tutta la frazione di bici spero intensamente di non forare: ecco una cosa nella quale mi dovrò assolutamente allenare, vedo un ragazzo a bordo strada che cambia la camera d'aria: per me significherebbe la fine della gara!
Arrivo in zona cambio,  un ragazzo davanti a me fa uno scivolone mettendo giù il piede mentre la bici è ancora in movimento; vado piano, appendo la bici alla griglia e...

Corsa 5 km: ...in effetti mi accorgo di essere un pò stanca, ci metto qualche secondo a realizzare che devo fare: giro il pettorale, cambio scarpe, da che parte si va? bevo un pò e inizio a correre, per la prima volta dopo aver pedalato! le gambe si muovono con difficoltà, il movimento mi sembra del tutto innaturale e sento dei principi di crampi ai polpacci :-(
Piano, vado piano, ormai "incidenti" non ce ne dovrebbero più essere, se non mi faccio fermare da un crampo... Ad ogni passo le sensazioni migliorano, anche se il sole delle 14:40 picchia in fronte: tutto a un tratto sento tanto caldo, non c'è più il vento che in bici mi faceva percepire una temperatura molto più gradevole e sento la pesantezza di correre con 30 e passa gradi.
Frazione in progressione, man mano che mi avvicino al traguardo realizzo che ce l'ho fatta, passo sotto l'arco blu ed è finita!

Un abbraccio al fotoreporter personale (GRAZIE!) e poi cerco un posto per sedermi e qualcosa da bere... arriva tutta insieme una gran stanchezza: per  qualche ora i battiti del cuore saranno accelerati ed il corpo è stanco, anche se si tratta di quella stanchezza positiva, che dona soddisfazione e benessere :)

Untitled from mjaVale on Vimeo.


qui la classifica

domenica 14 agosto 2011

una bellissima giornata...

L'aria è insolitamente fresca per essere una mattina di metà agosto, il cielo è limpido e la voglia di pedalare en plain air è alle stelle!
Sono assai curiosa di vedere se, effettivamente, un'ora di rulli tre volte alla settimana è servita a qualcosa: non ho idea se è abbastanza per avere un risultato ...
Partenza da casa e solita salita Trieste-Opicina per arrivare in quota, sull'altipiano... proseguiamo quindi per Monrupino, Kreplje, Kopriva, svoltiamo a sinistra subito prima di passare per Stanjel, caratteristico paesino arroccato su un colle. Piccola pausa per mangiare qualcosa e decidere il percorso in itinere in base alle sensazioni: siamo a quasi 30km e mi sento bene, della stanchezza nemmeno l'ombra e quindi allunghiamo il giro di almeno altrettano.
Il paesaggio è quello che adoro: le vigne si alternano a colline di prati in fiore di un verde brillante che, assieme all'azzurro intenso del cielo riempiono ogli occhi di colore e energia... La strada si snoda sinuosa, con continui saliscendi che non annoiano mai e il traffico automobilistico è praticamente assente.
Proseguiamo verso Komen e rientriamo in Italia passando per San Pelagio, quindi Malchina, Sistiana e ritorno "allegro" in Costiera! mancano 20km alla fine del giro ma la leggera discesa panoramica sul golfo invita proprio a spingere sui pedali, ultima fatica lo slalom tra le auto a Barcola, gremita da gente al mare e quindi a casa :-)
Chiudiamo l'uscita con 70 km e una gran soddisfazione, evidentemente i rulli sono serviti eccome e sento solo un pò di tensione nella zona lombare, solito fastidio che a seconda dell'allenamneto salta fuori prima o dopo...
Grazie Andrea per le foto e il bel giro!
Niente corsa al pomeriggio, ma una bella camminata per arrivare in cima al Cocusso, già meta di tante corse, ma questa volta lo assaporo in una piacevole passeggiata: non può mancare la foto di rito all'albero! ;-)

domenica 31 luglio 2011

doppio turno

Finalmente un paio d'ore libere da dedicare allo sport:
inizio con un giro in bici, era ora di pedalare fuori dalle mura di casa :)
direzione Opicina - Fernetti - Sesana - Lipica - Lokev - Basovizza: banale ma carino, e soprattutto ho fatto il pieno di verdi prati: a Lipiza c'erano i cavalli al pascolo e tanti bimbi al parco giochi: è proprio un bel posto...
conquiste di questa 12ma uscita:
  • segnalare non solo quando giro a sinistra, ma staccare e segnalare anche a destra!
  • prendere la borraccia e bere senza dovermi fermare!
  • prendere il telefono, leggere un sms e rispondere pure! (forse questo è meglio non farlo, ma di fermarmi in salita non avevo voglia e si sa quanto la curiosità sia donna...)
Con tutto che il giro non era particolarmente lungo, alla fine ero stanca e in particolare risento di un fastidio alla zona lombare (solo a destra) e accorcio un pò rispeto quanto avevo in programma...

