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giovedì 26 dicembre 2013

raptor

corsa per smaltire il pranzo natalizio ma soprattutto per provare il regalo trovato sotto l'albero! :D


parto verso la strada imperiale dal confine, e dopo un po' svolto verso Lipica percorrendo un sentiero per me nuovo: arrivo al complesso del ristornate/piscina del maneggio e cerco di tornare in dietro formando un anello. Ma il sentiero non c'è, e dato che sono stretta coi tempi (tanto per cambiare) passo nei recinti dei cavalli... altro che fango! le ho proprio battezzate come si deve queste scarpine... :S
Quindi salita al Cocusso per saluti (+ timbro) con Nadia & c.
Prima scarpa trail in gore-tex: oggi non pioveva ma di fango ce n'era in abbonzanza; pochi chiometri per un giudizio, ma mi sono trovata bene in discesa giù dal Cocusso, un buon appoggio e non sentivo troppo sassi e sporgenze del sentiero.
 


sabato 21 dicembre 2013

buone sensazioni

Lo devo ammettere, e non può che essere così: i lavori specifici svolti col gruppo danno qualche frutto. e la cosa straordinariamente bella è che piramidi e ripetute che mai (ma proprio mai) mi metterei a fare da sola diventano un bel momento di aggregazione. Correre con gli altri spinge a impegnarsi e mettersi in gioco.
in questi ultimi 2 mesi i lavori settimanali (ed i miei ritmi) sono stati questi:
di certo non so misurarmi, mi pare che parto sempre piano e prudente per paura di scoppiare e/o di non finire.
L'altra settimana ho fatto un lungo di avvicinamento alla LanaroGranFondo: il mio senso dell'orientamento mi complica già avvicinarmi al punto di partenza, dato che voglio prendere la parte finale del percorso :D (meglio stendere un velo pietoso...) per poi non parlare dei cambi di direzione e dei giri a vuoto... tutto impietosamente registrato dal fido GPS!
Persa o non persa, intanto 24 km sono guadagnati e le rampette finali che portano in cima le avevo propro rimosse!!!
Oggi invece vado a Basovizza per una corsetta col pilota automatico, senza pensare o cercare segnali e sentieri, dato che  conosco ogni pietra, albero ecc... Pioviggina poco e non fa freddo, per cui la cosa non disturba affatto. Arrivata sulla strada imperale noto con sorpresa nuove tabelle che indicano le direzioni dei paesi che si trovano lungo la strada. Ma sì, inseriamo la variazione verso Gropada, che una salitella ci sta. Test del moribondo superato! tanti pensieri passati in rassegna e una buona sensazione addosso quando finisco :)

domenica 24 novembre 2013

cavalcata carsica

riporto la descrizione di  Enrico Pollini, recuperata dal forum di Spirito Trail:
Come da tradizione la prima domenica di dicembre, la conferma non la troverete da nessuna parte, semplicemente si "sa che c'è"...
forse una riga qualche giorno prima su http://www.marathontrieste.it/html/homepage_flash.html e, se si è riiscritto al forum, la conferma da oryx o chi per lui...
l'ideale è avere un assistente/autista che porta i rifornimenti ai vari passaggi sulle strade che portano ai valichi di confine, ma male che vada un passaggio da Jamiano per tornare alla partenza lo si trova...
giusto per capire di che cosa si tratta:

