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lunedì 13 novembre 2017

il Pasubio

Dopo quasi due anni torno in questa zona del Veneto che mi affascina e mi attrae: a novembre e dicembre del 2015 i monti li ho solo sentiti nei racconti di chi me ne narrava percorsi e sentieri, vette e panorami. Questa volta chiudo il conto, almeno una parte e assaggio un piccolo pezzo di percorso di una gara che per me rimane chiusa lì, nel cassetto...
Venerdì pomeriggio, dopo una settimana di fuoco al lavoro ed il principio di una sinusite(?) riesco a scappare da tutto e da tutti: durante le 3 ore d'auto semino anche il mal di testa e la congestione, ed arriviamo a Schio che mi pare di non essere mai stata meglio. Riconosco subito il clima glacialmente umido, quello che entra nelle ossa e non ti lascia più, e ci rifugiamo nel carinissimo b&b Casa Basoti!
Sabato mattina siamo operativi e alle 8 partiamo per la strada delle 52 gallerie: non mi soffermo sulla descrizione storica nè sulle emozioni che mi hanno percorso attraversando qui luoghi, oggi sentiero di gara e di montagna, allora luogo di sacrificio e lotta.

















Il percorso è incantevole, diversi camosci sopra e sotto di noi, il cielo azzurro e le nuvole a bassa quota sembrano un mare ovattato. Il sole splende e fa caldo, man mano che saliamo appare qualche spruzzo di neve e poi la coltre bianca ricopre le rocce ed il sentiero.
Arrivati in cima, nel balcone naturale dove è posizionato il rifugio Achille Papa che si affaccia sulla Val canale sottostante, siamo spettatori di uno spettacolo mozzafiato! Oltre le porte del Pasubio (1928) ci fermiamo al bivacco per uno spuntino e poi proseguiamo per quella che erroneamente credevamo la cima (cima Palon 2239); ma c'è troppo vento, il sole è velato da fitte nubi, il cielo è grigio e ci dirigiamo con passo spedito verso la Strada degli Scarubbi, strada carrabile  che ci riporterà a valle (passo Xomo). La strada si presenta noiosa ma ci sono numerosi tagli che consentono di accorciare nettamente il percorso!


Domenica mattina è la volta della salita per il sentiero della Val Canale: dopo la super colazione al b&B abbiamo tutte le energie che servono per la salita, ma inizialmetne siamo avvolti da una fitta nebbia e dopo un primo tratto nel bosco, proseguiamo su una carrareccia alquanto sgangherata. Man mano che saliamo la nebbia si dirada ed il sentierio incomincia a salire in maniera decisa! Appare anche la neve ed in alcuni punti tra le rocce c'è del ghiaccio.




Poco prima di incrociare la Strada degli Eroi ci raggiunge Sergio, che di buon passo si appresta a raggiungere la cima del monte seguito dalle due pelose amiche che gli stanno letteralmente incollate alle caviglie!
Mi sorprende il suo buon passo, sicuro e spedito... più in là abbiamo modi di scambiare qualche parola: beato pensionato felice che ha scoperto insperate energie! :D









Passate le porte del Pasubio proseguiamo in direzione del cimitero militare e dell'Arco Romano, aggiriamo la Chiesetta e dritti dietro Sergio per un sentiero che non c'è, ma puntando la cima della montagna.
Soffiano raffiche ghiacciate e la salita è dura, ma ad arrivare in vetta si trova sempre la ricompensa delle fatiche. :D
Il rientro tranquillo e scorrevole a Pian delle Fugazze sulla panoramicissima  per la Strada degli Eroi, carrabile che nasconde fortunatamente numerosi tagli tra i sentieri!

Passare a Schio davanti al campo di atletica dove due anni fa ho coronato/iniziato un pezzetto di quello che sono, di ciò che faccio, non è stato "nulla", anzi... Due anni in "evoluzione", un resoconto veloce e felice: di chi mi sta vicino, delle cose che ho fatto, tantissime persone conosiute con molte delle quali ho scambiato un pezzo di "noi". Mi piace l'idea del viaggio e le persone che "stanno intorno", prorpio come dei viaggiatori: con qulcuno condividi una sola fermata, con altri un tragitto più lungo, per non dire di chi si perde di vista per poi ritrovarsi inaspettatmente a metà del cammino... 

evviva il la strada, il cammino in ogni suo forma

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