Lasciamo un'umida alba a Trieste e troviamo una giornata primaverile in montagna: partenza 5:45 per avere la comodità di affrontare con calma il giro che, secondo le previsioni di Paolo, doveva essere di una ventina di chilometri (chiuderemo con 5.4 km in omaggio!!).
Alle 7:30 parcheggiamo davanti la sede del Parco delle Prealpi Giulie e ci incamminiamo verso il sentiero CAI 638. Partendo dai 500 metri di Prato non troviamo subito la neve, che a queste quote si è già sciolta; la salita all'inizio è subito pronunciata, tanto più che prendiamo i tagli nel bosco!
L'umore è alto e la voglia di camminare tanta, per cui sembra di non sentire nemmeno la fatica tra una chiacchiera e l'altra. All'altezza degli stavoli Sagata svoltiamo a destra percorrendo il sentiero 631 e infiliamo le ciaspe in quanto si inizia a sprofondare nella neve che comincia ad essere abbondante, ma morbida per l'alta temperatura. Camminiamo in maniche corte e, nei tratti non protetti dagli alberi, si sentono bruciare viso e braccia.
Non è sempre facile individuare il sentiero da seguire in quanto alcuni segnavia sono coperti dalla neve, altri poco evidenti, ma per fortuna Paolo controlla spesso la mappa per verificare la correttezza del nostro incedere.
Dopo aver attraversato uno stretto passaggio sopra la spettacolare cascata del Potok, ed aver oltrepassato l'incrocio col sentiero 643 Alta Via Resiana che ci riporterà a valle qualche ora dopo, ad un certo punto il pendio si apre, gli alberi si diradano e la verticalità rischia di far scivolare le ciaspe: bisogna incastrare bene il lato a monte e ogni passo richiede un appoggio deciso e profondo. A causa, in ordine sparso di: dislivello, stanchezza e poco allenamento, la fatica comincia a farsi sentire e l'incedere è rallentato da numerose soste.
A Stolvizza vediamo i primi bucaneve e dopo un tratto di asfalto prendiamo il sentiero Ta Lipa Pot che ci riporterà in piazza a Prato di Resia, dove tutto è cominciato
Il sentiero che scende quasi al livello del fiume è davvero ben curato e piacevole: qualche ponticello, e tavole sollevate per evitare gli acquitrini, bei segnavia e tabelle ad ogni incrocio.
Nessun commento:
Posta un commento