Già il nome è intrigante, non è Ultra Raid Trail Tour, ma un’inusuale “Cavalcata”, che dà tutto il senso di una corsa epica e definitiva, l’altopiano carsico tutto d’un fiato, da Pese, sopra Trieste, a Jamiano, sopra Monfalcone. Niente reclam, niente sponsor, niente organizzazione, niente pettorali, niente assistenza, solo un sentiero con i segnavia rossi e bianchi del CAI, con il numero tre qualche volta evidente e altre no, a dipanare un filo che scorre in un ginepraio di tracce, stradine, sentieri, doline, radure, boschi e roccette. Non cercatela su internet o nei calendari gare, non la troverete, presentatevi semplicemente alle sette del mattino al valico confinario di Pese e, come da ventidue anni a questa parte accade, non sarete i soli. Per le iscrizioni due maturi cronometristi, imbacuccati per il gelo mattutino, sul retro di un vecchio furgone volkswagen prendono nota di nome e cognome dei partecipanti. Briefing da un altoparlante fissato sul tetto del furgone, pochi minuti prima dello start alcune indicazioni sul percorso in triestino stretto: “muli, el sentiero xe segnado, ma atenti ai bivi, normalmente se va a sinistra, ma qualche volta anche a destra, oggi poi xe sol e xe facile, la corsa va verso ovest, quindi el sol lo gavé o in schiena o a sinistra, se ve lo trovè in fronte gavé sbagliado e dové tornar indrio”. Campagna io non getto i miei rifiuti: “muli, lassé el Carso come lo gavé trovado, quindi cartine e butiliete tegnile con voialtri, poi al massimo le lassé sull’asfalto dove se traversa, che noi ingrumemo le scovaze e le portemo via”. Alle sette e trenta lo start per i runners, quest’anno record con ottanta presenze, cui seguirà alle otto quello per una cinquantina di bikers.
La partecipazione è trasversale, escursionisti e alpinisti che chiudono la stagione assieme ad atleti da strada, anche forti, che provano l’emozione del trail sulla lunga distanza, sfida all’ultimo metro con se stessi o con gli avversari di club e scampagnata tra amici, gente che viene dalle ultra a godersi l’ultima passeggiata fuori porta e animali da mezza maratona che provano a superare i propri limiti. Lo spirito è quello giusto, amicizia e sana competizione, goliardia e amore per la natura. Per questa corsa potrebbe calzare a pennello l’acronimo TAA: trail autogestito agonistico.
Il tracciato percorre integralmente l’Alta Via del Carso Triestino, cinquantatre chilometri lungo il confine tra Italia e Slovenia, in un continuo saliscendi per un dislivello positivo totale di circa millecinquecento metri, senza salite importanti e raggiungendo si e no i settecento metri di quota. Pur essendo a pochi chilometri dalla civiltà, l’ambiente è selvaggio, a tratti anche aspro, e alterna boschi meditativi a squarci di grandi panorami verso il mare del golfo di Trieste e, sul lato opposto, verso le vallate e le alpi innevate della Slovenia. Per chilometri e chilometri non si incontra niente e nessuno, solo boschi di piccole querce e di pini marittimi, brevi tratti di prato con animali al pascolo, verdi e umide doline, pietraie riarse dalla bora, vecchi cartelli e cippi di confine, asfalto praticamente zero, come ha detto qualcuno “è un’indigestione di carso”. Pochi i passaggi per piccoli centri abitati, Grozzana, Monrupino, Medeazza, o in attraversamento alle strade asfaltate che portano ai valichi di Basovizza, Fernetti, san Pelagio, dove i locals ricevono assistenza da amici e parenti mentre chi corre in autonomia tira dritto con il camel sobbalzante sulle spalle. Punti cospicui sono il monte Concusso, il monte Orsario, il monte Lanaro, la sella del Mercoledì ed il monte Ermada. Il terreno è vario, tratti di carrareccia più o meno manutenuta si alternano a sentieri dal fondo molto tecnico, in cui la corsa diventa durissima perchè la facile pendenza invita ad allungare la falcata, ma ogni passo nasconde un’insidia. La segnatura è buona, anche se bisogna restare concentrati, soprattutto nei tratti scorrevoli, dove alla minima disattenzione si può perdere il bivio da cui si stacca il piccolo sentiero da seguire, e si finisce col tirare dritto. E’ proprio un bel correre, volendo in compagnia, ma anche in beata solitudine per chi preferisce così. Per molti tratti lo sguardo è a “fuoco corto”, ad osservare il sottobosco, i segni, le tracce o ad inseguire pensieri, poi inaspettatamente dietro un angolo il paesaggio si apre e la vista si allunga, ora a cercare punti riconoscibili del golfo, ora a capire le valli e le montagne dell’ignoto sloveno.
Verso la fine, con la stanchezza che oramai si fa ben sentire, si vede dall’alto il paese di Jamiano, una lunga discesa e poi poche centinaia di metri di risalita da un vallone, e dove la carrareccia muore sull’asfalto i due cronometristi fermano il tempo e annotano il nome. Niente striscioni, niente docce, niente premiazioni, niente mezzi per rientrare alla partenza, solo un pentolone di the cui provvede un generoso volontario, un paio di lattine di Lasko pivo ghiacciata lasciate da un benefattore su un muretto e grandi chiacchiere e commenti tra gente che si cambia all’aperto. Aria di festa da fine stagione, cordialità triestina, e alle quindici i cronometristi sbaraccano, chi non è riuscito ad arrivare in tempo si arrangerà, d’altronde “col sol in fronte” in qualche chilometro si è di nuovo nella civiltà. La Cavalcata Carsica si chiude così, senza clamori, in piacevole clima di amicizia e con dentro la sensazione di aver ancora una volta concluso un viaggio. Tra qualche giorno in un oscuro angolo del sito del Marathon Club Alabarda di Trieste ci saranno le classifiche e forse il Piccolo avrà pubblicato un trafiletto, niente di più. Semplicemente stupendo.

domenica 17 novembre 2013

... e cosa si vince?

