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lunedì 1 novembre 2021

Taiano

La giornata è uggiosa, sono un po' incerta sul da farsi, ma le previsioni dicono che pioverà appena alle 9.

Ultimamente le falesie sono i luoghi dove trascorro più tempo, e non posso non chiedermi come sono messa a gambe e fiato, dopo tanto tempo di sole camminate.

Il Taiano (in particolare da Presnica) rappresenta per me un luogo del cuore, un posto percorso così tante volte negli ultimi anni da essermi familiare: quei posti che se non ci vai per troppo tempo, mancano!

A ripensarci, sono così tante le volte che salendo per questi  sassi ho messo in fila pensieri, immaginato dialoghi, discussioni, ragioni, e spesso sono riuscita proprio qui a scioglere nodi emotivi, a farmi una ragione di persone e comportamenti, a rasserenare il mio cuore.









Chissà perchè, forse complice la salita e il ritmo accelerato del battito, il cuore lavora meglio e la testa riesce ad analizzare i fatti ed i sentimenti.



mercoledì 10 maggio 2017

... i bimbi crescono!

Che la percezione dello scorrere del tempo sia anomala e soggettiva, legata agli umori, capricci e necessità, beh non è una novità: guardare fuori dalla finestra mentre nel cielo azzurro splende il sole, è una tortura lenta e lunga in ufficio, mentre i week end di vacanza sono un sorso di acqua fresca che disseta appena...
Quindi nulla di nuovo se considero che mi par ieri: Anna e Paolo erano due nanerottoli, da prendere in braccio, da non lasciare soli, e dovevo provvedere in tutto e per tutto...
Inesorabilmente il tempo è trascorso e le loro piccole conquiste sono dei traguardi intermedi nella fase della loro crescita e maturazione. A guardarli ora sono orgogliosa ed emozionata; iniziano a prepararsi alla vita fuori dal nido, iniziano a uscire di casa da soli, fanno sentire di più le loro idee e i loro disaccordi, come è giusto che sia! Anche fisicamente i cambiamenti sono evidenti e, se Anna ormai mi ha ben che passata di altazza (non che ci voglia molto...), a Paolo manca ancora un pochino.
Qualche anno fa fare sport per me significava salutarli e lasciarli a casa ed andare a correre, in bici o in piscina ma piano piano ci sono dei momenti in cui possiamo condividere qualche esperienza: provo un pò a forzare la loro pigrizia, quella che porta la maggior parte dei ragazzini della loro età a preferire il divano e i giochi elettronici ad una passeggiata in Carso, e cerco di trovare qualche compromesso.
Recentemente sono capitati due week end di fila che ci hanno fatto riscoprire il piacere di fare qualcosa assieme: sabato 29 aprile, con Paola e Stefano siamo andati a Grado (in auto) per poi fare un primissimo giro, facile facile e tutto in piano dalla pineta fino a Punta Sdobba, ad ammirare dove l'Isonzo si tuffa nel mare Adriatico. A parte il "cinciut" di paolo all'andata (lo avrei strozzato!)





Domenica 30 sento un'amica e organizziamo di andare in cima al monte Taiano per passare poi la giornata in relax lassù: penso che tutto sommato la via più breve (anche se la più tosta) sia la più adatta a loro: non carrarecce noiose, ma stretti sentieri nel bosco che si arrampicano per i nostri stambecchi :D Prima di partire da Podgorje chiedo a tutti se vogliono dei bastoncini a nordic walking (che in macchina non mancano!) per aiutarsi nella salita e sono tutti concordi nel rifiutarli: dopo nemmeno 500 metri di sentiero Patrizia ed io ci vediamo derubate e, uno a testa, usano i nosri bastoncini come possono per salire e ridurre la fatica. Anna in particolare è quella che soffre di più, si deve fermare spesso per prendere fiato, e non si contano le soste panino/acqua/spighetta/fazzoletto/insetto/fiorellino ecc che ci hanno accompagnato per tutto il km e mezzo di salita!!!
Una volta arrivati in vetta, i due giochi di ferro anno 60 ed il prato per correre e rilassarsi sono quello che serve a trascorrere serenamente qualche ora di una prima domenica di sole! ore di chiacchiere per noi, di sorse e giochi per loro non c'è nulla, e sento che non c'è niente di cui si ha bisogno, quando sei in armonia con le persone davvero è tutto superfluo.



