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sabato 19 dicembre 2015

Monte Carso 2015/2016

 Riporto la nuova iniziativa de Le Vie del Carso: bellissimo modo per condividere momenti di vita:
 Camminata B3 e posizionamento libro per prossima attività invernale
MONTE CARSO 2015/2016… fino all’ultima firma.
Domenica 20 dicembre, per festeggiare come ogni anno la caduta dei confini e l’anniversario della nostra associazione, ci ritroveremo presso il teatro Preseren di Bagnoli della Rosandra alle ore 10,30 per portare in cima al Monte Carso il libro delle firme e iniziare la nuova sfida invernale. Obbiettivo, completare il libro e per farlo mancano 3888 firme. Vale lo stesso regolamento degli anni precedenti, al momento della firma accanto al nostro nome bisognerà segnalare il numero della salita (1 la prima, 2 la seconda ecc) vincerà chi a libro concluso ha il maggior numero di salite (naturalmente per salita si intende il percorso completo da valle alla cima, farà fede l’ora di arrivo in vetta). Si possono compiere più salite nell’arco di una giornata. Per entrare in classifica si devono compiere almeno 12 salite. Un premio speciale andrà a chi firmerà per ultimo (firma 3888) e a chi riuscirà a prevedere la data di conclusione della manifestazione (in questo caso per partecipare bisogna comunicare la data ad Alce o Nadia entro il 31/12/2015). Sarà nostra cura organizzare dei ritrovi per compiere più salite insieme.
Buone salite a tutti !!

martedì 15 dicembre 2015

Traguardi (II parte)

Il 2015 volge al termine; certi anni passano in sordina, altri lasciano decisamente il segno!
Fino a pochissimo tempo fa non avrei di certo pensato di partecipare alla realizzazione di una associazione sportiva dilettantistica in prima persona: invece l'otto dicembre è nata una piccola realtà, l'a.s.d. Evoluzione Nordic, che ha l'arduo intento di diventare un punto di riferimento per l'apprendimento e la pratica del nordic walking nel nostro territorio.
Ulteriore stimolo questo, per inseguire un altro traguardo che era nell'aria già da un po': mi sono appassionata e avevo l'intenzione di perfezionare la tecnica della camminata nordica, sport praticato ormai da più di due anni come complemento alla corsa. Per dedicarmi con impegno però, dovevo prima sistemare altre cose rimaste in sospeso :S
Passata la laurea e le vacanze, ha preso forma l'idea di diventare istruttrice della Scuola Italiana Nordic Walking, scintilla sicuramente alimentata e sostenuta da Paola e Stefano (istruttori e molto di più!), che hanno visto in me la determinazione per iniziare questo percorso.
Riassumere che cosa siano stati questi 4 gg di corso non è facile; sono passata infatti attraverso innumerevoli stati d'animo, ad iniziare dal timore di trovarsi tra sconosciuti, rompere il ghiaccio con la propria presentazione; stringere nuove amicizie con persone che, in po' da tutta Italia, si trovano lì con addosso una forte motivazione per mettersi in gioco, dall'ansia di trovarsi di fronte ai Master Trainer che ci avrebbero osservati e filmati, per passare al clima di collaborazione e reciproco supporto aiutandoci e correggendoci a vicenda; battute, scherzi e un po' di leggerezza da tutti per sdrammatizzare; aspettative e preoccupazioni... un mix di emozioni che mi hanno dato una gran carica e aumentato la mia voglia di fare (... se mai ce ne fosse il bisogno!) 
Così domenica scorsa ho superato l'esame e sono diventata istruttrice SINW!

Alex, Lorella, Angelita, Giovanni, Franz, Stefano, Muro, Mary, Ampelio, Siro
Gianpaolo, Milva, Maria Assunta, Paola, Mariangela, Anna, Valentina, Sara, Flavia, Eros, Stefania
Non so esattamente da dove iniziare, ma da qualche parte devo pur farlo: Mamma&Papà che sempre col sorriso mi aiutano ogni giorno in cose grandi e piccole, e mi danno il tempo e l'opportunità di praticare le mie passioni; Paola&Stefano che in questi ultimi anni mi sono stati vicino incoraggiandomi e sostenendomi (o trascinandomi a volte :P) nelle nostre piccole/grandi pazzie!
E poi gli amici -quelli veri-  non molti, ma davvero buoni: chi mi offre sempre una spalla per i momenti tristi, chi si accerta che arrivi sana e salva a destinazione, chi mi conosce meglio delle proprie tasche e con uno sguardo sa già come sto... GRAZIE!!!
Ciliegina sulla torta, oggi la premiazione del trofeo "3 Trail tra il Mare e il Carso"; la classifica stilata in base alla sommatoria dei tempi delle tre gare: Kokos TrailEST, Euromarathon.