L'altra sera ero a trovare un'amica; chiacchieravamo e ad un certo punto le dico che andavo  via presto perchè il giorno dopo, non avendo altri ritagli disponibili, avevo la sveglia alle 4:30 per fare una C.T. (corsa + timbro).
Così le ho raccontato della "sfida" di Le vie del Carso, dell'incentivo a non fossilizzarsi in quesi mesi lunghi e bui, e dello spirito di avventura/scoperta che caratterizza l'evento quest'anno.
Le ho  spiegato della credenziale, dei timbri "obbligati" e di quelli che invece bisogna raccogliere liberamente. Così alla fine le dico:
"tra tutte le persone che parteciperanno ci sarà la classifica e vincerà chi avrà raccolto il maggior numero di punti"
"e che cosa si vince?"
 ... ed io lo chiedo a voi.

la domanda mi risuona in mente sta mattina, quando alle 6 sto salendo: ho la valle del Vipacco alle spalle, il vento freddo che a raffiche mi sferza il viso, la salita al Sinji vrh è ripida e ho il fiatone. 
Il cielo sta schiarendo, ma quando sono uscita da casa lassù c'era a farmi compagnia una Luna enorme, praticamente piena e vicinissima e tanto bella da restarne incantata. Avrei voluto  fotografarla, ma sapendo che col cellulare mi sarebbe venuto in insignificante puntino in un informe cielo nero ho rinunciato. la foto l'ho salvata negli occhi.
... io questa mattina ho vinto un'alba...

giovedì 14 novembre 2013

la credenziale

Insolita sfida quella lanciata da Le vie del Carso quest'anno per trascorrere in movimento il periodo più freddo e buio dell'anno.
Le cose si complicano: non un solo monte da conquistare quest'anno, ma una vasta platea di luoghi, Stati e panorami. Per poter accedere alla classfica bisogna però timbrare interamente la credenziale consegnata al momento dell'iscrizione!
poi inizia il divertimento, l'esplorazione e la ricerca di posti già conosciuti o mai esplorati...
Per togliersi subito il "pensiero" di questi 7 timbri da recuperare (i primi due li avevamo guadagnati in Taverna la sera dell'iscrizione), Bobo pensa bene di proporre un percorso che tocchi in una sola giornata i monti: Nanos, Vermscica, Kokos, Slavnik, Carso, il paese di Beka e quello di  Botazzo! Tecnica mista per noi del NW: camminata con bastoncini in salita, corsa in piano e in discesa...
Accolgo con l'entusiasmo che mi contraddistingue di fronte queste "piccole follie" l'invito, e sono in ottima compagnia. Bobo ed io ci occupiamo dei rifornimenti, Paola e Stefano attrezzano la loro auto per la "gita", foderando tutto con nylon e giornali, dato che le previsioni erano pessime e tanta sarebbe potuti esser  l'acqua e il fango.
Ma partiamo con ordine: da Opicina a Razdrto siamo ai piedi del Nanos in meno di mezz'ora e alle 5:34 "si parte!"
Neanche la soddisfazione di essere i primi, ci sono già diverse macchine parcheggiate e persone che ci precedono sul sentiero. Salita ripida e diretta alla cima, due gocce a metà salita a bagnare l'inizio dell'impresa e poco prima di arrivare al rifugio spegnamo le frontali. Primo timbro della giornata, il cielo sembra schiarire e questo ci riempie di ottimismo: la giornata sarà lunga.
Scendiamo per la strada meno ripida e dopo 2 ore dallo start siamo di nuovo alla macchina: tè caldo e crostata per fare colazione e via in auto verso la seconda meta.
Il sottobosco che ci porta alla cima del Vermscica è da quadro: gli alberi scuri e spogli, a terra un tappeto fitto di foglie rosso intenso: uno spiraglio di luce tra le nuvole e una bellissima sensazione di pace.
Vorrei restare qua. timbriamo con il vento che gioca con le nostre credenziali svolazzanti, occhio a non perderle! timbrare con le mani infreddolite non è il massimo (scoprirò poi che c'è di peggio), l'inchiostro o è troppo ed esce una macchia, o è poco e non si vede il nome del timbro... insomma, ho testimoni, l'Auremiano l'ho fatto a piedi, per la prima volta!
E' quindi la volta del Kokos, durante lo spostamento in auto mi cambio e metto l'intimo leggero: i due rilievi più importanti sono passati e la giornata non è per nulla fredda.
Partiamo da Pesek e arriviamo un pò prima delle 11 in cima: conoscendo il programma di Bobo, più di qualche amico ha pensato bene di attenderci su per un saluto, e così ci fermiamo qualche minuto: di Istrialand siamo in tanti e cogliamo l'occasione per una foto di gruppo con il direttivo al completo :D
Siamo felici e sorridenti, il tempo ci ha regalato una mattina di cielo poco nuvoloso e un clima mite... 
E' quindi la volta dallo Slavnik, partenza da Podgorje e salita diretta: Paola non apprezza la scelta, le gambe iniziano ad essere stanche e probabilmente confidava in una ascesa più morbida. In effetti è lunga e non dà tregua.
Su, come sempre, fa freddissimo, la cima è spazzata da un vento forte: timbro in vetta, un minuto a prender caldo in rifugio e subito sui nostri passi. Questa volta un percorso più morbido ma in discesa sento una fitta al ginocchio sinistro.
Arriviamo alla macchina stanchi, abbiamo i visi tirati, mangiamo qualcosa e via in direzione Bagnoli: ci aspetta l'ultimo percorso con 3 timbri.
Arrivati a Bagnoli scendiamo e inizia a piovere. Prima solo qualche goccia, man mano che saliamo sul monte Carso l'acqua scende a secchi. Il percorso è l'inverso del tratto finale della JamaRun, pendenza costante e impegnativa. L'umore è fradicio, parliamo ormai pochissimo, anche perchè tra lo scroscio della pioggia e lo sfregare del cappuccio le parole si perdono.
In cima al monte Carso c'è la tettoia a riparare la postazione col timbro: per fortuna, perchè diluvia e avremmo annegato credenziale e timbri precedenti! ci fermiamo un paio di minuti per rifocillarci, ma l'acqua sui pantaloni e nelle scarpe ci raffredda subito e ripartiamo per scaldarci.
Sempre sul percorso della gara, -facendo solo una piccola deviazione prima di Beka-, arriviamo nel paesino e troviamo subito l'antro col timbro: le mani bagnare e il poco spazio asciutto non aiutano, ora viene davvero giù a secchiate e non so cosa darei per una stufa calda davanti a un divano...
Ultima tappa la taverna di Botazzo, bisogna scendere e qui mi accorgo che il ginocchio sinistro, che mi aveva avvisato sullo Slavnik, ha deciso che per lui basta così. In discesa fa male, una piccola stilettata ad ogni appoggio, mentre in piano o in salita tace.
Il pezzo che da Beka porta al Sentiero dell'Amicizia è sempre un pantano, anche d'estate, e non posso dire cos'era: fango e pozzanghere ovunque, ormai non ha senso provare a evitarle, solo fatica sprecata. Corriamo per finire, corriamo per arrivare e per indossare il cambio asciutto.
A Botazzo ci scaldiamo con un te; ci asciugniamo un pò per non bagnare la credenziale e gli otto timbri già conquistati e con tanta soddisfazione apponiamo l'ultimo!
Speriamo che smetta di piovere, ma diluvio avevano previsto ed il diluvio è arrivato. Non desiste e noi ci rituffiamo in quella continua cascata di gocce che ci accompagna fino alla macchina.
Dai piedi del Nanos a quelli del monte Carso sono passate poco più di undici ore: finisce la nostra avventura e siamo soddisfatti, emozionati e stanchi!
Concludiamo la meravigliosa giornata in una gostilna (piacevolissima scoperta per me!): birra di produzione propria e carne davvero buona :P
Sommando i singoli percorsi siamo a un totale di 40 km e +2300m
Nanos 8,4 km 666 mt
Auremiano 6,7 km  375 mt 
Cocusso 4,7 km 226 mt
Taiano 7,9 km 518 mt
Monte Carso - Beka - Botazzo. 12,3 km e 523 mt
Ringrazio Bobo, Paola e Stefano senza i quali non mi sarei mai azzardata a compiere una impresa simile: abbiamo passato una splendida giornata, con tante chiacchiere, racconti, scambi di esperienze.
Una soddisfazione che mi porterò dentro a lungo.

