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mercoledì 29 aprile 2015

esplorativo Jamarun notturno

piove tutto il giorno, ma esistono le scarpe in gore-tex e l'anti pioggia...
il tempo libero è quello serale, ma esistono le frontali...(ancora più utili in fronte che non in auto!)
esistono sentieri che aspettano solo di essere calpestati, per trasformarsi in un "parco giochi" per chi ha voglia di sentire il vento sul viso e tra i capelli, o di sentire i polpacci bruciare in salita...
esistono momenti in cui ti senti più viva che in altri e l'entusiasmo di certi attimi echeggia il giorno seguente... 

Il fondo è scivoloso, non piove durante l'allenamento ma le precipitazioni sono state copiose per tutta la giornata; dopo un primo tratto pianeggiante partiamo in salita e la sensazione di freddo sparisce subito!
Parto troppo vestita e tolgo l'anti pioggia. La salita fino a San Lorenzo è quasi un unico strappo, giusto uno scollinamento sotto la ciclabile e poi di nuovo sù.
Tratto corribile da San Lorenzo a Draga, poi giù a Botazzo per una discesa sconnessa.
Da qui classico rientro per il sentiero parallelo al torrente Rosandra (luna-park!), fino all'incorocio col sentiero che costeggia il crinale.
L'altra volta qui avevo sbagliato incrocio e avevo chiuso il giro senza risalire e arrivare alla sella di monte Carso.
Questa seconda salita, che percorro per la prima volta, è abbastanza ripida e in particolare tra lastre di pietra e radici, sembra che tutto sia ricoperto da uno strato di burro!!! Per un tratto mi metto di traverso e salgo lateralmente per fare più presa con le scarpe...  :O
Gli alberi sono frondosi e il sottobosco è abbastanza buio: la situazione non migliora però ed i sassi bianchi riflettono un pò il loro candore.
Passata la sella del monte Carso, ultima discesa sull'ormai consumato sentiero per ritornare alla civiltà pochi kilometri più giù: fortunatamente non tutti sono ugualmente sprovveduti e con due lampade riusciamo a scendere tutti interi!
Grazie a Davide, Alessandro, Federico (x2), Riccardo e Marco che, con la scusa di far foto, non mi ha fatto tirare il collo!

lunedì 27 aprile 2015

Marcia di Redipuglia - FIASP

Giornata di festa da passare in famiglia e, perchè no, se le coincidenze combaciano tutte, facendo anche un pò di sport!
L'occasione è la Marcia di Redipuglia, una fiasp che propone tre diversi percorsi: quello breve da sei nel centro cittadino e negli immediati dintorni, quelli da 13 e da 25 che spaziano nei sentieri del Carso isontino.
Per i miei e i bambini il percorso corto, mentre con Paola e Stefano optiamo per quello più lungo :)
Abbiamo la fortuna del meteo dalla nostra, sole e nuvole si alternano sulle nostre teste e si sta davvero bene; approfitto dell'organizzazione per correre questi chilometri senza portarmi dietro niente, libera da zavorre e impicci.
La cosa meravigliosa di queste fiasp (scoperte di recente grazie a Paola e Stefano, qui c'è un calendario di quelle in regione) è che ho la possibilità di correre in sentieri, boschi e prati senza la paura di perdermi, tutto è segnato bene e agli incroci ci sono sempre volontari a indicarti la direzione: rimane solo il piacere di guardare, osservare, sentire e correre!
Sono posti nei quali, se non accompagnata, mai mi verrebbe in mente di fare un allenamento e invece così è fin troppo semplice :) Percorso suggestivo in un sottobosco che profuma di primavera; toccante correre tra le trincee...
Il Carso qui cambia aspetto: è collinare e meno aspro di quello dietro casa: mi torna alla mente il TA del Carso isontino: la scintilla che mi ha fatto innamorare del trail! 
Proseguiamo la giornata andando a pranzo a Turriaco, passando un paio d'ore davvero piacevoli prima di tornare stanchi e contenti a casa :)

domenica 19 aprile 2015

esplorativo Jamarun

Rispetto le edizioni a cui ho partecipato (ed 2011, 2012, 2013) l'edizione 2015 cambia percorso e, per festeggiare i 20 anni dalla fondazione, vuole ripercorrere le tracce della "Staffetta della Val Rosandra".
Scarico la traccia sul GPS e vado a provare il percorso:con i bastoncini di nordic walking e tanta voglia di assaporare il sole ed il paesaggio!
scalatori da vertigine :)
Come me, tantissime persone oggi popolano la Valle e gli argini del torrente Rosandra, famiglie, bimbi, cani: all'inizio del percorso c'è "traffico" ma, dopo aver preso il sentiero che dopo il ponte di legno si inerpica lungo il sentiero 15 verso Moccò e resto sola a guardare chi si sta arrampicando proprio sotto la vedetta: uno spettacolo!
Salgo fino San Lorenzo e solo ora il terreno spiana e mi fermo a guardare il panorama:
alle spalle il Monte Carso
panoramica verso il monte Stena
Dopo la chiesetta di San Lorenzo si prende il sentiero sterrato che porta verso Draga e poi salendo ancora, verso le Jazere sotto Pese.
uno sguardo al Taiano 
nemmeno una nuvola!!!

vien voglia di fermarsi qui!