Domenica dopo, con altri amici con i figli di età simile, abbiamo fatto il primo pezzetto della Parenzana, strada ciclabile che collega appunto Trieste a Parenzo: prima o poi mi piacerebbe farla tutta, e peril momento arrivare a Capodistria ci ha soddisfatto! Tra dolori da sellino, qualche piccola rampa tra le case, e deviazione in strada prima di entrare nella città slovena una volta arrivati sul lungomare il pranzo è stato smisurato rispetto il percorso compiuto, ma tant'è!
fatto il pieno di energie per fare dietro front.
Rientrati al parcheggio, li ho visti provati ma anche soddisfatti, orgogliosi per quello che avevano fatto!




lunedì 24 ottobre 2016

aromatic forty... and more!

L'idea era di aumentare di 10 i km dell'ultimo lungo, per una progressione di ore sulle gambe e km in saccoccia...
La giornata da previsioni sembra quella giusta, soleggiata e senza vento, un "regalo" in una settimana non proprio meteorologicamente fortunata!
Partenza prima delle 8 da Bagnoli, direzione San Servolo: sono proprio curiosa, l'ultima volta che sono passata di qua era diversi mesi fa e avevo notato lungo il sentiero, prima si sbucare in Slovenia, dei cumuli di immondizie lasciate sparse lungo il percorso. immondizie non è forse il termine adatto: controllando meglio oggi abbiamo appurato che si tratta di cose vecchie, come se qualcuno avesse lasciato in bosco il contenuto di una soffitta o di un vecchio magazzino.


Ci sono vesiti, peluches uno skateboard, tant cataloghi di prodotti di impiantistica, libri d scuola, cartoline... una tristezza assoluta! Ci chiediamo chi possa lasciare quelle cose lì invece che portarle in discarica, la cosa sembra  non avere alcun senso, dato che il sentiero è nel cuore del bosco e tali cose ingombranti, portate in sporte, casse, sacchi neri, sono state portate a fatica e a braccia...
Ci ripromettiamo di fare presto qualcosa per restituire alla natura il suo spazio e togliere quello che l'uomo incurante dei danni, si è permesso di buttare!
Passato San Servolo e dopo qualche secondo di ammirazione verso il mare, la città e l'arco alpino che si staglia all'orizzonte, voltiamo le spalle e ci dirigiamo dritti verso il Kojnik... ehm, dritti sarebbe un eufemismo, diciamo che "navighiamo a vista" verso il monte sloveno, attraversando sentieri più o meno conosciuti...
Dopo aver passato l'abitato di Petrinje, Davide si ricorda (!) di essere passata "per di qua" in una gara e, dopo un'iniziale carareccia larga che scorre adiacente ad un prato, ci troviamo a camminare nell'erba altra tra alberi e rovi. Recinti di fil di ferro, ancora erba alta e ancora salita, fino a sbucare un una prateria di cespugli bassi, chiari e vellutati: magnifica sorpresa, c'è salvia selvatica ovunque, l'aria è intrisa di profumo, non resisto e ne prendo una fogliolina che sfrego tra le dita e tengo con me per tutto il resto del viaggio...
Amo la Slovenia: verde, così selvaggia e poco abitata, dove la natura è sempre protagonista!
Qualche istante per ammirare anche da qui il panorama insolito, scorcio inusuale del territorio sloveno prima, croato poi con profili di montagne che hanno un richiamo fortissimo e che voglio salutare con la promessa di andarci presto!
Da qui il Kojnik è davvero davanti ai nostri occhi, basta tirare dritto...  ferrovia permettendo!
Passata anche quella, corriamo un bel pezzo pianeggiante fino ad arrivare al campo sportivo di Podgorje, proprio al parcheggio dove di solito si lascia l'auto per iniziare l'ascesa al Taiano.
Siamo al 16° km e tutto va bene, il sentiero che porta in cima non me lo ricordavo così ripido, ma cosa non si fa per conquistare i suoi 802 metri e lasciare un segno sul libro di vetta?!