giovedì 7 novembre 2013

kdk: il gruppo!

Sulla scia degli allenamenti di nuoto, il gruppo propone un "corso di corsa" con Andrea (strongcoach :D) !
Ero incerta, che sbattere le suole a barcola non è esattamente la mia aspirazione, preferisco di gran lunga il più morbido terreno del sottobosco...
D'altro canto avere un impegno fisso aiuta, in questo periodo in cui le giornate sono subito buie e allenarsi da sola può più pesante e noioso... Vinco l'incertezza e mi aggrgo,  sta sera il primo allenamento: 6x1000!
Come a nuoto, anche qui il maestro impone di fare quegli esercizi che MAI farei sola: sono allergica alle ripetute ma tutto sommato, in compagnia, il tempo è trascoso .... piacevolmente!


Dopo il Cocusso e Botazzo, segnalo dal sito de "le vie del Carso" questa nuova iniziativa che ci accompagnerà nel periodo invernale: le vie dei Timbri
FINALITÀ
In linea con le direttive basi dell’Ass. ‘Le Vie Del Carso’ la manifestazione vuole promuovere la conoscenza del territorio, allargandola dopo le 3 precedenti edizioni, seppur transfrontaliere, anche oltre il carso triestino.
Inoltre si vuole evidenziare la totale carenza della cultura del ‘timbro’ e del ‘libro di vetta’ sulle alture carsiche triestine.