Nel pomeriggio ho ancora il tempo per una corsa: ci sono dei posti che periodicamente DEVO ripercorrere, il posto ormai è scontato, è il mio preferito...
Son due settimane abbondanti che non corro e speravo di non provare tutta la sensazione di fatica che invece mi ha pervasa oggi  :-S

mercoledì 27 luglio 2011

... a mali estremi...

... la mia piccola Sting o la vendo, o la "rullo"!
Passa troppo tempo tra un'uscita e la successiva, l'allenamento è inconsistente e in questo periodo non c'è altra via d'uscita per far girar un pò le gambe. Non per mancanza di volontà, ma per effettiva impossibilità di tempo...

ultimo acquiso al ritorno dalle ferie: i rulli!
triste da un lato, altro che "verde Slovenia" a pochi minuti da casa, ma per ora l'unica soluzione  rispetto a non pedalare affatto...
mi sforzo e sta sera cerco il lato positivo della situazione: finalmente passerò in rassegna tutti i DVD musicali che mi accompagneranno nell'allenamento casalingo...!
sta sera ho iniziato con Elisa, per un'ora di allenamento&musica...

lunedì 18 luglio 2011

favola iraniana

A volte il tempo passa così in fretta e gli avvenimenti si susseguono così rapidamente da lasciarti impreparata a stare al passo con loro...
E' passato così quasi un mese di poca corsa, zero bici, pochissimo nuoto... e molto "tutto il resto"di vita...
penso sia normale, quando si è giù pensare agli affetti, a quelli che non ci sono più ma che ti han dato tanto: e così mi viene alla mente una favola che il mio nonno mi raccontava spesso da piccola...

Il vecchio e il bambino

Nella favolosa città di Teheran, si sta svolgendo un censimento sulla popolazione e tutti i cittadini, vi si devono recare per certificare la loro esistenza.
Un vecchio con il nipotino, abitanti sulle montagne, in un  villaggio molto lontano dalla capitale, si preparano per fare questo lungo viaggio,
A disposizione hanno un solo asinello.
Pian piano si incamminano, per potersi presentare ai funzionari addetti al censimento.
Mentre  il bambino è seduto sul dorso dell’asino e il vecchio gli cammina accanto,  incontrano un gruppo di persone  e dopo averle superate, quando queste si allontanano, il vecchio percepisce i loro commenti:
“Guarda come è maleducato quel bambino, lui sta sull’asino, mentre il vecchio che ha le gambe stanche, cammina a piedi...”
Il vecchio non dice nulla, fa scendere il bambino e sale sull’asino.
Incontrano un altro gruppo di persone e dopo averle superare, di nuovo sente dei commenti:
“ Guarda quel secchione, che egoista, con un bambino così piccolo, con le gambe così corte, lui sta sull’asino e il povero bimbo, deve corrergli appresso….”
Il vecchio, non commenta, ma prende il bambino, facendolo sedere sul dorso dell’asino vicino a sé.
Incontrano un altro gruppo di persone e dopo averle superare, sente nuovamente dei commenti:
“Hai visto quei due lì?  Con un asinello così piccolo, gli stanno sopra entrambi, finiranno per sfiancarlo…”
Il vecchio, ancora una volta non dice nulla, ma prende il bambino per mano, scendendo dall’asino ed insieme si incamminano a piedi.
Dopo qualche chilometro incontrano ancora delle persone, che li salutano, ma mentre si allontanano, queste, commentano ridacchiando:
“Avete visto quei due lì?  Devono essere proprio stupidi!  Hanno un asino a disposizione e vanno a piedi….”

Morale della metafora:  quando fate qualcosa, fatelo per voi, perché se lo fate per avere l’approvazione degli altri, state sicuri che non l’otterrete mai.

mercoledì 22 giugno 2011

tikka!