Cerchiamo un congiungimento per andare diretti sul Taiano senza fare di nuovo  lo stesso sentiero e, dopo una piccola deviazione infruttuosa, ci ricongiungiamo col percorso dell'andata.
La discesa cancella presto la fatica e, tornati a Podgorje siamo pronti per la diretta che questa volta ci porterà a quota 1028 metri, sulla cima accanto. Il sentiero si inerpica tra gli alberi, al riparo dal sole nel primo tratto e poi scoperto nel secondo: fa caldo e l'acqua scarseggia.

Arriviamo in cima e troviamo una comitiva (di triestini), tutti col giubbotto fucsia! :O
Il rifugio è chiuso, pausa giusto il tempo di uno scatto in vetta e poi giù: da qui è tutta discesa, fino alla macchina (più o meno...!)
La larga e comoda carrareccia scorre via veloce sotto i nostri piedi, ma in ogni tratto in cui il terreno torna pianeggiante e bisogna spingere un minimo, le gambe iniziano a lamentarsi... Quadricipite sinistro che brontola e in effetti mi sento un pò stanca...
Arrivati ad Erpelle decidiamo che è il momento di fare una sosta-caffè per sederci un attimo, scaldarsci e rifornirci d'acqua. Proseguiamo poi verso l'imbocco della ciclabile, proprio quella che porta in centro a Trieste; dopo diversi chilometri di "navigatore automatico", all'incrocio col sentiero 15, ci tuffiamo giù in Valle. Ultimo sforzo: non fermarsu al Rifugio Premuda per un gulash ma tirare dritto e arrivare al parcheggio del teatro! 
WOW che giro, assaporo incredula il "viaggio sulle gambe" che mi ha portato in posti già esplorati ma per vie sconosciute: ho scoperto un pezzo di terra profumato e selvaggio, propro vicino a casa! :)
... tirando le somme abbiamo chiuso un pò oltre "il quarantello", ma non si poteva fare a meno...

lunedì 20 luglio 2015

preparando il TDO...*

Appurato che il viaggio è  gustoso quanto la destinazione, bisogna pure cercare di arrivarci, possibilmente vivi, a questa benedetta meta finale! :) Quindi oltre ai due esplorativi sul percorso ideati e realizzati grazie alla disponibilità dell'Anziano Istruttore, (senza il quale mi sarei trovata decisamente spaesata e impreparata a una tale organizzazione), dopo un fitto scambio di mail e di incastri lavorativo/familiari, abbiamo programmato tre allenamenti mirati per mettere nelle gambe dislivello e distanza.

Il primo, forse quello più emozionante per me, ripercorreva  il percorso della gara del Vipava: è stata una scommessa dovermi ricordare il sentiero e chiudere il giro senza perderci (e azzeccando il 95% dei sentieri :D )!!!
Il sole è ancora alto quando partiamo e fa molto caldo lungo il percorso; dopo il tramonto l'aria è umida e il panorama è sfuocato per la foschia. Quando chiudiamo vediamo in lontananza dei lampi, seguiti da fragorosi tuoni: siamo un pò inquieti sperando di finire in tempo, anche perchè in montagna il temporale fa decisamente impressione, soprattutto con i bastoncini in mano...
Durante il giro, complice anche una temperatura "africana", non incontriamo nessuno....soltanto un altro escursionista, o forse era un miraggio.....neppure un orso del Nanos per fortuna, tranne quello di Abram....anche se va detto, nessun plantigrado sano di mente ci avrebbe inseguito con quel caldo. :P
25 km e 1100 metri d+ utilizzando i bastoncini e alternando camminata svelta in salita, alla corsa in piano e in discesa: ottimo allenamento e la pioggia la prendiamo quando già siamo in auto, stanchi ma soddisfatti!