REGOLAMENTO
E’ richiesto ad ogni ‘Timbrarolo’ il possesso di un quaderno (consigliabile il Moleskine per dimensioni e materiali) che dovrà essere, prima, vidimato e timbrato da un membro dell’Associazione.
La vidimazione del quaderno e della credenziale inizierà il giorno 08/11/13 dalle 19 alle 21 presso la Taverna Sturman e proseguirà il 09/11/13 (inizio della sfida) presso il teatro Preseren a Bagnoli della Rosandra dalle 9.30 alle 10.30. Le iscrizioni e le vidimazioni saranno inoltre possibili presso la Taverna Sturman ogni mercoledì dalle ore 18 alle 19 o successivamente richiedendole semplicemente all'indirizzo leviedelcarso@gmail.com.
Le successive timbrature dei cosiddetti ‘timbri di vetta’ dovranno essere effettuate soltanto dall’intestatario e riportare giorno ed ora.
Non sono ammesse timbrature dello stesso timbro nella stessa giornata.
Non sono ammesse timbrature consecutive dello stesso timbro neanche in giornate successive.
Sono ammessi invece timbri diversi nella stessa giornata.
In caso di dimenticanza del quaderno si potrà apporre il timbro su di un foglio di carta, che dovrà essere incollato cronologicamente sul quaderno stesso. Questa operazione è consentita al massimo 3 volte durante tutto il periodo.
In caso di luoghi con presenza di più timbri (es. monte Cocusso-Kokos), il punteggio assegnato sarà unico (es: monte Cocusso-Kokos punti 7).
E’ consigliabile munirsi di un cuscinetto inchiostrante, in quanto molti timbri di vetta sono incastonati nella roccia e privi di inchiostro.
La zona d’azione della nuova sfida è vasta e i suoi limiti vanno dal Carso Goriziano, alla Selva di Tarnova e di Piro, Nanos, boschi del Monte Nevoso (versante sloveno), la Ciceria e tutta l’Istria.
La classifica verrà stilata sulla base di punteggi (che ognuno dovrà curare personalmente), predeterminati per ogni singolo ‘timbro di vetta’ o di rifugio (vedi le zone interessate con relativo punteggio).

Condizione per entrare nella Classifica Finale è aver ultimato le timbrature della Credenziale.
Vincitore risulterà chi avrà totalizzato il maggior punteggio.

CREDENZIALE: ‘Le Vie dei Timbri
Viene istituita la ‘Credenziale de Le Vie dei Timbri’. Un documento, da ritirare all’atto della vidimazione del proprio quaderno e che dovrà riportare tutti i singoli timbri predefiniti che corrispondono a cime e località che il partecipante dovrà obbligatoriamente visitare nel corso di questo periodo.
All’atto della vidimazione del quaderno e della Credenziale saranno richieste 5€ per spese di gestione e per essere ammessi alla lista dei concorrenti.
La manifestazione avrà inizio il 9 – 11 - 13 alle ore 10.30 presso il teatro PRESEREN di Bagnoli della ROSANDRA, da dove saliremo sul MONTE CARSO per il primo timbro e si concluderà il 14 – 4 - 14 giorno di consegna dei libretti per il controllo.
I libri verranno restituiti durante la festa finale di premiazione (data, luogo e giorno saranno comunicati sui nostri soliti canali di informazione)

Concorso Fotografico
Anche quest’anno si rinnova l’attività collaterale del concorso fotografico.
Essendo un territorio vasto si richiede che l’opera contenga segnali distintivi della zona, pertanto il tema sarà:
“Un luogo, un timbro, un paesaggio”

Libro dei Pensieri
Il libro dei pensieri non potrà più essere reale, considerata la natura della manifestazione. Si è pensato pertanto di crearlo nel mondo digitale utilizzando il social network ‘Twitter’. Questa novità permette anche in mobilità ed in tempo reale di creare un canale ed un archivio comunicativo dei pensieri. E’ sufficiente avere un profilo su ‘Twitter’ e richiedere il collegamento (cliccare ‘segui’) a @leviedelcarso. Chi avesse difficoltà digitali, può riportare i propri pensieri anche sul nostro Leviedelcarsoblogspot.com o su leviedelcarso@gmail.com.

