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domenica 10 luglio 2022

Pale di San Martino - Cima Rosetta e Cima Vezzana - CAI XXX Ottobre

 Sabato:  San  Martino  di  Castrozza  (1500  m),  sent.  702,  rifugio  Pedrotti  alla  Rosetta 
(2581 m), pernottamento.
Domenica:  dal  rifugio  sent.  716,  Passo  Bettega  (2661  m),  quota  2530,  Passo  del Travignolo  (2925  m),  Cima  della  Vezzana  (3192  m),  ferrata  Gabitta  –  d’Ignoti, Ghiacciaio  di  Val  Strut,  bivacco  Giorgio  Brunner  (2632  m),  sent.  703  “delle Farangole”,  rifugio  Pedrotti  alla  Rosetta  (2581  m),  stazione  a  monte  della  funivia “Rosetta” (2600 m), stazione a valle a San Martino di Castrozza (1500 m). 

Descrizione del percorso:
Sabato 9 - raggiunta San Martino di Castrozza, si parcheggeranno le macchine nei pressi dell’impianto  Colverde  Rosetta  e  poi  si  andrà  a  prendere  il  segnavia  CAI  702,  uno sterrato che porta alla Malga Val di Roda. Poco prima di arrivarci, le indicazioni invitano a girare a sinistra; la stradina si ridurrà a sentiero e comincerà a salire nel bosco  sotto la  cima  Rosetta.  Arrivati  alla  base  del  monte  si  continuerà  in  direzione  est  e  con  una infinita  serie  di  tornantini  si  arr iverà  sotto  la  Pala  di  S.  Martino,  al  Col  delle  Fede,  sul sentiero che arriva dal Passo di Ball e dal rifugio Pradidali. Dal bivio si proseguirà verso nord e su  pendenza sempre regolare (altri innumerevoli zig-zag) si toccherà il Passo di Val  Roda  (2572  m),  nell’Altipiano  delle  Pale.  Ancora  un  breve  tratto  e  si  arriverà 
all’agognato rifugio Pedrotti alla Rosetta. Cena e pernottamento.










Domenica 10 – fatta la colazione e lasciate alcune cose in rifugio, si prenderà il sent. CAI 716 per il Passo Bettega, che separa la Cima Corona (sopra il rifugio) dalla Croda della Pala. Da questo  Passo ci si calerà nella Valle dei Cantoni, che poi si dovrà risalire fino all’apice, il Passo del Travignolo (2925 m), che viene a trovarsi tra il Cimon della Pala e la Cima della Vezzana; lungo questo tratto alcuni punti con neve residua   e un cavetto corri mano che agevola la salita di alcune roccette. Dal passo si prenderà una traccia su ghiaie  ripide  che  porterà  alle  rocce  basali  della  Cima  Vezzana  (I  grado).  Seguendo  le indicazioni  si  arriverà  in  vetta,  dalla  quale  si  potrà  godere  di  un  grandioso  panorama, INDIMENTICABILE!! Per la discesa si dovrà affrontare una breve ferrata, la  “Gabitta  –
D’Ignoti”,  dedicata  a  due  finanzieri  periti  in  un  attentato  terroristico  del  1966 
organizzato dai separatisti del BAS.
Non  è  classificata  diffile,  ma  comunque  andrà  percorsa  con  la  massima  attenzione  e l’adeguata  (e  omologata…)  attrezzatura  da  ferrata.  Al  termine  di  essa  si  toccherà  il Passo di Val Strut, dal quale scende un nevaio (una volta  Ghiacciaio di Val Strut…); più avanti,  sotto  la  cima  delle  Zirocole,  si  noterà  un  puntino  rosso:  è  il  bivacco  Giorgio Brunner.  Questo  alpinista  triestino  fu  attivo  dal  1925  al  1955,  arrampicò  anche  con CLUB ALPINO ITALIANO - TRIESTE  ASSOCIAZIONE XXX OTTOBRE SOCIETA’ ALPINA DELLE GIULIE  ESCURSIONISMO Comici,  e  ha  lasciato  alla  XXX  Ottobre  le  sue  storiche  guide  alpinistiche  e  un  ricco archivio  fotografico  della  sua  frequentazione  montana.  Ha  scritto  anche  un  libro,  “un 
uomo  va  sui  monti”,  una  sorta  di  intima  autobiografia  dove  ha  raccolto  la  sua esperienza alpinistica.  Superato il bivacco si scenderà ancora per 300 metri circa, fino ad  incrociare  il  “sentiero  delle  Farangole”,  CAI  n°  703.  Questo  bel  percorso  collega  il rifugio  Rosetta  al  rifugio  G.  Volpi  di  Misurata  al  Mulaz.  Nel  tratto  che  ci  riporterà  al punto  di  partenza  della  mattina  sovrasta  la  Val  Comelle,  in  un  ambiente  veramente grandioso, con prati dove non è raro incontrare anche degli stambecchi. 
Arrivati al rifugio ci si potrà concedere un po’ di riposo, stando però attenti all’orologio, 
per  non  perdere  l’ultima  corsa  della  funivia  che  ci  riporterà  senza  fatica  alcuna  a  San 
Martino di Castrozza.











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