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sabato 8 maggio 2021

Anello del monte Ciaurlec da Meduno *

E' primavera inoltrata ma in quota la neve è ancora davvero tanta (e precipitazioni recentissime hanno nuovamente imbiancato le vette) e per fare un po' di dislivello nasce l'idea di cercare un' escursione con partenza davvero dal basso (290 m slm) per arrivare in cima al Ciaurlec, nelle Prealpi Carniche.

Conosco la zona solo di sfuggita, quindi mi affido ai resoconti di Sentieri Natura per scegliere una bella proposta: dal libro "I sentieri del Bosco" spunta l'anello del monte Ciaurlec, percorso circolare che parte da Meduno.

Arrivando in automobile mi sovviene di essere già stata in queste zone, sicuramente per una FIASP che partiva da Sequals (e quella volta con Paola e Stefano eravamo andati a visitare la casa - museo di Primo Carnera) e anche l'abitato di Meduno (Trail ValMeduna).

Parcheggiamo nella piazzetta davanti alla chiesa, dato che il nostro sentiero (CAI 819) parte proprio da lì dietro.

L'aria è fresca, la giornata limpida e splende un sole caldo, ma la salita è per buona parte protetta dalla vegetazione e ciò la rende piacevole.

Sistemati nella stessa formazione della ciaspolata di gennaio (casera Tragonia), Loredana dà il passo, segue la sottoscritta e chiude la fila Paolo: non può non venirmi in mente cosa dice sempre Stefano quando la vignetta comprende "un uomo e due dame"... ma questo è un altro discorso!

Quando arriviamo alla casera Vlinis vi è un grande prato ricoperto da tessuti variopinti: ci saranno una decina di deltaplani pronti a decollare, che spettacolo: il momento in cui i piedi di sollevano da terra, deve essere proprio pazzesco, ci incantiamo a osservare il volo di quegli esseri umani temporaneamente forniti di ali, cerco di assaporare la sensazione di assoluta leggerezza e libertà che quella visione mi regala.

Il percorso prosegue passando davanti alla casera (con stanza aperta, attrezzata con panca, tavolo e cucina economica) con un variegato saliscendi costellato da doline e rocce affioranti segnate da evidente carsismo.



Il sentiero prosegue a destra salendo in diagonale; dopo averlo oltrepassato un tormentato tratto da lame rocciose e sculture calcaree si giunge al pianoro sommitale, completamente ingiallito e adornato da cespugli di erica e ginepro. Giunti nel punto più alto del sentiero si svolta a destra per guadagnare la cima con croce e libro di vetta. 

Ritorniamo sui nostri passi e, arrivati all'incrocio lasciamo il sentiero 819 che prosegue nella traversata del monte (variante che necessita di 2 automobili), per ritornare allo stesso versante con il sentiero 850. Dalla casera Tamer (sempre aperta ma spartana con caminetto,  panca  e tavolo) inizia la discesa.


Passata casera Sinich si apre un'ampia e panoramica radura: intorno quota 1000 il sentiero svolta decisamente a destra e si percorre un piacevolissimo sentiero nel bosco di noccioli e conifere.

Proseguendo a destra, ci troviamo al cartello che propone la salita al monte Davanti, o la discesa; scegliamo quest'ultima e tramite una mulattiera, in una lunga diagonale arriviamo sopra l'abitato di Toppo, a detta di un cartello locale "uno dei comuni più belli d'Italia"!



Sbucati dal sentiero teniamo la destra e dopo 3 km di placida strada asfaltata torniamo a Meduno, per concludere il nostro anello.

* da Le Guide di Sentieri Natura - i Sentieri del Bosco 

domenica 31 maggio 2015

momenti condivisi

Sabato la giornata è dedicata alla salita e alla scoperta, per qualcuno, di una nuova prospettiva...
Mi fa sempre un certo che arrivare quassù, la fatica dell'ascesa è smorzata dalla compagnia e dalle chiacchiere, e ripagata dal paesaggio: la vista dal Taiano è sempre mozzafiato, alle spalle le colline e le montagne slovene, davanti il dolce declivio verso il mare con la prospettiva del golfo di Trieste e quello di Capodistria. Siamo abbastanza lontani da vedere dall'alto e ben  definito il promontorio della penisola di Muggia, spartiacque che divide due nazioni.
Ripercorriamo il percorso dell'EM2P dal bivio per Presnica: faccio difficoltà a riconoscere il sentiero per la vegetazione davvero fitta e l'erba alta... Anche più avanti, dopo l'attraversamento ferroviario, il percorso dell'ecomaratona è impraticabile e dobbiamo continuare qualche centinaio di metri per riuscire a trovare un accesso alla salita. Uso i bastoncini per non affaticare troppo le gambe e suddividere l'impegno anche su braccia e spalle.
In cima c'è sempre vento, il tempo di scattare un'istantanea e subito giù, non per il sentiero dell'andata ma lungo la larga carrareccia, deviazione sul Grmada e poi giù a ritroso lungo il percorso di gara.

Domenica ci siamo iscritti alla prima edizione della Trail ValMeduna: come si fa a rifiutare l'invito di due amici speciali in una giornata speciale?! E' una bella occasione per festeggiare sportivamente!
Questa prima edizione del trail mobilita la polisportiva e tutto il paese: c'è un'ottima organizzazione, volontari ai ristori, agli incroci, tutto ben segnato ed è difficile perdersi. Si parte dal paese di Meduno, asfalto per i primi 5 km e poi finalmente inizia lo sterrato. Parte del percorso ricalca i sentieri della Cretroi Run del 3 maggio, come il suggestivo passaggio per il castello di Solimbergo, o il tratto sul greto del Meduna.
Percorso tutto sommato abbastanza più scorrevole della precedente fiasp, con lunghi tratti di carrareccia tra i campi. Devo ringraziare Tiziano, il signore che mi ha tirato per quasi metà gara: il passo giusto per me, 50 metri avanti, e non ha mollato sugli strappi in salita: piccoli passi e su, io dietro!
Dopo metà gara l'ho passato e credo di avergli reso il favore, dato che all'arrivo è stato bello incrociarci e ringraziarci a vicenda! :)
Clik all'arrivo!
Sono in auto a sistemare le borse quando ci sono le premiazioni: Stefano poi si accorge che sono arrivata settima donna assoluta,  e vengono premiate le prime 10: incredibile!!! :)
 Pastaparty, relax, spettacolo su tappeti elastici  :D
...e poi piano piano si rientra a casa.