PUNTEGGI

Locali e rifugi raggiungibili da strade
(es. rif Premuda, Masun, rif.Abram ecc.) punti 1

Timbro manifestazioni organizzate dalle vie del Carso
(B3, Lucciolata, lune piene ..) punti 20

CIMA SNEŽNIK (MONTE NEVOSO) punti 25
NANOS punti 12
VREMSCICA (AUREMIANO) punti 10
SLAVNIK (TAIANO) punti 10
TRSTELJ punti 10
MALI KRAS (MONTE CARSO) punti 7
KOKOS (COCUSSO) punti 7
BOTTAZZO (BOTAC) punti 5
BEKA CITY (passando obbligato per monte Carso e/o Bottazzo) punti 5
CENTRO DIDATTICO NATURALISTICO (BASOVIZZA) punti 2

Altri timbri presenti in Zona 1
CARSO TRIESTINO E SLOVENO punti 5

Altri timbri presenti in Zona 2
CARSO MONTANO (Selva di Tarnova, di Piro e Nanos) punti 12

Altri timbri presenti in Zona 3
AREA DEL MONTE NEVOSO punti 15

Altri timbri presenti in Zona 4
CICERIA punti 10

Altri timbri presenti in Zona 5
CAPODISTRIANO punti 5

Altri timbri presenti in Zona 6
ISTRIA punti 10

Altri timbri presenti in Zona 7
MONTE MAGGIORE – CALDIERA – PENISOLA DI ALBONA punti 12
link al blog di Giulio per conteggiare i punni
 



lunedì 4 novembre 2013

Euromarathon: stesso nome ma...

 ... tutta un'altra corsa!
Si veste di nuovo questo evento che, da mezza maratona su strada si è evoluta in trail!
Nelle edizioni passate avevo corso la mezza maratona transfrontaliera che da Capodistria (SLO) arrivava a Muggia (ITA) nel 2009 o che da Muggia sarebbe dovuta arrivare a Capodistria nel 2010.
Quest'anno la svolta voluta dall'organizzatore Ferlora sembra aver avuto un ottimo riscontro: circa 300 partecipanti, molti dalla Slovenia e dal Friuli, per una gara che in zona mancava: "corsa in montagna con panorama sul mare!" :D
23 km e +800 metri di dislivello tra fango, pietre, vigne e uliveti, con un meteo che è stato clemente: il terreno era inzuppato dalle piogge dei giorni scorsi, ma noi siamo restati all'asciutto!
Giornata coperta, circa 18°C e in partenza un pò di vento. Dal paese di Ankarano (SLO) dopo pochi metri si lascia subito l'asfalto e si sale tra le vigne: il fondo è fangoso e le scarpe tendono ad appiccicarsi al sentiero: come la pendenza aumenta si slitta perdendo presa. Le mie scarpe peseranno 2 kg l'una :(
Il percorso si snoda in una zona della mia provincia che non ho mai frequentato, (il Forte Olmi, il bosco dell’Arciduca Ludovico Salvatore, il bosco della Luna, il parco archeologico di Muggia Vecchia e del monte Castellier, parte della ciclabile ricavata sul sedime della Parenzana...) e che meritano di essere rivisti, magari con più calma. Ci sono continui cambi di direzione - guai se non ci fossero stati i volontari ai bivi!- e di quota :O
Non si fa in tempo ad impostare un ritmo: in salita cammino svelta, mentre in discesa volo... riuscivo a scioglier le gambe e andar giù abbastanza veloce, spingendo ed evitando i sassi più prominenti e scivolosissimi. Che volo che ha fatto uno davanti a me: così velocemente giù, ma altrettanto velocemente si è rialzato, per fortuna senza conseguenze!
Dal 18° km ho iniziato a sentire dei principi di crampi, e un certo affaticamento delle caviglie. Percorso dichiarato di 23 km, con arrivo nel centro commerciale a Montedoro (davvero inusuale come arrivo...)

Menziono e lodo l'organizzazione dell'a.s.d. Evinrude che, a dir poco, è stata perfetta: dal centro commerciale i bus navetta ci hanno portato alla partenza,  ritiro borse poco prima dello start. Ai bivi c'erano sempre dei volontari, oppure dei cartelli molto chiari, ristori lungo il percorso e servizio massaggio all'arrivo.
 qui la classifica
qui le foto del trail