Lunedì 20: ormai comprata mesi fa e rimasta accuratamente custodita in cassetto, ancora sigillata: finalmente è arrivato il giorno (o meglio la notte) per inaugurare la mia luce frontale.
L'idea di sperimentarla sola non mi attirava più di tanto, anzi mi faceva venire alla mente situazioni da film horror, e così l'idea viene accolta di buon grado anche da Alberto, Davide, Enrico A., Enico V., Stefano. Si parte  poco dopo le 20:30 e la luce naturale del tramonto è ancora sufficiente a distinguere il sentiero e le asperità; dopo un tratto della Strada Imperiale giriamo a destra in direzione Lipica e sbuchiamo proprio davanti alla strada sterrata che porta in cima: al primo bivio tra la carareccia più larga e un sentero che si inerpica scegliamo il secondo, lasciando al ritorno la prima opzione...
Tra la vegetazione fitta non si distungue più nulla, è il caso di accendere le luci e vedo salire velocemente Enrico, tutti gli altri dietro, io arranco: ho i quadricipiti ancora provati dalla gara di sabato, brontolano abbondanemente in salita, ma la scelta del percorso non è stata per nulla democratica!
Come ogni volta la vetta ricompensa la fatica fatta per raggiungerla, un paio di minuti per riprender fiato, ammirare il cielo che ormai tende al blu, mentre verso il mare resiste ancora un pò di celeste, foto di rito all'albero e ai protagonisti (grazie Davide) e poi si ridiscende.


La strada è più larga ma bisogna fare comunque molta attenzione all'appoggio; ad un certo punto Enrico ci dice di spegnere le luci e un istante dopo con gran stupore vedo intorno a me diverse lucciole: che spettacolo!
Si rientra per il noto bosco e dopo 11 km finiamo l'allenamento godendo della frescura serale...

domenica 19 giugno 2011

Jamarun

Organizzata dal Gruppo Corsa in Montagna del CAI Societa' Alpina delle Giulie di Trieste in collaborazione con il Comune di San Dorligo della Valle - Obcina Dolina e la Riserva Naturale della Val Rosandra organizzano: Trail Jamarun 2011 - Meeting di Corsa in Montagna

Fin poco tempo fa mi lamentavo che non ci sono gare trail nella mia zona, nelle quali poter soddisfare la voglia del fondo sterrato sterrato e della natura tutto intorno e invece, in 20 giorni ne ho corse due!
Correre in natura dona una prospettiva assai diversa di approccio non solo rispetto alla corsa in sè, ma anche in considerazione di tutto ciò che implica l'organizzazione di una gara: dal canto mio si denota palesemente il grande impegno degli organizzatori a gestire al meglio il percorso e i ristori in posti impervi e difficilmente raggiungibili, nonchè l'amore per i luoghi stessi, che con la loro bellezza e spettacolarità diventano i veri protagonisti dell'evento.

