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domenica 23 gennaio 2011

Val Rosandra

La Val Rosandra è un patrimonio naturalistico incontaminato, selvaggiamente poetico, di rara bellezza romanica. (...)Per chi la frequenta assiduamente è un luogo sacrale, un rifugio spirituale a pochi minuti d'auto dalla citta; per chi non l'ha mai vista la folgorazione immediata è garantita.
(da Carso di Corsa di F. Fabris e M. Santoni)

Ieri raffiche a oltre cento chilometri all'ora, se non altro quanto di meglio per pulire finalmente il cielo dalla nebbia che da più di una settimana ci impedisce di vedere il colore del cielo e rende ogni cosa umida e grigia...
Oggi la bora non è ancora cessata e il termometro si aggira sui 0°C; il ritrovo è fissato alle 8:30 con Stefano e Alessandro a Bagnoli della Rosandra per il mio primo giro di corsa in Valle!
Partiamo piano nell'abitato per dirigerci all'inizio del sentiero sterrato, l'intenzione è quella di provare il percorso della JamaRun; dopo poco più di un chilometro incrociamo Enrico che si unisce a noi...
Di questi posti ho pochi ricordi da piccola, con i miei genitori si faceva la passeggiata che dal parcheggio porta a Bottazzo, quindi sosta per il pranzo e ritorno...
 Ma dai racconti di Davide e dalle sue foto, nonchè dalla lettura del libro Carso di corsa di Fabris-Santoni avevo pregustato che la Valle è un mondo a parte, una palestra naturale per allenamenti di ogni genere, dalla gita, alla camminata "in montagna", alla corsa più impegnativa con dislivelli interessanti...
Il paesaggio è davvero magico, si parte dal basso e si costeggia il torrente Rosandra e presto si sale. Dolce e aspra la Valle: sinuoso e accattivante il panorama, i fianchi delle alture sono plasmati, come ricoperti da un drappo morbido che si posa increspandosi... Aspro il terreno, prevalentemente pietre dure e appuntite, sassi e ghiaia; oggi poi, con il viso e la vegetazione spoglia schiaffeggiati dalle raffiche si ha la sensazione di esser ospiti in un luogo dove la natura comanda ...
Dopo 5 km di salita abbastanza impegnativa fra sentieri di sottobosco e tratti di pietre e sassi, dove anche le mani si rendono utili per salire arriviamo a Beka: da qui un pezzo di altipiano davvero piacevole e soprattutto CORRIBILE tra prati inondati di una luce forte, accecante.
Il pezzo di discesa con ghiaione lo dimenticherò difficilmente: oltre a frannare i sassi, pure io slitto con loro, sensazione di quasi-totale fuoriconotrollo...
Non ho parole per raccontare cosa vuol dire arrivare sul monte Carso mentre il vento da dietro mi sostiene e spinge, mentre apro le braccia  quasi per volare in cima... e una volta arrivati fermarsi col sorriso, non vedere niente più su di me,  ma la valle, in fondo la città e il golfo blu intenso laggiù davanti ai miei occhi: un mondo, istantanee che rimangono nella mia mente...
ho cercato le foto in internet per far capire quel che ho visto e cosa avevo intorno e rimando (ancora una volta, GRAZIE Davide) alle foto incluse in questo post!
Dalla vetta la discesa è a dir poco scoscesa e si ripiomba nel giro di pochi minuti dal cielo alla terra...