domenica 13 ottobre 2013

ecomaratona dei 2 parchi - mezza del monte Carso

Come segnalato già qui, oggi in Valle c'era una manifestazione che, per lo spirito e l'organizzazione non volevo mancare! Inizialmente avevo pensato al percorso di 10 km dedicato al nordic walking (ultima mezza corsa a maggio 2011), ma poi... due allenamenti medi, uno da 14 e tutto bene.... Ma sì  mi son detta: magari ci metterò un'ora in più che nel 2011, ma faccio la mezza!
Tanto in salita cammino, in discesa è "facile" e in piano ... vado piano! questi i miei propositi...
Questa mattina si parte alle 10, si corrono i primi metri e poi inizia subito la salita a San Servolo.
Come da programma cammino, corro solo quando spiana e mi accorgo che ci sono altri 3 ragazzi che mi passano e li ripasso più volte. Arrivati in quota, dalla cima di San Servolo il panorama stupendo: si vede benissimo il golfo di Trieste con centinaia di vele spiegate: sono le barche impegnate nella Barcolana. Da lì in poi facciamo gruppo e, a noi quattro, si aggiungono anche Antonio e Annalisa. Se non li avessi trovati ci avrei messo sicuro un'ora in più, ma tenere il loro passo mi è di stimolo a mettercela tutta!
Un minuto di recupero ai ristori, qualche foto ricordo con la compatta di Antonio e i chilometri scorrono in compagnia.
I segnali non sono sempre chiari, ma i percorsi sono davvero mozzafiato: oltre lo spettacolo da San Servolo verso il mare, un pò tutto il carso è tinto di rosso. Il percorso non è mai monotono: strade bianche, sentieri nell'erba, sassi e fango a volontà! per fortuna il tempo è stato clemente, coperto al mattino e addirittura il sole al pomeriggio :)
Arriviamo tutti insieme, quindi aspetto Davide impegnato nella maratona dei due parchi - fino al Taiano e ritorno - e poi si pranza tutti assieme al rifugio Premuda: a seguire le premiazioni.
A sorpresa Annalisa ed io siamo le prime donne in classifica (pur mettendoci 10 minuti in più rispetto al 2011; ma quella volta ero davvero in forma per gli allenamenti per la maratona...), con un risultato che devo certamente al gruppo, in quanto senza di loro ci avrei impiegato molto di più!
Principi di crampi alle caviglie e ai polpacci dal 16° in poi, abbastanza stanchezza, anche se l'entusiasmo era alle stelle e non potevo mollare...
Del resto che dirvi: fermarsi tutti quando uno cade per vedere come sta, o aspettarsi agli incroci per non perdere nessuno, è uno spirito che ho trovato solo nelle corse trail e che mi piace troppo!

sulla sella del Monte Carso
con capretta (slovena) al guinzaglio!
in posa per l'arrivo di gruppo!

giovedì 10 ottobre 2013

si torna in vasca!

mini corso di 8 lezioni per tornare a fare in vasca quegli esercizi buffi che, se non te li ordinasse l'istruttore, non faresti mai!
Grazie ad Ale e Davide che mi han pensata come possibile partecipante: è bello trovarsi per fare un allenamento assieme, corsa, nuoto o quel che è!



sabato 5 ottobre 2013

cinque, quattordici...

Considerando che il 2008 è stato l'anno in cui ho "scoperto" la corsa (galeotto fu il lungomare di Martinscica), dal 2009 ho iniziato a correre con una certa continutà, ponendomi degli obiettivi ma soprattutto appassionandomi e ricevendo in cambio del sudore e degli allenamenti tante soddisfazioni.
La corsa in quanto espressione del mio tempo libero non ha sempre a disposizione tutto le ore che vorrei dedicarle, per cui ci sono stati periodi in cui mi sono potuta allenare con costanza e assiduità, ma altri in cui occupzioni e impegni prioritari mi hanno distolto da essa.
Dopo 5 anni di corsa, beh, mi chiedevo se il nostro corpo ha una "memoria"... sono mesi, forse un anno che non ho corro più di 10 km; sempre  allenamenti corti, intervallati ultimamente dal pause prolungate.
Oggi, colplice il freddo pungente e la possibilità di un paio d'ore lilbere, ho azzardato 14km sulla pista ciclabile che da Moccò porta a Draga e un pò oltre, fino a sconfinare in Slovenia.
Sì, la strada che dovrebbe, senza fretta, portarmi un pò più in là...
Ottime e inaspettate le sensazioni, credo che il clima mi abbia davvero aiutata e ora, un paio d'ore dopo, le gambe sono ok!
Mi ricordo dopo il primo lungo (preparazione della primissima mezza maratona): finito l'allenamento e fermata  dopo 18 chilometri, non riuscivo nemmeno a camminare per i crampi!

domenica 22 settembre 2013

bicincittà


Iniziativa che ha lo scopo di promuovere l'uso della bicicletta a Trieste alla quale partecipo con Anna e Paolo! Fantastica inaugurazione della bici nuova, per il mio neo settenne con questo giro per le strade cittadine :) loro sono entusiasti, le stade sono state opportunamente chiuse al pubblico al passaggio del numeroso gruppo.
Trieste è purtroppo una città che ha un dififcile rapporto conl le 2 ruote: piena di salite, strade strette, assenza di piste ciclabili urbane.
Qui andare in bici è un'avventura, gli automobilisti tagliano la strasa, indispettiti dal rallentamento che causano i ciclisti in carreggiata :-/
Chissà che un intervento pubblico impegnato seriamente nella viabilità a misuta d'uomo e più ecologica riesca a migliorare la situazione...

