Una due giorni programmata da tempo, che per diversi motivi non era ri-programmabile in altra data: quindi si parte lo stesso, nonostante le previsioni di pioggia certa!
Del resto, come sostengo sempre quando a bagnarsi devono essere gli altri, vale la legge del "non siamo mica idrosolubili", vero?
Tralasciando il prequel della prima ipotesi di Parenzana il 7-8 ottobre, con pernotto in casa con piscina, che non era destino... iniziamo dall'inizio e dal primo ostacolo:
giovedì 10 ore 8:00 appuntamento con Sonia davanti al noleggio Bici per ritirare la sua elettrica: il ragazzo è gentile ma alquanto dispersivo: portapacchi, borse, come ricaricare la batteria, moduli da compilare e sottoscrivere... sì ma ce la dai questa bici? il traghetto per Muggia parte alle 9:00 non vorrai mica farcelo perdere? Nel frattempo ci raggiunge Irene, la terza del trio, che per motivi meteorologici si unirà a noi nel tardo pomeriggio (leggi: per cena al coperto), e riusciamo ad uscire dal negozio!
Più o meno di corsa vero il molo Fratelli Bandiera per imbarcarci sul Delfino Verde, ma ahimè non abbiamo considerato che il mese di ottobre, in giornata infrasettimanale, è il clou delle partenze in traghetto: troviamo Franco (ULISSE) con un gruppo di cicloturisti della FIAB di Padova che sono già in tanti in attesa di imbarcarsi. A loro 16 si aggiungono anche 3 signore austriache e poi noi due.
Per farla breve, il marinaio ci dice che la capienza è di 13 biciclette, quindi restiamo a terra, noi e le austriache :(
Troviamo il lato positivo, ancora non sta piovendo (le previsioni dicono che pioverà pomeriggio) e abbiamo il tempo di fare colazione con Irene, che poi andrà al lavoro.
Che fare? attendere 1 ora e 10 per il prossimo traghetto, oppure iniziare la nostra avventura cicloturistica da Trieste invece che da Muggia, allungando di una decina di chilometri il percorso? Le gambe scalpitano e abbiamo voglia di pedalare, quindi via per la periferia triestina alla volta di Muggia!
Muggia - Inizio della ciclabile |
Cupi Presagi a Capodistria |
Pioggia al Museo del Sale a Sicciole |
Cristallo di Sale |
Dalle Saline alla volta di Buie |
Lasciate alle spalle le antiche saline di Sicciole, ci dirigiamo verso il confine croato con la lunga ma non troppo ripida salita che ci porterà verso la nostra meta della giornata: a Buje dove pernotteremo.
Nel pomeriggio ci raggiunge Irene, la terza ciclista che, causa problemi lavorativi, sarà costretta a pedalare solo nella giornata soleggiata, risparmiandosi l'acquazzone in sella!
Buona cenetta in un ristorantino in centro e passeggiata per visitare la cittadina sotto il fascino delle stelle.
Sonno ristoratore ed il giorno dopo attendiamo un bel pò dopo colazione, per attendere che la pioggia smetta di cadere! Partiremo tutte bardate per la pioggia ma in effetti poi esce il sole, anche se il fondo sterrato della ciclabile non fa in tempo ad asciugare del tutto.
Alla partenza ignare degli ostacoli sul percorso :D |
Poco dopo aver salutato la nostra ospite, accadono due fatti in breve sequenza:
-> sentiamo uno strano rumore provenire dalla bicicletta di Sonia
-> la gomma posteriore di Irene è a terra!
Andiamo con ordine: il porta pacchi posteriore della bici a noleggio di Sonia si è rotto e pertanto pende da un lato, causando lo sfregamento del portapacchi e delle borse dall'altro. Di certo non è possibile proseguire così, ci fermiamo e proviamo a aggiustare il porta pacchi utilizzando un rametto come rinforzo nel punto di rottura e ... un calzino come benda per tenere tutto assieme. Ovviamente questa sistemazione di (s) fortuna non regge e non sappiamo davvero come fare! Siamo ormai lontane da Buje, ci spiace perdere tempo per tornare al B&B, e proviamo a fermare un paio di furgoncini che passano lungo la ciclabile. La fortuna ci assiste e dopo un po' un signore ci omaggia di uno scotch americano, con il quale riusciamo a sistemare (più o meno) il portapacchi. Ovviamente con tutto quello sterrato e le sollecitazioni, non è il caso che le borse restino piene, così spartiamo il bagaglio di Sonia: lei riempie il suo zaino con quello che sta, ed il resto tra Irene e me.
Riparazione di fortuna del porta pacchi! |
Poco dopo aver aggiustato alla bell'e meglio la bici di Sonia, ci accordiamo che la gomma posteriore di Irene è vistosamente a terra: purtroppo lei è senza copertone ed io non sapevo che il mio 29 sarebbe potuto essere utilizzato anche nella sua ruota. Dato che lungo il percorso non abbiamo trovato negozi, non ci resta che fermaci spessissimo per gonfiare la camera d'aria!!
Parte della bellezza di questo percorso consiste nel fatto che si davvero selvaggio e isolato (nel territorio croato) per la quasi totalità del suo sviluppo dai centri urbani; d'atro canto è anche vero che se si avesse necessità di ristorarsi per il gran caldo, o bisogno di un meccanico o qualche accessorio per la biciletta, in questi casi sì è completamente abbandonati e se stessi ed alla provvidenza...
Gonfiaggio camera d'aria a ciclo continuo! |
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