Da quando ho saputo dell’esistenza di questa gara l’ho messa subito in calendario perchè mi sembrava davvero speciale: paesaggio collinare con borgate, vitigni, radure e se, come immortalato nelle foto di qualche edizione precedente, la giornata è serena l’aria è tersa e frizzante e la luce del sole davvero splendente. Così speravo che fosse.
Oggi però alle 7:15 quando passo a prendere Stefano la pioggia cade leggera e con sconforto notiamo che lungo la strada la situazione non migliora, anzi: rinforza!
Ritiro pettorali sotto la pioggia, cambio in auto sotto la pioggia, sparo di partenza sotto la pioggia.
Iniziamo così questa nuova avventura: non siamo riusciti a riscaldarci prima della partenza e quindi decidiamo di partire davvero piano: il fondo è a tratti sterrato (ghiaia, fango, foglie e pozzanghere in quantità), a tratti si torna in carreggiata per correre su asfalto e questa alternanza di presenta più volte lungo il percorso.
Quando passiamo il cartello dei 5 km non credo ai miei occhi: non può essere, il mio garmin ne segna appena 2, mi confronto con Stefano e anche lui è perplesso; all’inizio credo che il cartello si riferisca ad un secondo passaggio per lo stesso punto, ma durante tutto il percorso noto la discrepanza di 3 km circa tra il mio percorso e la segnaletica di gara.
Passato da poco il 2° km Stefano mi saluta, il riscaldamento per lui è finito e prende il suo ritmo; io resto sola, ma non per molto: dopo qualche chilometro mi affianco a tre “muli” di Azzano X che cordialmente e con simpatia mi scortano per un pò, facendo davvero volar via la strada mentre raccontano aneddoti e ricordi di quando, studenti universitari abitavano nella mia città. E’ un bel modo per non pensare alla fatica e alle scarpe tanto pesanti inzuppate d’acqua che sprofondano nel fango.
Il percorso è collinare, l’altimetria - lo sapevo- è impegnativa e questo resta comunque un percorso non confrontabile con atre mezze, tanto più che al traguardo (neanche a dirlo sotto la pioggia) abbiamo la conferma dell’ errore di percorso; si tratta quindi di una 18 km.
Peccato davvero, mi sarebbe piaciuto farla tutta, mettere un’altra mezza nel bagaglio delle mie esperienze, ma questo indica soltanto una cosa: dovrò per forza esserci il prossimo anno, per fare 21,097 km e sperare in una tersa giornata di dicembre, nella quale fa capolino un timido sole ad illuminare la natura invernale.
Nota per il mio polpaccio: il fastidio si è presentato, ma per fortuna è rimasto a livello fastidio e non è arrivato al dolore. Speravo sparisse dopo una settimana di stop, e invece al 9°km ca...
Guida sulle difficoltà tecniche dei sentieri
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3 ore fa
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