Alpe Adria Trail
torrente Rosandra
Rispetto il percorso originale, manco alla fine un incrocio e non arrivo in sella del monte Carso: discesa tecnica da provare al prossimo esplorativo!

martedì 14 aprile 2015

corsa e nordic walking

Torno qui, dove Cristina mi aveva fatto conoscere un piccolo circuito gradevole e dove si intersecano numerosi sentieri, per cercare un percorso che da Trebiciano mi porti verso Basovizza. 
Un pò mi perdo, a tratti passo su stradine e incroci conosciuti, fino a finire tra l'erba alta in un vicolo cieco... più o meno riesco nel mio intento, di sicuro da riprovare con un pò più di tempo a disposizione.
Per tornare indietro percorro un tratto di 3: un'ora di corsa in relax:


Subito dopo mi sposto verso il Globojner per l'appuntamento di Nordic Walking.
Le uscite sono continuate tutto l'inverno, in barba al freddo, alla pioggia e al vento, alle 18 armati di bastoncini e con le frontali accese abbiamo camminato in lungo e in largo per tutto il Carso.
Finalmente ora siamo riusciti a iniziare e finire un'uscita con la luce del sole, e a godere di un meraviglioso panorama su Trieste al tramonto:


lunedì 13 aprile 2015

Kokos: tutto di corsa ;)

Continuano gli allenamenti del martedì sera, uscite guadagnate grazie a un gruppo di "pazzerelli" che, con frontali in testa, non rinunciano ai sentieri del Carso in orario serale.
Uscite a caccia di salite e all'insegna del divertimento, quelle cose che ti fanno tornare a casa con ancora il sorriso sulle labbra.
Correre sola per me è la routine, la necessità, l'abitudine: un modo per perdermi e ritrovarmi, un modo per lasciar correre  i pensieri al ritmo dei battiti del mio cuore.
Proprio per questo apprezzo le uscite in compagnia, un momento di convivialità, per socializzare e per condividere di persona fatica, chiacchiere, salite e momenti da ricordare!
...per non dire come, vedere come qualcuno "va facile" in salita, sia uno sprone a migliorarsi :)

Sabato mattina la considero al prima uscita "primaverile":  maglietta corta e pantalone 3/4, 15°  e tanta voglia di correre!
Uscita insperata, regalata direi, e quando sono a Basovizza non ho dubbi: guardo in su verso il Kokos (lo riconoscono anche Anna e Paolo ormai :D) e parto per il circuito.
Arrivata all'altezza del confine inizia la salita per la carrareccia larga a tornanti che da Lipica porta in cima: quante volte per di qua e sempre, presto o tardi la corsa aveva lasciato il passo alla camminata.
Voglio provare a non mollare, a stringere i denti e continuare a correre fin in cima, voglio vedere se davvero queste buone sensazioni si concretizzano in un "qualcosa"...
Sono incredula e felice, saluto tutti per strada (denti stretti e fiato corto!), e man mano che salgo aumenta la mia felicità: il sole tra gli alberi, le gemme sui rami, il tepore del sole ancora timido e un pò velato... non c'è nessun altro poso dove vorrei essere, vivo qui e ora e sono terra, gemme e sole.
ho corso, come se avessi ricevuto il regalo più bello!
P.S.: Anche se i commenti restano ancora e sempre gli stessi quando sa che esco a correre: "povera vai a stancarti!", oppure quando parla di me con gli altri dice: "è matta, va a correre 20 km!!!" cerco di leggere il messaggio affettuoso di una mamma che si preoccupa, non capisce, e ciò nonostante mi supporta: GRAZIE!! 

martedì 7 aprile 2015

esplorativo Vipava 2

Si torna sul "luogo del Trail", con l'idea di fare, questa volta con Paola, Stefano e Giuliana, una prova del percorso completo.
A Trieste il cielo è coperto e man mano che ci avviciniamo al Nanos le nuvole scure si compattano e inizia a piovere. Non è il massimo: mi sono portata l'antivento ma non l'antipioggia, e pensare che ero quasi incerta di infilare in zaino anche la crema protettiva per il sole!
Partiamo asciutti, ma man mano che saliamo il tempo peggiora e inizia a piovere. Salendo di quota le gocce d'acqua si trasformano in fiocchi di neve e, una volta usciti dal sottobosco, il vendo sferza violento i nostri volti. 
In questo sabato siamo siamo davvero solitari, non incontriamo nessuno lungo il percorso e, in rifugio, siamo solo noi e altre 3 persone.
Momento di sconforto poco prima di arrivare in cima, quando mi accorgo di avere le mani congelate, non riesco a fare le foto e appena arrivata in coma nemmeno togliermi il giacchino: per quanto sembri assurdo il pollice non risponde ai comandi e ci mette un po' per tornare reattivo!
Dopo il secondo te caldo ci facciamo coraggio e usciamo dal confortevole rifugio per tornare indietro: abbandoniamo l'idea di fare il giro completo, già due settimane fa avevamo trovato neve fino al ginocchio per un bel tratto e di sicuro non potrebbe esserci una situazione migliore.
Percorriamo la strada larga fino alla chiesetta e poi ripercorriamo i nostri passi a ritroso fino al campeggio Tura. I sassi sono scivolosi cado su un fianco: per fortuna niente di grave, solo una botta sul fianco che mi farà compagnia per qualche giorno.
Arriviamo alla macchina un pò storditi dal freddo, grazie Giuly per l'antipioggia prestato lungo il rientro e grazie  Paola e Stefano per il pranzo al sacco!
Vediamo se riusciremo a fare ancora una prova, magari con un clima più clemente...