A fine maggio la mezza maratona del Monte Carso, ora la Jamarun: quest'ultima con i suoi  12km e spicci mi è sembrata più dura: di sicuro la temperatura elevata non aiuta e nei tratti fuori dal sottobosco il sole picchiava eccome!
La partenza da Bagnoli in mezzo alle case, nella strada di accesso alla Valle: si parte subito in leggera salita su asfalto, che presto lascia il posto allo sterrato dopo l'accesso alla riserva naturale. Fino a Bottazzo si sale abbastanza dolcemente e poi finisce la corsa: nella salita a Beka non riesco a far altro che camminare di buon passo, e i tratti di corsa sono davvero pochi, non appena la pendenza lascia spazio a un tratto di respiro... siamo nel sottobosco, un pò di fango ma tutto sommato il fondo è regolare e si avanza senza troppe difficolà: mi consolo perchè quasi tutti intorno a me camminano e, chi prova a corricchiare, non ha beneficio nell'avanzamento. Il cuore è in gola già così, non ho intenzione di forzare, perchè se no poi chi corre in sella?!?!
Finita l'ascesa c'è un piccolo tratto di asfalto e il primo ristoro: fa caldo e ora il percorso è esposto al sole, bevo un sorso e il resto me lo verso in testa,  sento subito una meravigliosa sensazione di raffreddamento e la fatica, almeno in piccola parte, viene "lavata via". I successivi 4 km sono  corribili e riesco ad apprezzare il panorama: domina il rosso intenso del terreno e il verde brillante dell'erba e degli arbusti, il caldo esalta il profumo della vegetazione che ci circonda... il Garmin mi ha abbabdonata in partenza, "batteria scarica" e quindi non ho alcun riferimento rispetto al percorso, ma correre mi da buone sensazioni, e mi sento felice di essere qui e ora, insieme ad un altro buon centinaio di matti che sudano e faticano per apprezzare così il Carso.
Dopo una breve discesa in una pietraia, dove uso prevalentemente le mani per rallentarmi afferrando i tronchi degli alberi, inizia l'ultima salita per arrivare sulla cresta del Monte Carso: il sentiero è un'idea nel mezzo di una distesa infinita di pietre: 130 metri in un chilometro, in certi tratti mi tiro su anche con le mani o mi appoggio per non perder l'equilibrio.
Quando si arriva in cima lo spettacolo è mozzafiato: il salto è impressionante, davanti non c'è nulla, sullo sfondo Trieste e un'immensa distesa blu all'orizzonte!
Dopo aver raggiunto la cima, non resta che ridiscendere verso Bagnoli e l'arrivo: qui, ancora più che in salita, sento tutta la mia inesperienza tenica per buttarmi giù! il primo tratto è davvero ostile, la pendenza notevole, il percorso è stretto, a malapena c'è posto per mettere i piedi, tanto che si passa uno alla volta, e quando sento il fiato di qualcuno sul collo mi fermo per lasciar passare e non esser travolta: i sassi sono grandi e mobili poggiati su un fondo a sua volta instabile, le caviglie scricchiolano e quando l'appoggio è particolarmente critico sento qualche fitta in torsione...il pensiero costante è di arrivare giù integra e la prudenza mista a paura quasi mi blocca, a tratti cammino. Per fortuna nel secondo tratto la discesa è sempre ripida, ma il fondo è stabile e più morbido, e riesco a mollarmi  serenamente lasciando andar le gambe...
Ancora un paio di saliscendi e l'arrivo è dietro l'angolo, la fatica è finita ed è bellissimo trovare Stefano, Alessandro e Marcello: tutti molto provati, ci si scambia sguardi sgomenti: chi non conosceva il percorso, chi ha forzato troppo, chi lamenta dolori sparsi, ma comunque tutti molto soddisfatti per l'impresa! Il percorso è bello e intenso, al pari delle sensazioni che si hanno a percorrerlo col cuore in gola!
Grazie a Enrico il percorso di gara lo avevamo provato a gennaio e mi ricordo perfettamente che, a fine allenamento tra me e me avevo pensato che farlo in gara sarebbe stata una pazzia: beh forse son sulla buona strada per perdere la ragione...
Grazie Stefano per il file con il percorso di gara, al quale ho ovviamente cambiato il tempo finale!

martedì 14 giugno 2011

week-end di ritagli sportivi

venerdì sabato e domenica sono stati tre giorni in cui si sono concentrati una gran quantità di eventi familiari e scolastici: festa di classe di fine anno di Paolo, prove generali di ginnastica di Anna, serata a teatro, pranzo di fine anno scolastico di Anna, saggio di musica di Paolo, saggio di ginnastica artistica di Anna, battesimo di mio nipote, festa di compleanno di un amichetto dei bimbi! Tanti impegni, alcuni in particolare per me davvero emozionanti: vedere Paolo (che di solito fa lo sbruffone) tutto timido davanti alla platea di nonni e genitori a cantare le canzoncine con i suoi compagni di classe, osservare Anna impegnata negli esercizi a corpo libero, e ancora Paolo che si esibisce alla scuola di musica... 
E tu sei lì, a guardarli, un pò timorosa per quel che affrontano, e molto orgogliosa di vederli nei loro spazi, così piccoli ma già così autonomi: sono fragili, sono delicati e contemporanemente forti e carichi di energia positiva... 
Basta commuovermi: volevo solo dire che, anche se poco, sono contenta di essere riuscita a incastrare in un week-end già pieno una breve corsa sabato mattina e un giro in bici (a un'ora impoponibile...) domenica mattina.
Sabato visto il poco tempo a disposizione ero incerta se correre o no e sentivo le gambe stanche, ho notato nelle ultime settimane di soffrire molto il caldo: cercavo l'ombra per avere un pò di sollievo, alla fine son stati 6 km in progressione e "guadagnati"...
Domenica la partenza è in salita, ma alle 6:40 l'aria è decisamente fresca e la voglia di pedalare è tanta: da casa arrivo sull'altipiano passando per strada nuova per Opicina, poi un giro per Basovizza, Lipica, Sesana, Fernetti, e si torna presto a casa: le strade sono conosciute, il tempo è tiranno, ma tutto sommato meglio di niente...
Sabato ho mancato l'appuntamento con l'esordio nel triathlon, che a Capodistria sarebbe potuto essere una buona occasione; domenica ho saltato la gara Campi Elisi della Coppa Trieste; un po' spiace, ma ovviamente ubi maior, minor cessat...