scusate se questo post è un tantino autocelebrativo, ma quando mi ricapita un anno così?!?!?!?! :D

martedì 8 dicembre 2015

Evoluzione Nordic


... un passo dopo l'altro, sempre in Evoluzione...
per informazioni e preiscrizioni:
info.evoluzionenordic@gmail.com
www.evoluzionenordic.it

giovedì 12 novembre 2015

Euromarathon 2015 ;)

Euromarathon, che dire: giornata perfetta, non potevo chiedere di più!
Il clima è a tutti gli effetti estivo, la mattina ci troviamo presto a Montedoro per arrivare ad Ancarano con calma, comodamente trasportati dal pullman messo a disposizione dall'organizzazione. Con l'Evinrude ormai sono anni di efficienza consolidata, così come è solita l'aria di festa che circonda la manifestazione. Per me si tratta della 5° partecipazione alla gara, terza da quando ha abbandonato l'asfalto per trasferirai sui sentieri più belli e panoramici. Partenza migliorata, dall'ampio piazzale antistante al campeggio, sicuramente logisticamente più azzeccato! Chiacchiere e caffè per ingannare l'attesa, Stefano mi indica Laura, la seconda in classifica per il trittico del 2° Trofeo 3 Trail (tra il Mare e il Carso); a pochi minuti dalla partenza saluto Federica, la prima, alla quale mi ero incollata durante l'E.S.T.: bene, ci siamo tutte! Il mio intento sarebbe quello di non perdere posizioni e di confermarmi terza, così come da classifica dopo la seconda prova... La prima gara del trittico era il Kokos trail a marzo, la seconda il divertentissimo EST a luglio :)
Qualche leggera modifica al percorso, allungato sia per consentire una partenza più sicura e lontano dalla strada, sia per ridurre la brutta discesa su pietre grandi e mobili: percorso migliorato e... ulteriormente allungato!
Mi sento bene e ho addosso allegria e voglia di godermi la giornata: un percorso panoramico, impegnativo e ben segnato, con ristori e la possibilità di correre libera, senza zaino, borraccia o altre fastidiose zavorre :)
Alle 10 si parte, subito in salita: dopo circa 500 metri si arriva alla vecchia partenza, ultima striscia di asfalto e ci addentriamo nello sterrato tra gli ulivi.
Sto bene e alla faccia di tutte le altre volte in cui parto prudente e poi ... "vedremo", oggi ho voglia di osare un po', per i miei ritmi è ovvio!! :D
Il percorso è un continuo cambio di pendenza, con scorci sul mare e su Trieste che smorzano la fatica delle salite. Presto mi trovo a seguire i passi di una ragazza bionda ("ICGEB for fun" dice il retro della sua maglietta): corre in salita, mentre io cammino, e sale leggera! per buona parte del percorso ci altaleniamo, la passo in discesa e poi mi da via in salita: chiuderà arrivando un minuto abbondante prima di me! all'arrivo la cerco per dare un nome a quella chioma bionda e riccia e ci ringraziamo per esserci tirate a vicenda; mi complimento così con Serena :)
Il percorso presenta continui cambi di pendenza, la salita a Prebenico mette davvero a dura prova i miei polpacci: flashback quando scendiamo le scalette del paesino conquistato, come l'anno precedente, avverto le prime avvisaglie dei crampi che sono pronti a farsi vivi :S sono appena al 20° km, cerco di correre e rilassare i polpacci, cosa assolutamente non facile... "non spingere, atterra e non spingere..." che sarebbe semplice se non ci fosse ancora salita!
Faccio tutti gli scongiuri del caso e mi rilasso, gli incitamenti lungo il percorso aiutano (e grazie per le foto!), soprattutto in salita o quando mancano pochi chilometri alla fine e arrivare è un miraggio: tanto più quando in una gara di 25 km trovi il cartello con l'indicazione del 26° e dopo un pò la scritta "ultimo km" :D
Arrivo felice e soddisfatta, chiudo 17 minuti prima dello scorso anno (classifica - con percorso allungato) e con una bella sorpresa sul piazzamento del Trofeo 3Trail  :O


