Sabato: San Martino di Castrozza (1500 m), sent. 702, rifugio Pedrotti alla Rosetta
(2581 m), pernottamento.
Domenica: dal rifugio sent. 716, Passo Bettega (2661 m), quota 2530, Passo del Travignolo (2925 m), Cima della Vezzana (3192 m), ferrata Gabitta – d’Ignoti, Ghiacciaio di Val Strut, bivacco Giorgio Brunner (2632 m), sent. 703 “delle Farangole”, rifugio Pedrotti alla Rosetta (2581 m), stazione a monte della funivia “Rosetta” (2600 m), stazione a valle a San Martino di Castrozza (1500 m).
(2581 m), pernottamento.
Domenica: dal rifugio sent. 716, Passo Bettega (2661 m), quota 2530, Passo del Travignolo (2925 m), Cima della Vezzana (3192 m), ferrata Gabitta – d’Ignoti, Ghiacciaio di Val Strut, bivacco Giorgio Brunner (2632 m), sent. 703 “delle Farangole”, rifugio Pedrotti alla Rosetta (2581 m), stazione a monte della funivia “Rosetta” (2600 m), stazione a valle a San Martino di Castrozza (1500 m).
Descrizione del percorso:
Sabato 9 - raggiunta San Martino di Castrozza, si parcheggeranno le macchine nei pressi dell’impianto Colverde Rosetta e poi si andrà a prendere il segnavia CAI 702, uno sterrato che porta alla Malga Val di Roda. Poco prima di arrivarci, le indicazioni invitano a girare a sinistra; la stradina si ridurrà a sentiero e comincerà a salire nel bosco sotto la cima Rosetta. Arrivati alla base del monte si continuerà in direzione est e con una infinita serie di tornantini si arr iverà sotto la Pala di S. Martino, al Col delle Fede, sul sentiero che arriva dal Passo di Ball e dal rifugio Pradidali. Dal bivio si proseguirà verso nord e su pendenza sempre regolare (altri innumerevoli zig-zag) si toccherà il Passo di Val Roda (2572 m), nell’Altipiano delle Pale. Ancora un breve tratto e si arriverà
all’agognato rifugio Pedrotti alla Rosetta. Cena e pernottamento.
Domenica 10 – fatta la colazione e lasciate alcune cose in rifugio, si prenderà il sent. CAI 716 per il Passo Bettega, che separa la Cima Corona (sopra il rifugio) dalla Croda della Pala. Da questo Passo ci si calerà nella Valle dei Cantoni, che poi si dovrà risalire fino all’apice, il Passo del Travignolo (2925 m), che viene a trovarsi tra il Cimon della Pala e la Cima della Vezzana; lungo questo tratto alcuni punti con neve residua e un cavetto corri mano che agevola la salita di alcune roccette. Dal passo si prenderà una traccia su ghiaie ripide che porterà alle rocce basali della Cima Vezzana (I grado). Seguendo le indicazioni si arriverà in vetta, dalla quale si potrà godere di un grandioso panorama, INDIMENTICABILE!! Per la discesa si dovrà affrontare una breve ferrata, la “Gabitta –
D’Ignoti”, dedicata a due finanzieri periti in un attentato terroristico del 1966
organizzato dai separatisti del BAS.
Non è classificata diffile, ma comunque andrà percorsa con la massima attenzione e l’adeguata (e omologata…) attrezzatura da ferrata. Al termine di essa si toccherà il Passo di Val Strut, dal quale scende un nevaio (una volta Ghiacciaio di Val Strut…); più avanti, sotto la cima delle Zirocole, si noterà un puntino rosso: è il bivacco Giorgio Brunner. Questo alpinista triestino fu attivo dal 1925 al 1955, arrampicò anche con CLUB ALPINO ITALIANO - TRIESTE ASSOCIAZIONE XXX OTTOBRE SOCIETA’ ALPINA DELLE GIULIE ESCURSIONISMO Comici, e ha lasciato alla XXX Ottobre le sue storiche guide alpinistiche e un ricco archivio fotografico della sua frequentazione montana. Ha scritto anche un libro, “un
uomo va sui monti”, una sorta di intima autobiografia dove ha raccolto la sua esperienza alpinistica. Superato il bivacco si scenderà ancora per 300 metri circa, fino ad incrociare il “sentiero delle Farangole”, CAI n° 703. Questo bel percorso collega il rifugio Rosetta al rifugio G. Volpi di Misurata al Mulaz. Nel tratto che ci riporterà al punto di partenza della mattina sovrasta la Val Comelle, in un ambiente veramente grandioso, con prati dove non è raro incontrare anche degli stambecchi.
Arrivati al rifugio ci si potrà concedere un po’ di riposo, stando però attenti all’orologio,
per non perdere l’ultima corsa della funivia che ci riporterà senza fatica alcuna a San
Martino di Castrozza.
organizzato dai separatisti del BAS.
Non è classificata diffile, ma comunque andrà percorsa con la massima attenzione e l’adeguata (e omologata…) attrezzatura da ferrata. Al termine di essa si toccherà il Passo di Val Strut, dal quale scende un nevaio (una volta Ghiacciaio di Val Strut…); più avanti, sotto la cima delle Zirocole, si noterà un puntino rosso: è il bivacco Giorgio Brunner. Questo alpinista triestino fu attivo dal 1925 al 1955, arrampicò anche con CLUB ALPINO ITALIANO - TRIESTE ASSOCIAZIONE XXX OTTOBRE SOCIETA’ ALPINA DELLE GIULIE ESCURSIONISMO Comici, e ha lasciato alla XXX Ottobre le sue storiche guide alpinistiche e un ricco archivio fotografico della sua frequentazione montana. Ha scritto anche un libro, “un
uomo va sui monti”, una sorta di intima autobiografia dove ha raccolto la sua esperienza alpinistica. Superato il bivacco si scenderà ancora per 300 metri circa, fino ad incrociare il “sentiero delle Farangole”, CAI n° 703. Questo bel percorso collega il rifugio Rosetta al rifugio G. Volpi di Misurata al Mulaz. Nel tratto che ci riporterà al punto di partenza della mattina sovrasta la Val Comelle, in un ambiente veramente grandioso, con prati dove non è raro incontrare anche degli stambecchi.
Arrivati al rifugio ci si potrà concedere un po’ di riposo, stando però attenti all’orologio,
per non perdere l’ultima corsa della funivia che ci riporterà senza fatica alcuna a San
Martino di Castrozza.
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