domenica 12 giugno 2011

esordio di un triathleta

Sabato 11 giugno Stefano, il "mio compagno di corse" da quando ho iniziato a correre, col quale ho condiviso innumerevoli allenamenti e gare negli ultimi 3 anni,  ha esordito nel suo primo triathlon: lo sprint di Capodistria (SLO) sarebbe potuto/dovuto essere anche il mio primo, ma per impegni familiari e scolastici dei bimbi, non ho potuto partecipare :-/
Se solo penso che, in questa folle avventura dalla corsa al multisport ce l'ho trascinato io! mi sarebbe piaciuto che, come per la prima mezza maratona, la prima maratona o il primo aquathlon, l'esordio fosse un'emozione da condividere, ma qui oggi riporto solo le sensazioni e le impressioni di Stefano e i miei complimenti: ottimo esordio!!!

Riflessioni di un debuttante - di Stefano Delben

Gareggiare in un triathlon sprint non dà le stesse sensazioni di una corsa nel bosco o sulla cresta di una montagna con vista panoramica. Inoltre, se penso che a fine aprile stavo per mollare tutto ed un mese fa non avevo ancora acquistato la bici e il body…

La giornata è perfetta dal punto di vista meteo. Intuire che non pioverà mi fa stare tranquillo per la frazione in bici. La famiglia è al seguito. La località vicina e conosciuta. Le emozioni della vigilia riaffiorano come un batticuore…

Ritiro il pacco gara e con mia grande sorpresa non trovo ne la cuffia ne il pettorale. Mi ci vogliono parecchi minuti e domande per essere sicuro che sia giusto così. Devo, inoltre, farmi passare l’impazienza di entrare nella zona cambio perché mi lasciano sistemare le cose solo 20 minuti prima della gara. Ho scritto una lista lunghissima per non dimenticarmi nulla ma alla fin fine appoggio sull’asciugamano solo quattro cose nell’ordine inverso nel quale mi serviranno. Poi, a piedi nudi mi avvio verso la partenza.

L’acqua e freddina al primo impatto, ma dopo qualche bracciata mi sento già a mio agio. Ascolto, senza capirla, la spiegazione del percorso. Per fortuna un concorrente sloveno mi traduce una cosa importante: dovremo percorrere un triangolo e non un trapezio. Si parte. Sono ancora lontano dalla prima boa quando vedo già altri concorrenti sulla strada del ritorno. Alla virata smetto di nuotare per non dare e ricevere colpi (e per rifiatare) poi via verso la seconda. È il momento peggiore della frazione. L’adrenalina è passata e le poche riflessioni sono tutte improntate a “chi me l’ha fatto fare?” La risposta è nota ma rifiuto di pensare che dopo pochi minuti di una tri-gara io sia già demoralizzato. È solo psicologia. Penso positivo anche perché mi trovo bene nell’elemento acqua. Viro la seconda con le stesse modalità della prima e quindi comincio a nuotare. Bracciate e respiri come in piscina. Recupero parecchie posizioni prima di uscire dall’acqua.