martedì 27 ottobre 2015

aria liquida e luna galleggiante

Sono arrivata a Bagnoli davvero provata: sbadigliavo e non avevo tanta voglia... giornata pesante, settimana pesante, mese pesante... quando sono salita in auto (grazie per il passaggio!) mi è uscito automatico un "come si fa scendere"... non dall'auto, certo! ... da questo treno che è la vita, che a volte va troppo svelto, altre troppo piano...
Sta sera sono scesa alla fermata giusta però, ai piedi del monte Carso :)
E' tutta la giornata che aspetto di correre, e la voglia torna prepotente non appena pigio start e guardo verso l'oscurità del bosco.
Da lontano o da casa sembra tutto uniformemente buio, un nero indistinto; ma quando sei lì, piccola davanti alle rocce e agli alberi, pronta per farti inghiottire in un'atmosfera profumata, silenziosa, leggera e distingui i dettagli e le sfumature dell'oscurità... non vorrei essere altrove, per un po' mi sembra tutto niente e resta solo la mia presenza, il mio respiro e il battito del mio cuore, al ritmo dei miei passi sui sassi bianchi.
Quando arriviamo a Beka la Luna appare in tutta la sua splendente luminosità: è piena ed enorme,  finemente decorata da contorti crateri. Sembra galleggiare su un mare di colline in un'acqua perfettamente ferma e trasparente.
... da provare, non è spiegabile, solo vivibile!
Felice di aver azzeccato il percorso della Jama Run e di essere tornati tutti interi (più o meno) alla macchina.
 
 M A G I C A    V A L L E

venerdì 23 ottobre 2015

Chi running e sandali barefoot

Ho sempre corso così, "come mi veniva", come credevo fosse giusto... non ho fatto atletica e nessuno mi ha mai spiegato come correre; ma alla fin fine, non siamo animali nati (anche) per questo?
In questi ultimi anni la corsa è sempre stata una presenza importante; mi sono spesso chiesta a cosa fossero dovuti gli infortuni (quali errori?) ed i dolori sparsi e vari che purtroppo mi hanno troppo spesso fatto compagnia durante o dopo gli allenamenti.
Poi succede che alcune combinazioni si sovrappongono, e tornano alla mente più variabili che sembrano indicare tutte la stessa cosa: vuoi il libro sulla vita degli indiani Tarahumara letto anni fa, il corso di corsa fatto a giugno, Max e i suoi sandali barefoot, il libro sulla tecnica del chi running...  tutto sommato assieme, vuoi vedere che ne esce un "modo di correre".

http://www.brostorun.com/index.php?id=126&lang_id=ita#.ViqVXP_AKpr
Dato che sono scettica e curiosa,  e alla ricerca di una corsa senza (troppi) dolori (ma non senza fatica, eh!) ho tentato di applicare la postura, l'appoggio, il rilassamento e la concentrazione dovuti, sforzandomi di rilassarmi mentre corro!!!  :)
Difficile ora riassumere in poche righe un percorso iniziato qualche mese fa, che preannuncia una lenta evoluzione; posso dire di aver notato un cambiamento, soprattutto per quel che riguarda gli allenamenti lunghi.
Nel frattempo sono arrivati i sandali: incomincia l'adattamento verso la corsa naturale!
 

lunedì 21 settembre 2015

Intensamente Montagna!

Una due giorni che era in programma da un po' e che, grazie al meteo favorevole, abbiamo potuto realizzare...
Dalla vulcanica mente dell'Anziano Istruttore abbiamo unito due gite:
sabato la via ferrata Furlanova pot, che dal già più volte frequentato campeggio Tura, questa volta ci porta a Lipe.
domenica la conquista della cima più alta del Friuli Venezia Giulia: il monte Coglians (2780 msl)

Sabato mattina ci troviamo alle 10 e partiamo verso la Slovenia; quest'anno il monte Nanos è stata una meta abbastanza frequentata, sicuramente grazie alla bella gara organizzata a maggio e per i diversi allenamenti svolti sul percorso.
Partendo sempre dal campeggio Tura presso Gradišče pri Vipavi si prende il sentiero più ripido che porta ai piedi della ferrata. Ci fermiamo per indossare casco e imbrago, due avvertimenti per usare moschettoni e cavo e via: si parte!
 