La settimana seguente altra cima da conquistare, sempre accompagnati da un sole implacabile... Per quest'allenamento mi viene in mente di ripercorre il percorso di una bella gara, il giro ideato da Bobo per la sua Ecomaratona dei 2 Parchi, con piccola deviazione per colpa mia (chi non ha testa....!!!) con 2 km supplementari su e giù per il Monte Carso, che male non fa! :O
Le gambe girano bene, nonostante il caldo, e il panorama dal Taiano è, come sempre, impagabile: verde e azzurro.... finiamo alla luce delle frontali, stanchi ma appagati e felici!
Finiamo in parcheggio del teatro dove troviamo ottima compagnia e ristoro finale :D (grazie a Claudio, Monica, Paola, Rosalba e Stefano!!)
44 km e 1500 m d+, sempre allenando anche le braccia all'uso dei bastoncini :)

Infine l'ultimo allenamento ci vede consumare i sentieri del circuito, della strada Imperiale e di numerose varianti che rappresentano la routine in fatto di percorso. A meno di due settimana dalla gara, un allenamento meno impegnativo, con zero dislivello per far andare le gambe e il cuore...unica difficoltà: il caldo, inseparabile compagno di queste nostre uscite.
Ormai ci siamo, le sensazioni sono buone, le gambe girano bene... sale l'emozione, l'aspettativa....e gli inevitabili dubbi. Basteranno i km fatti? Forse bisognava far più dislivello? E il meteo, come sarà? Per queste risposte bisogna aspettare il 26 luglio, le uniche certezze sono le emozioni, i profumi, i colori che ci hanno accompagnato fin qui e poter condividere i sogni e le fatiche, la durezza della salita smorzata da un sorriso e una risata....comunque vada, queste cose sono già nostre...
e il viaggio continua...
*sensazioni e allenamenti di 4 gambe, riportati a 4 mani!  ;)

domenica 31 maggio 2015

momenti condivisi

Sabato la giornata è dedicata alla salita e alla scoperta, per qualcuno, di una nuova prospettiva...
Mi fa sempre un certo che arrivare quassù, la fatica dell'ascesa è smorzata dalla compagnia e dalle chiacchiere, e ripagata dal paesaggio: la vista dal Taiano è sempre mozzafiato, alle spalle le colline e le montagne slovene, davanti il dolce declivio verso il mare con la prospettiva del golfo di Trieste e quello di Capodistria. Siamo abbastanza lontani da vedere dall'alto e ben  definito il promontorio della penisola di Muggia, spartiacque che divide due nazioni.
Ripercorriamo il percorso dell'EM2P dal bivio per Presnica: faccio difficoltà a riconoscere il sentiero per la vegetazione davvero fitta e l'erba alta... Anche più avanti, dopo l'attraversamento ferroviario, il percorso dell'ecomaratona è impraticabile e dobbiamo continuare qualche centinaio di metri per riuscire a trovare un accesso alla salita. Uso i bastoncini per non affaticare troppo le gambe e suddividere l'impegno anche su braccia e spalle.
In cima c'è sempre vento, il tempo di scattare un'istantanea e subito giù, non per il sentiero dell'andata ma lungo la larga carrareccia, deviazione sul Grmada e poi giù a ritroso lungo il percorso di gara.

