Manca poco al Trail delle Orchidee, obiettivo un pò ambizioso che da un anno mi frullava in testa: l'idea vista quasi per caso, poi dimenticata, poi rispolverata parlandone con Federico. Nell'ottica di allungare le distanze, ancora di più, questo è un passaggio intermedio, impegnativo e stimolante.
48 km e 3300 metri di D+ non si improvvisano e, dal canto mio, devono essere affrontati con tutto il rispetto che la distanza, il dislivello e la montagna richiedono!
In programma quindi ci sono stati due esplorativi sul percorso di gara e degli allenamenti pensati proprio per mettere nelle gambe chilometri e dislivello...
Del primo esplorativo sul campo ne ho parlato già qui, l'obiettivo non lo abbiamo portato a casa, non abbiamo calpestato quei sentieri, e quella porzione del percorso resta ancora un'incognita, la cui scoperta è rimandata al 26 luglio.
Sabato è stata la volta dell'esplorativo sui primi 22 km del percorso: la parte più dura, con la prima salita che ci porterà dai 1417 metri del rifugio Tita Piaz, alla vetta del Clap Savòn, a 2462 m.
La giornata è meteorologicamente perfetta, cielo sereno ed aria frizzante in partenza, poi più calda ma eravamo in quota e non abbiamo patito particolarmente la calura.
Il percorso parte dolce in una comoda carrareccia che attraversa un sottobosco ombroso; leggera pendenza e si sale lungo il sentiero 215 immerso in un tappeto verde brillante costellato da innumerevoli fiori variopinti.
E' tutto così vivo, luminoso e carico di colore che sembra quasi artefatto, mi stupisco della perfezione dei fiori, incontriamo diverse specie di orchidee, in effetti di facile individuazione: piccole, perfette e coloratissime.
Questa giornata ci regala uno spettacolo della natura: panorami con colori che la volta precedente avevamo solo potuto immaginare:
Del primo esplorativo sul campo ne ho parlato già qui, l'obiettivo non lo abbiamo portato a casa, non abbiamo calpestato quei sentieri, e quella porzione del percorso resta ancora un'incognita, la cui scoperta è rimandata al 26 luglio.
Sabato è stata la volta dell'esplorativo sui primi 22 km del percorso: la parte più dura, con la prima salita che ci porterà dai 1417 metri del rifugio Tita Piaz, alla vetta del Clap Savòn, a 2462 m.
La giornata è meteorologicamente perfetta, cielo sereno ed aria frizzante in partenza, poi più calda ma eravamo in quota e non abbiamo patito particolarmente la calura.
Il percorso parte dolce in una comoda carrareccia che attraversa un sottobosco ombroso; leggera pendenza e si sale lungo il sentiero 215 immerso in un tappeto verde brillante costellato da innumerevoli fiori variopinti.
E' tutto così vivo, luminoso e carico di colore che sembra quasi artefatto, mi stupisco della perfezione dei fiori, incontriamo diverse specie di orchidee, in effetti di facile individuazione: piccole, perfette e coloratissime.
Questa giornata ci regala uno spettacolo della natura: panorami con colori che la volta precedente avevamo solo potuto immaginare:
Siamo scesi per il (facile dicono loro) ghiaione Ovest e ci dirigiamo verso la Casera Chiansavèit seguendo il sentiero 210, che ci porta sulla strada asfaltata dove abbiamo lasciato la seconda macchina con i cambi ed il "ristoro" :P
Tra un respiro affannoso e l'altro, mi sono guardata attorno ed ho visto Paola e Stefano che, con la loro esperienza e sicurezza, non si fermano e non si lasciano intimorire. Poi guardando su c'era Federico, che sembra sempre più bramoso di conquistare, correre e andare a prendere una nuova emozione per nutrirsi lo spirito...
Sabato abbiamo fatto tutti il pieno di emozioni forti, belle e condivise; sono felice e fortunata di poter sentirmi così vicina a persone con le quali sono in sintonia mentre facciamo quello che amiamo: grazie per essere i miei compagni di viaggio, ognuno verso il suo...
A volte, non è detto che la meta sia la parte migliore del nostro cammino.
A volte, non è detto che la meta sia la parte migliore del nostro cammino.
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