L'ascesa è facile e procediamo spediti, da una via laterale vediamo un papà con un bimbo, che viene su come un ragnetto: un'agilità e una naturalezza invidiabili!
Noto con piacere che l'altezza e il precipizio non mi danno alcun fastidio; mi sento a mio agio, e procede tutto per il meglio. Solo un istante però, quanto basta per ricordarmi che un appiglio impreciso o instabile qui non sono come sul marciapiede! :O
Scivola il piede, ma altri tre appigli tengono bene, e si va avanti...
Una volta arrivati in cima, scendiamo per un sentiero impervio, praticamente più difficile della salita in ferrata!
Dopo essere ritornati alla base, ci cambiamo, mangiamo qualcosa al volo e salutiamo Antonio, che fa rientro a casa.

Noi proseguiamo alla volta della Carnia, e più precisamente verso Collina, passando per Forni Avoltri.
Lasciamo la macchina al rifugio Tolazzi (1.350 m) e, con gli zaini che contengono "tutti i nostri averi"(!) ci inerpichiamo per il sentiero protagonista della Staffetta dei tre rifugi, gara di corsa in montagna che si svolge a metà agosto.
Solo per formalità Stefano ci chiede se preferiamo la comoda carrareccia o prendiamo il sentiero indicato come "scorciatoia" :))))
Paola ed io non abbiamo dubbi! :P
 
Iniziamo la salita in un bel sottobosco, sono ormai quasi le cinque e inizia a fare fresco, se non fosse per la salita...
Man mano che saliamo la vegetazione scompare ed il sentiero continua in una distesa di grigio con diverse tonalità, venato da qualche roccia ocra o violacea.
 
Soffia la bora (anche qui, l'avremo portata noi?) quando arriviamo al rifugio Lambertenghi Romanin e siamo a quota 1.970 m; alle sue spalle c'è il lago Volaia e, poco oltre, il rifugio austriaco (sullo sfondo nella foto). Giusto il tempo di fare un'istantanea ed entriamo a scaldarci: niente di meglio di una doccia calda per mandare via polvere e fatica.
Il rifugio è poco frequentato e così aspettiamo la cena chiacchierano con i giovanissimi gestori, parlando di montagne, gare e altre imprese...
Alle dieci siamo già avvolti nei nostri sacchi a pelo, l'aria però è gelida e le due coperte appena bastano a non assiderarci!
La mattina seguente ci svegliamo, il termometro è prossimo allo zero e sentiamo soffiare forti raffiche di vento: dopo colazione, mentre indugiamo ritardando il momento di uscire, la ragazza esclama: "sì che c'è il sole, ma quello mi sembra abbia esagerato, in maglietta e pantaloncini"... non ci posso credere: guardo furori e vedo Cristina, ben bardata come il clima richiede, accompagnata da Luigi, in maglietta e pantaloncini appunto, come da sua proverbiale calorosità! :D :O
Giusto un saluto sulla soglia del rifugio;  noi non abbiamo più scuse e dopo aver seguito il consiglio di Paola (indossa "tutto quello che hai"), mi faccio coraggio e vado fuori, attendendo che il GPS prenda il segnale.
Torniamo sui passi della sera prima fino all'incrocio per il sentiero Spinotti: siamo in ombra e il vento soffia gelido. Apprezzo tantissimo il berretto, i guanti, i doppi pantaloni, i manicotti e l'anti-vento incurante della difficoltà di movimento che tutto ciò comporta: va bene così!
Inizia il percorso attrezzato col cavo, va via abbastanza verticale all'inizio per poi alternare tratti di sentiero; sento la fatica dell'altitudine e spesso mi fermo con la scusa di fare qualche foto :P
 
Finito il sentiero Spinotti abbiamo un tratto pianeggiante per riprender fiato e poi la deviazione in salita per la vetta del Coglians:
 
Inizia così LA SALITA: Paola in testa non molla un attimo, non si ferma, non fa foto... a volte penso sia bionica! Anche quando il sentiero diventa ripido, con sassi mobili e franosi, quando l'incedere diventa faticoso a ogni passo... di sicuro si fermano solo per me, che invece ho fame, devo bere, ma soprattutto devo riprendere fiato!
La parte più divertente è salire i tratti di roccia arrampicandomi, mentre ho provato un'autentica antipatia, -tanto in salita, quanto ancor più in discesa-, per il ghiaione col qual non ho trovato alcun feeling, ma diverse cadute! :(
Arrivare in vetta sicuramente ripaga della fatica: siamo al di sopra delle vette vicine; la maestosità e la grandezza degli spazi richiedono una silenziosa contemplazione.
Da quassù riusciamo persino  a vedere il luccichio del mare all'orizzonte!
Scendiamo per lo stesso sentiero proseguendo in direzione del rifugio Marinelli (2.120 m) e una volta arrivati qui prendiamo la comoda carrareccia per lasciar andare le gambe con una corsa facile e rilassante in discesa.
Pranziamo al rifugio Tolazzi circa 24 ore dopo la partenza, ubriachi di salite, montagne e fatica! :)