domenica 16 gennaio 2011

Lanaro Granfondo

... questa gara l'avevo desiderata, poi i posti erano finiti, avevo anche pensato: beh, va bene così, è un pò "troppa" per me... Poi Stefano mi avvisa che hanno aggiunto ancora 20 posti e appena posso mi collego al sito internet e mi registro al volo! non ci penso nemmeno su, un posto è MIO!
Questa mattina mi sveglio e fuori dalla finestra tutto è bianco di nebbia, le nuvole sono basse e l'umidità è al 100%... ma non avevano previsto bello? Che stupore, mentre passo a prendere Stefano in via Commerciale vedo che salendo mi lascio alle spalle quel cumulo bianco e umido e più sù splende il SOLE :-)
Arriviamo presto e lasciamo agli organizzatori la sacca con il cambio che troveremo all'arrivo, poi torniamo all'auto per cambiarci e ci riportiamo in partenza, dove trovo Davide, Alessandro, Giuliana, Marcello e Andrea, -che non gareggerà ma ci scorta per tutta la gara ricoprendo il ruolo di fotografo e supporter ;-). Non ho mire di tempo, è la prima volta in assoluto che partecipo a una gara del genere e, un pò come la prima maratona, l'importante è finirla! sono 30 km e 850 m di dislivello positivo, indicativamente dico a chi me lo chiede che spero di esser su un pò prima dell'una. Alle 9 in punto lo sparo per i podisti e 30 minuti dopo partono i ciclisti in mountain bike (infatti la società che organizza la gara è di ciclisi). Non mi scaldo neanche, parto piano con la speranza di arrivare in fondo: la salita inizia subito, si parte dalla ex stazione ferroviaria di Moccò e dopo circa 4 km di lieve e costante salita c'è una ripida ascesa che ci porta a Pese.
Il fondo è molto melmoso, le scarpe fanno l'effetto "ventosa" e sulle pietre si scivola da paura (evito per un soffio di finire faccia a terra :-O)
Le salite dure sono due: questa all'inizio e poi le rampe finali per arrivare sul Lanaro, proprio negli ultimi km: quasi mi rilasso quindi una volta a Pese, sono solo saliscendi in un incantevole susseguirsi di sentieri e paesaggi nel sotto bosco: dei tratti sono impegnativi, e le cose si complicano quando da dietro iniziano ad arrivare i ciclisti a tutta velocità che chiedono spazio per passarti :-S Cerco di agevolarli sempre, ma nei tratti di sentiero dove si passa uno alla volta non è semplice...
Le sensazioni sono ottime, la giornata è semplicamente meravigliosa: la natura invernale, con alberi spogli e foglie a terra è baciata da un sole insolitamente caldo, sarà che mancava da tanto che l'umore per questa fortuna è davvero alle stelle.
Quando da Monte dei Pini ci buttiamo giù nella pietrosa discesa verso Orlek mi impressiono a vedere come si lanciano giù i bikers: dire incoscienti è poco!
Arrivo a Fernetti inizio ad accusare un pò la stanchezza, ma per fortuna arriva ora uno dei pezzi più belli quando si corre nel sottobosco e si oltrepassa il ponte sulla ferrovia.
La crisi arriva nel chilometro di asfalto: ti aspetteresti di cambiare ritmo, il fondo è "facile", ma la salita è beffarda...
Da quando ho pigiato start a Moccò non ho ancora mai guardato il garmin, e non lo farò fino all'arrivo: non mi voglio entusiasmare o rattristare per il ritmo che tengo e l'unico modo che voglio per arrivare su è andare ascoltando solo i battiti del mio cuore, che quando arrivano in gola mi fanno rallentare...
Ormai siamo negli ultimi chilometri, ricomincia lo sterrato: ancora diversi saliscendi e poi le rampe finali per arrivare in cima!
Andrea ogni tanto mi affianca in bici per scattare qualche istantanea e per incoraggiarmi: determinante è stato nella salita finale nella quale molti ciclisti scendono e spingono le bici a mano; avevo perso la cognizione di quanto mancasse all'arrivo, e lui a incitarmi, a dirmi che ero arrivata e che era finita!
Uno scatto d'orgogio e corro gli ultimi metri, son su, l'ho finita con una soddisfazione grandissima :-D

martedì 11 gennaio 2011

correndo nella nebbia

 Dall'inizio di quest'anno tanta pioggia e nuvole basse per le uscite di corsa; domenica terza uscita con le speed cross, in compagnia (Davide, Stefano, Giuliana - evvai, un'altra donna!- ed Enrico) e molto interessante: per la prima volta scalo il Cocusso (con i suoi 672 m sul livello del mare è il monte più alto della provincia di TS) ed arrivare in cima è una bella soddisfazione. Come dicevo, le nuvole basse non ci han permesso di gratificare gli sforzi con una visione panoramica sul mare, l'altipiano e la Slovenia, ma questo significa solo che ci devo tornar su appena posso, col sole!

Oggi pomeriggio invece sono ritornata a solcare il sentiero della Napoleonica: in città solo pioggia ma salendo verso Opicina si entra nelle nuvole bianche fitte e dense. La visibilità è davvero scarsa e mentre corro nel bosco  ho la sensazione di esserne inghiottita. Al ritorno, sul lato "panoramico" davanti a me non il solito golfo, il mare, e la città che sale sinuosa ma un muro di nuvole bianche, l'impressione è quella di poterci saltare dentro e rimbalzare.
 Corro fisicamente sola, ma con la compagnia di chi per un periodo poco fortunato non può correre... un'idea, una sensazione, un sentimento: che tutto torni presto "a posto"!

domenica 2 gennaio 2011

Buon Anno

Comincia oggi per me un nuovo anno di corsa, e lo fa nel migliore dei modi: proviamo la seconda parte del percorso della Lanaro Granfondo e il gruppo è allegro e numeroso. Otto a piedi e due in bici, per una mattinata di corsa tra i sentieri e i boschi dell'altipiano. In partenza c'è Davide, Enrico, Stefano, Marco, Nicola, Alessandro, Marcello, in bici son già lì Rupikaber e Marco.

Partendo da Basovizza il percorso risulta abbastanza scorrevole mentre si alternano saliscendi nei sentieri del sottocosco. Le cose si complicano al 15°km  quando inizia la salita al Lanaro e sono costretta a dover alternare alla corsa dei tratti di camminata veloce, per riuscire a salire.
Sonon curiosa di vedere come riuscirò a finirla il 16 gennaio, quando dovrò misurarmi sull'intero percorso: ero arrivata tardi per l'iscrizione alla gara che è a numero chiuso, ma il 29 dicembre l'organizzazione ha aggiunto ulteriori 20 posti, quindi ...
Ecco il video di Rupikaber con la vetta conquistata:


vi auguro un 2011 che vi soddisfi, nella corsa ma soprattutto nella vita!