Intanto è stata un'occasione per far vedere ai bambini che girare in città in bici si può e che sarebbe bello se più persone la usassero come mezzo di trasporto!

giovedì 19 settembre 2013

nordic walking

Era già da un pò che seguivo le attività del gruppo Istrialand che si dedica al nordic walking e al trail running; la scoperta di percorsi diversi da quelli già calcati in zona e la possibilità di apprendere una nuova tecnica sportiva mi hanno incuriosita davvero!
Così l'altra sera, alle 20 circa, mi ritrovo a intraprendere la mia prima lezione di nordic walking :)
Qualche nozione di base relativa all'uso dei bastoncini, il movimento delle spalle e delle braccia e via: col gruppo trainato da Bobo si parte nel sentiero che da Prosecco ci porterà a Santa Croce, passando per via del Pucino.

L'allenamento sicuramente meno traumatico e "stravolgente" della corsa, è risultato comunque intenso, dal momento che il percorso era movimentato da saliscendi. Abbiamo usato le frontali e, in particolare in discesa, si doveva fal molta attenzione per l'appoggio sul fondo sassoso e sconnesso.
La serata è quieta, fresca (12° ma si stava bene, che alla fin fine comunque si suda!)  e la luna è quasi piena.
Poco dopo aver camminato tra gli alberi si apre a sinistra la vista sul mare: sotto a noi la riviera di barcola illuminata dai lampioni, tutti ordinati a seguire la linea del golfo e oltre il mare nero a placido con qualche nave sospesa su!
Davvero suggestivo, il tutto rallegrato dal nostro vociare e dal risuonare delle punte dei bastoncini sui sassi.
Finito l'allenamento terzo tempo all'uso dell' o.p.q., per restare a chiacchierare e conoscersi un pò! :)

martedì 17 settembre 2013

Val Rosandra: una bella iniziativa

Domenica ho partecipato all'escursione guidata in Val Rosandra, organizzata dalla riserva naturale della valle omonima.
Con la speranza di scoprire nuovi sentieri e scorci della natura che già conosco, mi presento al ritrovo alle 10 a San Lorenzo.
Il gruppo è numeroso e variegato, mi spiace non essere qui con i bimbi, perchè ce ne sono due proprio della loro età!
Da San Lorenzo si prende il sentiero dietro la chiesetta, subito sterrato e tra  la vegetazione rigogliosa. 
Camminiamo sul dolce fondo  che ci porta fino al ciglione dello Stena; da qui ci affacciamo, proprio come ad un balcone sulla valle sottostante: 
mi fa sempre effetto da qui guardare laggiù, i ghiaioni a mostrare l'asperità del lato interno alla valle, che si contrappongono a zone boschive e lussureggianti.
Scendiamo per un sentiero ripido che ci porta sulla pista ciclabile TS-Herpelle e dopo poche centinaia di metri sconfiniamo in Slovenia, per andare ad ammirare, su uno sperone roccioso, i ruderi del Tabor di Draga, un vecchio torrione eretto alla fine del XV secolo.
L'escursione è al giro di boa, facciamo dietro front e torniamo sui nostri passi: una camminata in tutto relax, piacevole e stimolante.


mercoledì 11 settembre 2013

... sport e poesia...

segnalo che merita!

www.facebook.com/groups/ecomaratonadeidueparchi/
un pò di tempo fa corsi la mezza del monte Carso ... ora forse potrei aspirare al nordic walking!
 

domenica 8 settembre 2013

Cocusso

si parte!
Certe volte un posto conosciuto e  frequentato può sorprendere: basta intraprendere un sentiero nuovo o un versante non ancora percorso e ci si ritrova a godere di panorami inimmaginati!
Quanti allenamenti di corsa su e giù per i suoi tornani partendo da Lipica, e quante passeggiate da Pese.
Oggi mentre salivamo mi è tornato alla mente un allenamento di  una sera d'estate di due anni fa e ho raccontato ai bambini delle lucciole che ci erano apparse quando avevamo spento le frontali. ah, altri tempi, altri ritmi e soprattutto...  altro allenamento!
La salita è dritta e ripida per arrivare sulla sommità del Cocusso, ed ero un pò titubante sulla tenuta ed il brontolìo dei miei piccoli compagni di escursione: Anna e Paolo sono stati davvero bravi e la cosa più bella è che si sono divertiti :) 
Il panorama mozzafiato (peccato per la foschia, se la giornata fosse stata un pò più nitida sarebbe stato perfetto) ha ripagato della fatica, o forse di più la merenda e i giochi fatti in cima.
Con la prossima settimana inizia la scuola e si chiude così la stagione delle domeniche al mare: iniziamo oggi una serie di camminate che spero gli farà apprezzare l'affascinante natura che abbiamo attorno, a pochi minuti dalla ns. città... e che presto si tingerà di giallo e rosso!
Grazie Michi per la compagnia, alla prossima :)

nel sottobosco

ciclamino selvatico
cielo e mare si confondono nello stesso colore

arrivati in cima!!!