domenica 13 settembre 2015

L'allenamento più bello

Era da tempo che aspettavo questo momento... e finalmente è arrivato!
Domenica mattina, senza averlo programmato, dopo colazione, nasce l'idea di provare... perché no, loro in bici ed io di corsa, vuoi vedere che si riesce?!
La giornata è tersa, il sole dolce di settembre scalda, ma non fa troppo caldo: Basovizza ancora una volta si dimostra il "luogo perfetto": iniziamo dal circuito con sterrato poco impegnativo e poi lungo la strada imperiale...
Fare 9 km con Anna e Paolo che pedalano vicino... non so spiegarlo!
La felicità di vederli sorridenti, autonomi , capaci, allegri, e condividere vicino a loro la mia felicità per fare assieme ciò che amo...!
:D
...allenamento super, cosa chiedere di più...

lunedì 31 agosto 2015

Sky Race Dolomiti friulane

Domenica mattina si parte alle 5 da Trieste per partecipare alla Sky-Race delle Dolomiti friulane: nanna tardi, sveglia troppo presto, la mattina non inizia sotto una buona stella... il poco sonno mi scassa abbastanza, spero di recuperare un po' in auto lungo il viaggio, ma tra chiacchiere e mal di pancia le cose non vanno per il meglio... :(
Arrivato a Forni di Sopra incontriamo Max (esordio per lui in gara, si è scelto proprio una cosina facile facile...!) e poco dopo arrivano anche Caio e Rosalba.
Fila interminabile per il bagno (necessario ahimè!) e quando esco mancano circa 10 minuti alla partenza: meglio, fa freddo, ho scelto di partire in canottiera contando di scaldarmi in salita.
Si parte e dopo un paio di chilometri di leggera salita, il dislivello impenna: nei primi 5 km passiamo dai 920 metri della partenza a1 1972 m della forcella Lavinàl. La salita è in ombra e sembra di correre in un frigorifero! Si sale lentamente, in fila indiana in quello che è un serpente multicolore: praticamente impossibile superare.
Dopo la forcella Urtisiel si percorre un divertente ghiaione, si corre e si scivola a valle assieme alle pietre, il sentiero è un'idea e si riesce a superare o tagliare un pò il percorso.
Passata la discesa le gambe sono stanche e inizio a sentire l'affaticamento della prima salita.
In un tratto di discesa, tra rocce e radici, intorno al 12° chilometro inciampo e cado a terra: mi trovo in un attimo infilata in un cespuglio, sento d'aver battuto con forza lo stinco sinistro e le mani che hanno attutito l'atterraggio. Fortuna che non avevo i bastoncini legati... Mi rialzo di scatto, al ragazzo che passa e mi chiede come va d'istinto rispondo "tutto bene", ma è più una speranza che la verità... non ne sono così sicura!

Cammino passando in rassegna le sensazioni: il colpo alla gamba mi fa proprio male, l'impatto era forte e da sopra la caviglia il dolore in poco tempo si propaga al piede. Cammino piano, penso che forse è il caso di ritirarmi: sono abbattuta, ma devo considerare che anche queste sono cose che fanno parte del gioco...
Il tratto del percorso è isolato e per almeno 3 km non c'è alcun punto di ristoro, né volontari... decido quindi di andare avanti, appoggiando la gamba sinistra il minimo indispensabile.
Fa caldo, il sole è allo zenit e la mancanza d'acqua e di ristori mi sconforta; sul percorso incontro diversi concorrenti stesi sul prato in stand by. Durante le premiazioni ci saranno le scuse ufficiali dell'organizzazione, che ha disposto in maniera insufficiente i ristori in una giornata così calda e soleggiata.
La gamba fa male ma tutto sommato il dolore è sopportabile, nell'ultimo tratto di ripida discesa, con sassi quasi a gradoni, mi sento davvero impedita e in un movimento innaturale mi prende un crampo da far vedere le stelle, sempre sulla gamba fortunata...
Nell'ultimo chilometro di leggera discesa, finalmente corribile, incontro Max e così arriviamo praticamente assieme al traguardo: le considerazioni sono le stesse, percorso bello, duro, ma che poteva essere meglio attrezzato...