In meno di un minuto effettuo il cambio (scarpe comprese) e inizio la frazione più dura. Non riesco a stare in scia a nessuno dei vari gruppetti che si formano e che vedo scappare. La strada è piatta e i rettilinei della zona commerciale sembrano infiniti ma la bici non va veloce come dovrebbe… Provo a mangiare la barretta che avevo attaccato al telaio. Non basta.  Provo a bere acqua. Non basta. Provo a spingere ancor di più sui quadricipiti femorali. Non bastaaa!!! Qui capisco che se voglio andare oltre i 34 km/h senza scia devo allenarmi un po’ di più e penso che forse sarebbe stato meglio fare Gorizia con il S. Michele per recuperare chi non va forte in salita e in discesa. Mi viene in mente la stessa domandina della frazione di nuoto… Ma verso l’undicesimo chilometro trovo, per fortuna, un desperado come me e, con cambi regolari riusciamo ad agganciare l’ultimo treno utile per farci portare al cambio.  Negli ultimi duecento metri rilasso un po’ i muscoli e tolgo i piedi dalle scarpe da bici.


Qualche secondo in più rispetto al primo cambio e…si corre! Ora va meglio. Le gambe non sono legnose come altre volte durante gli allenamenti e recupero subito molte posizioni. Poco prima del quarto chilometro, quando mi accorgo che devo fare ancora un giro del circuito,  il corpo mi avverte di essere un po’ stanchino. Prendo fiato e rallento. Bevo un po’ d’acqua al ristoro. Apro il body per respirare meglio. Ormai, però, sono tranquillo. Il traguardo è vicino. Sto per finire la mia prima gara. Chiudo la frazione con un  buon 4’26” ma soprattutto con la famiglia al traguardo che mi fa le feste!

Conclusioni:
Per godere dell’avvenimento ho dovuto aspettare il giorno dopo. Le frazioni brevi di nuoto, bici, corsa, i cambi superveloci, sono tutte cose che avvengono così in fretta che non si ha il tempo di assaporarle fino in fondo durante la gara.
Le cose più piacevoli sono state il pre-gara con l’attesa che aumentava ma per fortuna mi sono distratto guardando, compiaciuto, le gare dei bambini e dei ragazzi. Insomma, un bel contorno di gente e un buonissimo ristoro finale a suon di coppette di dolci e frutta fresca.
Non mi sento nemmeno troppo stanco. In effetti la gara è durata solo un’ora e tredici minuti ma non di sola corsa, stavolta! Un’idea subito eliminata (per il momento) è stata quella di provare un olimpico. Ripeto, subito eliminata per il 2011!
Alla fine ho rivolto un pensiero di buon auspicio ai compagni di allenamento che il giorno dopo avrebbero fatto il triathlon di Gorizia e a chi per vari motivi non avrebbe potuto o voluto far gare.


Ringraziamenti in ordine cronologico inverso:
  • a Manuele per i consigli pratici dell’ultimo minuto
  • a mia moglie per il tempo che mi concede per i triplici allenamenti
  • alla “mia” forza di volontà, sempre presente dentro di me, alla quale penso nei momenti difficili…
  • al mio piriforme, senza il quale non avrei iniziato quest’avventura

domenica 5 giugno 2011

Cocusso in compagnia

Il percorso ormai è un classico di allenamento, si parte dal bosco di Basovizza e si fugge in su, sulla cima del Cocusso. Questa mattina la corsa è ancora più piacevole per la compagnia di Enrico e Stefano, e tra le chiacchiere (un pò meno in salita, per vero) scorrono veloci i km. Forse per il giro di ieri in bici, forse per la gara del 2/6, sento le gambe stanche e poco reattive, e il caldo già alle 9:00 dà abbastanza fastidio.
Arrivati in cime l'aria è fresca ed è un piacere guardare il panorama: piano piano anche io inizio a riconoscere qualche monte circostante ;)
 
Tornaniamo in giù per lo stesso versante dell'ascesa (Lipica) e ci dirigiamo senza esitazione alla fontana: non mi son portata la borraccia, ma anche se presto il caldo e la sete combinati diventano fastidiosi.

