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lunedì 18 luglio 2011

favola iraniana

A volte il tempo passa così in fretta e gli avvenimenti si susseguono così rapidamente da lasciarti impreparata a stare al passo con loro...
E' passato così quasi un mese di poca corsa, zero bici, pochissimo nuoto... e molto "tutto il resto"di vita...
penso sia normale, quando si è giù pensare agli affetti, a quelli che non ci sono più ma che ti han dato tanto: e così mi viene alla mente una favola che il mio nonno mi raccontava spesso da piccola...

Il vecchio e il bambino

Nella favolosa città di Teheran, si sta svolgendo un censimento sulla popolazione e tutti i cittadini, vi si devono recare per certificare la loro esistenza.
Un vecchio con il nipotino, abitanti sulle montagne, in un  villaggio molto lontano dalla capitale, si preparano per fare questo lungo viaggio,
A disposizione hanno un solo asinello.
Pian piano si incamminano, per potersi presentare ai funzionari addetti al censimento.
Mentre  il bambino è seduto sul dorso dell’asino e il vecchio gli cammina accanto,  incontrano un gruppo di persone  e dopo averle superate, quando queste si allontanano, il vecchio percepisce i loro commenti:
“Guarda come è maleducato quel bambino, lui sta sull’asino, mentre il vecchio che ha le gambe stanche, cammina a piedi...”
Il vecchio non dice nulla, fa scendere il bambino e sale sull’asino.
Incontrano un altro gruppo di persone e dopo averle superare, di nuovo sente dei commenti:
“ Guarda quel secchione, che egoista, con un bambino così piccolo, con le gambe così corte, lui sta sull’asino e il povero bimbo, deve corrergli appresso….”
Il vecchio, non commenta, ma prende il bambino, facendolo sedere sul dorso dell’asino vicino a sé.
Incontrano un altro gruppo di persone e dopo averle superare, sente nuovamente dei commenti:
“Hai visto quei due lì?  Con un asinello così piccolo, gli stanno sopra entrambi, finiranno per sfiancarlo…”
Il vecchio, ancora una volta non dice nulla, ma prende il bambino per mano, scendendo dall’asino ed insieme si incamminano a piedi.
Dopo qualche chilometro incontrano ancora delle persone, che li salutano, ma mentre si allontanano, queste, commentano ridacchiando:
“Avete visto quei due lì?  Devono essere proprio stupidi!  Hanno un asino a disposizione e vanno a piedi….”

Morale della metafora:  quando fate qualcosa, fatelo per voi, perché se lo fate per avere l’approvazione degli altri, state sicuri che non l’otterrete mai.

15 commenti:

  1. Se ti rende felice fare qualcosa per gli altri non cercare la loro approvazione, sii felice di averla fatta e basta.
    Ma rifletterò comunque sulla metafora.
    Invece hai ragione, quando si è giù si pensa agli affetti che ti hanno dato tanto e ai quali vorremmo ancora dare ma è troppo tardi...
    Stefano

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  2. Ciao Vale,bèlla favola,da raccontare.. ;)

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  3. chi fa sport (non a livello agonistico) è già un po' avvantaggianto in questo...alla fine, nel nostro piccolo, corriamo un po' tutti per noi stessi :D

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  4. me l'avevi già fatta conoscere e la trovo davvero bellissima però bisognerebbe averla sempre davanti per ricordarsene perchè molto difficile da mettere in pratica.....non trovi?

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  5. le favole dicono molto più di quanto raccontano, a saperle ascoltare....

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  6. Davvero bella la favola, ma ancora più belle le tue considerazioni/riflessioni iniziali nelle quali in questo periodo mi ci ritrovo al 100% (astinenza dalla corsa compresa).
    Detto ciò... a quando una corsetta serale muniti di frontale?? :-)
    Ciao
    Alberto

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  7. Liberi, ci sembrerà di essere più liberi
    e intanto farò a pugni contro il muro per
    averti ancora qui.
    Portami altrove,
    portami dove non c'è nessuno che sappia di noi,
    fammi vedere come si muore
    senza nessuno che viva di noi.
    (Negramaro)

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  8. situazioni, passioni scelte ci portano spesso a percorrere vie difficili, complesse, durante le quali forse abbiamo bisogno di approvazione, di una mano sulla spalla... Ti lascio i versi finali di una poesia di Frost
    "Questa storia racconterò con un sospiro
    Chissà dove tra molto tempo:
    Divergevano due strade in un bosco, e io…..
    Io presi la meno battuta,
    E di qui tutta la differenza è venuta."
    ciao
    agnese

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  9. @Stefano: ovviamente l'aprovazione che si vorrebbe non è quella "degli altri", ma l'appoggio di qualcun che manca...

    @Insane: semplice ed efficace!

    @StefanoSTRONG: ... e sapessi quanto mi manca correre in questo periodo!

    @Patty: si, è davvero difficile se i giudizi altrui son quelli delle persone che ami

    @theyogi: ...certe favole nutrono l'anima...

    @Alberto: certo che se il tempo resta autunnale, è meglio correre a ora di pranzo! :-O

    @Anonimo: grazie, bellissima e non la conoscevo....
    http://youtu.be/fFNPSEOpPJw

    @Pimpe: no, ma non sai quanto mi sarebbe piaciuto...

    @Doublea: ...soli, alla fine si è sempre soli, e solo su di me posso contare...

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  10. Ciao! La favola è bellissima, la morale pure. L'immagine che mi rimane è quella del nonno e del nipotino che camminano fianco a fianco. Forse, non desideravano altro, al di là della fatica.
    Condividere...che fatica! Camminare accanto...che fatica! Ma contare sull'altro è indispensabile per noi esseri umani. Ti auguro di poter contare su qualcuno, prestissimo, magari è dietro l'angolo...corri! :) Un caro saluto. Bruno

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  11. @Bruno: condividere e camminare accanto sono emozioni stupende, che ti fanno sentire di aver tra le mani la cosa pù preziosa al mondo... ma se ci costruisci su la tua vita, e poi le cose "vanno male", ti crolla il mondo addosso...
    ...si può decidere di non voler cercar le stelle per non farsi male...?

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  12. È sincero il dolore di chi piange in segreto.

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  13. Ciao Vale, capisco ed è davvero triste investire emozioni e pensieri e poi vederli non contraccambiati.
    Non è facile ricominciare e non vorrei darti una risposta banale...ma ricominciare -dopo un lutto anche solamente emotivo-si può. Non si può stare con la testa piegata per tanto tempo. L'uomo ha necessità di guardare in alto e se non ci sono le stelle perchè sono coperte dalle nuvole, il giorno dopo torneranno a farsi vedere. Basta alzare gli occhi.
    Col tempo la ferita si cicatrizza, non scompare ma fa meno male.
    ps: anche se non corro il tuo blog mi piace un sacco.

    Ciao!!

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  14. @Bruno: ...sai che sei altamente convincente?! spero sia proprio così!
    ps: grazie :)

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