Domenica ci siamo iscritti alla prima edizione della Trail ValMeduna: come si fa a rifiutare l'invito di due amici speciali in una giornata speciale?! E' una bella occasione per festeggiare sportivamente!
Questa prima edizione del trail mobilita la polisportiva e tutto il paese: c'è un'ottima organizzazione, volontari ai ristori, agli incroci, tutto ben segnato ed è difficile perdersi. Si parte dal paese di Meduno, asfalto per i primi 5 km e poi finalmente inizia lo sterrato. Parte del percorso ricalca i sentieri della Cretroi Run del 3 maggio, come il suggestivo passaggio per il castello di Solimbergo, o il tratto sul greto del Meduna.
Percorso tutto sommato abbastanza più scorrevole della precedente fiasp, con lunghi tratti di carrareccia tra i campi. Devo ringraziare Tiziano, il signore che mi ha tirato per quasi metà gara: il passo giusto per me, 50 metri avanti, e non ha mollato sugli strappi in salita: piccoli passi e su, io dietro!
Dopo metà gara l'ho passato e credo di avergli reso il favore, dato che all'arrivo è stato bello incrociarci e ringraziarci a vicenda! :)
Clik all'arrivo!
Sono in auto a sistemare le borse quando ci sono le premiazioni: Stefano poi si accorge che sono arrivata settima donna assoluta,  e vengono premiate le prime 10: incredibile!!! :)
 Pastaparty, relax, spettacolo su tappeti elastici  :D
...e poi piano piano si rientra a casa.

lunedì 8 settembre 2014

salite e km: il Taiano!

La scorsa settimana è stata caratterizzata da tanta pioggia, vento una temperatura autunnale: mi era sembrato il meteo ideale per macinare un po' di chilometri senza soffrire troppo, e così si programma il lungo...
Ovviamente domenica mattina il sole splende alto nel cielo sereno e la temperatura di fine estate torna a essere coerente col calendario... Sarebbe il giorno perfetto da passare al mare a Sistiana, ma ormai siamo d'accordo e alle 8:30 passo a prendere Davide: dobbiamo fare un po' di salite e l'obiettivo è il Taiano.
il Taiano visto da casa :)
A differenza delle altre volte, che sono andata di corsa per la larga carrareccia transitabile anche in auto, questa volta saliamo per sentieri ombrosi, anche se assai più ripidi e meno corribili. C'è un po' di vento, che come sempre in cima diventa più freddo ed insistente: i 1028 m della vetta non devo sottovalutarli e la prossima volta, per fermarsi in cima, devo portare l'antivento! (anche d'estate...)


Breve sosta per un caffè panoramico: con lo sguardo che si sposta tra i golfi di Capodistria e Trieste.

Non ancora sottisfatti, proseguiamo per Mala Vrata, scendiamo per alcuni chilometri ma quando arriviamo in prossimità di Scadanscina ci rendiamo conto di non riuscire a compiere un anello per tornare in cima e così giriamo i tacchi e risaliamo nuovamente.


Variante e scorciatoia per fortuna, che i polpacci iniziamo a lamentarsi; breve sosta a contemplare il panorama ancora un attimo (era dal primo gennaio che non finivo quassù... ). Verrebbe voglia di fermarsi in rifugio a pranzo, gnocchi o jota sembrano invitanti... Ma non oggi, siamo stanchi e dopo una piccola deviazione sul Grmada ci rituffiamo in giù ripercorrendo il sentiero dell'andata.
La stanchezza negli ultimi km c'è tutta, in discesa tra i sassi inciampo: per fortuna atterro sull'erba e non succede niente...
Portiamo a casa 27,5 km e 1530 metri di dislivello+: per oggi l'obiettivo è stato raggiunto, di salite ne abbiamo fatte: decisamente meritiamo caffè e pastina da Marc a Basovizza ;P

mercoledì 1 gennaio 2014

buon 2014!

Buon inizio d'anno, con una corsa su per il Taiano; il cielo non è limpidissimo ma il paesaggio dovrebe esserci... altro che quella volta con Antonio e Agnese da Udine per la taianata! (brancolare x 24 km nella nebbia :S).
Neanche da dire, in cima c'è tanta gente e un allegro via vai di persone, bici, auto per tutta la strada: scelgo quella larga perchè più percorribile e panoramica.
Timbro in cima e incredibilemente noto l'assenza di vento; quindi torno sui miei passi, piccola deviazione sul Grmada (altro timbro) e giù, direzione Erpelle!