sabato 4 giugno 2011

Monte San Michele

L'idea del giro in bici parte da Giuliana: provare la salita del monte San Michele, che caratterizza il percorso ciclistico del triathlon di Gorizia del 12 giugno prossimo; con Stefano e Maurizio mi aggrego e il punto di partenza è Duino. Per fortuna il cielo è sereno, davano pioggia ma quella arriverà solo nel pomeriggio, ben dopo la fine del giro :)
Il percorso è ondulato, si prende la strada del vallone verso Gorizia, finchè non si svolta e ci troviamo alla base della salita: 3,3 km senza tregua, una sosta breve in cima per assaporare il panorama, che gusto! Mi trovo esattamente nel punto dove Chiara e gli amici di Caio avevano organizzaro il ristoro del TACI di novembre, ma a differenza di quel 6 novembre, oggi c'è il sole e riesco a godere del bel panorama dalla cima!
Davvero bel giro e buona compagnia, i chilometri sono filati velocemente :)

giovedì 2 giugno 2011

La Napoleonica & bici

Il percorso è davvero quello di tantissimi allenamenti, correre qui mi fa sentire "a casa", conosco ogni tratto con più e meno ghiaia, le curve, la pendenza, le panchine i punti panoramici ecc. Ma oggi non era giornata, un insieme di cose ma andiamo con ordine...
Questa me l'ero risparmiata, ma alla mezza del Monte carso di sabato scorso avevo fatto una mossa davvero astuta! la mattina ho sostituito le suolette delle salomon con un tipo più rigido in previsione del fondo assai sconnesso (senza averle provate prima, è ovvio!!!) e, evidentemente più spesse: non ho avuto problemi fino al 17° km, ma poi è iniziata la discesa e l'effetto sulle dita dei piedi è stato terribile: due dita, una per parte, peste, gonfie e dolenti, per non parlar delle unghie...
Ieri sera ho fatto una corsetta per vedere come erano le gambe dato che da sabato non ho più corso e per vedere se riuscivo a correre con i piedi così malconci: dopo 3 km la sensazione di avere due pezzi di cemento al posto degli arti inferiori è piano piano sparita, e ho finito in progressione i 10km.
Però questa mattina non so, forse son partita troppo svelta (1° km 4:27!) complice il primo tratto in discesa, o piuttosto il poco riposo e i pensieri di questo periodo si riflettono più di quanto vorrei sul fisico, ma al cartello del 4° km (ultimi 3 di costante salita) mi son fermata. Avevo addosso la sensazione di non poter fare un passo oltre. Ho guardato le magliette saltellanti che mi sfilavano davanti, ho pensato anche di ritirarmi... poi per fortuna ho ripreso a correre, (almeno fino al ristoro): un bicchier d'acqua e via, che così finisce prima!
Mi dò una mossa, riprendo a correre, al belvedere c'è il giro di boa e si passa per il sottobosco, il tratto che preferisco, caratterizzato da saliscendi, quindi l'arrivo in 40:09: un minuto più dello scorso anno, e ci sta tutto!
Davvero tantissima gente, siamo in più di 500 all'arrivo: Leonardo che ho conosciuto a Palmanova mi riconosce e si scambiano due chiacchiere (..."ma perchè non trascini tuo fratello a queste belle garette corte e divertenti, gli chiedo?!?!). E poi un pensiero a un papà e un figlio che col loro ritmo stanno facendo una gara assieme...
Tempo di tornare a casa e prendo la bici, la sto trascurando e non voglio farle venire le ragnatele: piccolo giro Opicina-Pardiciano-Gropada-Basovizza-Lipiza scommettendo con le nuvole nere, ma restando asciutta! ci voleva proprio il giro, un pò meno la caduta al semaforo e la storta alla caviglia :-S

martedì 31 maggio 2011

Cronoscalata dei Giganti e Mezza Maratona del Monte Carso

venerdì 27 maggio - Cronoscalata dei Giganti
Già, stavo per scordarmi questa gara "alternativa": il CaiCIM ha organizzato una gara che parte da Piazza Goldoni, nel cuore della città, e arriva fino al Castello di San Giusto, attraversando l'omonio colle salendo l'imponente gradinata: attraversamento del parco della Rimembranza, piazza della Cattedrale e poi si arriva in Castello!
Forse perchè è proprio una cosa assurda e diversa dal solito, partecipo a questa cronoscalata: con tutti quei gradini un male alle gambe incredibile, quadricipiti in fiamme e gola secca per più di un'ora dopo aver finito: ho scoperto come "morire" in poco meno di 8 minuti!

sabato 28 maggio - Mezza Maratona del Monte Carso
L'EcoMaratona dei 2 Parchi nasce dall'idea di Bobo: raduno spontaneo per percorrere in una festa i meravigliosi sentieri che scorrono sinuosi tra la val Rosandra ed il monte Taiano...

Tra i 21 o 42 chilometri scelgo il percorso breve, la distanza della mezza con i suoi 780 metri di dislivello mi sembra più che sufficiente da affrontare, dato che non conosco il percorso e questa settimana mi sento non troppo bene...
Passo a prendere Stefano presto, Davide da forfait (per infreddatura e gara del giorno prima!) e quindi ritrovo alle 8:00 al Rifugio Premuda: da qui partiranno i runners della Maratona mentre noi della Mezza ci spostiamo nell'Antro di Bagnoli per premere contemporaneamente start alle ore 9.
Le previsioni meteo davano pioggia incessante tutto il giorno, ma per fortuna durante la notte il temporale sembra aver -per il momento- esaurito gli scrosci: infatti noi riusciremo a chiudere all'asciutto, mentre poi a mezzogiorno ricomincia a diluviare.
Siamo in pochi e la preoccupazione principale per me è quella di perdermi e vagare per sentieri sconosciuti a oltranza: però in partenza trovo Vesna che conosce la zona come le sue tasche; spero solo che abbia un ritmo che riesco a seguire, e per fortuna è così! Noto con molto piacere che, anche se dovessi restar sola, gli incroci sono abbastanza ben segnati da cartelli di legno (piccoli, certo) o da cumuli di sassi con quello in cima colorato di giallo: tutto molto discreto, ma agli incroci in caso di dubbi in effetti basta guardar bene...
La partenza è in salita, per cui non c'è da pensare se andar svelti o no: c'è solo da morirci su, alternado sui pezzi più ripidi tratti di camminata svelta alla corsa!
A pochi metri da me vedo un gruppetto di tre persone: Vesna, Alberto, e un signore che in partenza aveva una cagnetta marrone, che lungo il percorso gli scappa (atletica quadrupede, che si è data alla fuga con i più veloci della maratona!) e che fortunatamente ha poi ritrovato una trentina di km più su...
La salita ci porta al Castello di San Servolo (SLO) e da qui si apre una vista aperta e da vertigine su Trieste e Capodistria: la stanchezza e la concentrazione non lasciano molto tempo alla contempazione del panorama, e tengo sempre a tiro la maglietta azzurra di Vesna che non voglio assolutamente perdere!
Una volta arrivati in quota sull'altipiano attraversiamo sentieri che variano di chilometro in chilometro: una strada costeggiata da verdi prati, poi un sentiero dentro al bosco che appena si percepisce, dato che l'erba è così alta da arrivarmi alla vita e si richiude subito dopo il passaggio di chi l'attraversa, una carrareccia con un fondo di grossi ciotoli bianchi e appuntiti (che mi fan temere per le caviglie) e poi verso la fine del percorso si attraversa un sottobosco molto fangoso e pieno di ripidi slaiscendi, con alcuni attraversamenti di ruscelli. Un paesaggio mai monotono una quantità impressionante di colori e profumi. Oltre la salita iniziale, che ci porta da 76 a 454 metri sul livello del mare, anche il percorso sull'altipiano è pianeggiante solo per piccoli tratti, e si alternano salite più o meno impegnative: le successive discese son "brevi", appena sufficienti per recuperare il fiato.
Il percorso mi impegna più di quanto immaginassi, non guardo il garmin dalla partenza, ma al decimo km è Alberto che annuncia la strada fatta: un leggerissimo sconforto per come sto e considerando che non siamo nemmeno a metà, ma per fortuna segue un pezzo facile e mi faccio forza, speravo di essere un pò oltre...
Al 14mo rampa ripida per attraversare il paese di Ocizia e dal 17mo è tutta discesa: solo dopo aver passato l'abitato di Beka mi oriento e capisco dove sono: discesone verso Botazzo e son ancora 2 km nel cuore della Val Rosandra per giungere al Rifugio Premuda, all'arrivo, dove chiudiamo tutti e tre in 2 ore e 35 minuti.
Enrico arriva primo con 2:04, poi Stefano e un altro paio di runners in 2:14, anche lui ha trovato dei compagni di corsa coi quali trascorrere questa bella avventura.
Sono stanca e felicissima, l'incognita del percorso per me era proprio una novità, perchè di solito un esplorativo pre-gara lo facciamo sempre...
Si aspetta un po' l'arrivo dei primi maratoneti, poi alle 14 il pranzo in rifugio e quindi, stanchi e ancora un pò infangati, si torna a casa!