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martedì 14 giugno 2011

week-end di ritagli sportivi

venerdì sabato e domenica sono stati tre giorni in cui si sono concentrati una gran quantità di eventi familiari e scolastici: festa di classe di fine anno di Paolo, prove generali di ginnastica di Anna, serata a teatro, pranzo di fine anno scolastico di Anna, saggio di musica di Paolo, saggio di ginnastica artistica di Anna, battesimo di mio nipote, festa di compleanno di un amichetto dei bimbi! Tanti impegni, alcuni in particolare per me davvero emozionanti: vedere Paolo (che di solito fa lo sbruffone) tutto timido davanti alla platea di nonni e genitori a cantare le canzoncine con i suoi compagni di classe, osservare Anna impegnata negli esercizi a corpo libero, e ancora Paolo che si esibisce alla scuola di musica... 
E tu sei lì, a guardarli, un pò timorosa per quel che affrontano, e molto orgogliosa di vederli nei loro spazi, così piccoli ma già così autonomi: sono fragili, sono delicati e contemporanemente forti e carichi di energia positiva... 
Basta commuovermi: volevo solo dire che, anche se poco, sono contenta di essere riuscita a incastrare in un week-end già pieno una breve corsa sabato mattina e un giro in bici (a un'ora impoponibile...) domenica mattina.
Sabato visto il poco tempo a disposizione ero incerta se correre o no e sentivo le gambe stanche, ho notato nelle ultime settimane di soffrire molto il caldo: cercavo l'ombra per avere un pò di sollievo, alla fine son stati 6 km in progressione e "guadagnati"...
Domenica la partenza è in salita, ma alle 6:40 l'aria è decisamente fresca e la voglia di pedalare è tanta: da casa arrivo sull'altipiano passando per strada nuova per Opicina, poi un giro per Basovizza, Lipica, Sesana, Fernetti, e si torna presto a casa: le strade sono conosciute, il tempo è tiranno, ma tutto sommato meglio di niente...
Sabato ho mancato l'appuntamento con l'esordio nel triathlon, che a Capodistria sarebbe potuto essere una buona occasione; domenica ho saltato la gara Campi Elisi della Coppa Trieste; un po' spiace, ma ovviamente ubi maior, minor cessat...

domenica 12 giugno 2011

esordio di un triathleta

Sabato 11 giugno Stefano, il "mio compagno di corse" da quando ho iniziato a correre, col quale ho condiviso innumerevoli allenamenti e gare negli ultimi 3 anni,  ha esordito nel suo primo triathlon: lo sprint di Capodistria (SLO) sarebbe potuto/dovuto essere anche il mio primo, ma per impegni familiari e scolastici dei bimbi, non ho potuto partecipare :-/
Se solo penso che, in questa folle avventura dalla corsa al multisport ce l'ho trascinato io! mi sarebbe piaciuto che, come per la prima mezza maratona, la prima maratona o il primo aquathlon, l'esordio fosse un'emozione da condividere, ma qui oggi riporto solo le sensazioni e le impressioni di Stefano e i miei complimenti: ottimo esordio!!!

Riflessioni di un debuttante - di Stefano Delben

Gareggiare in un triathlon sprint non dà le stesse sensazioni di una corsa nel bosco o sulla cresta di una montagna con vista panoramica. Inoltre, se penso che a fine aprile stavo per mollare tutto ed un mese fa non avevo ancora acquistato la bici e il body…

La giornata è perfetta dal punto di vista meteo. Intuire che non pioverà mi fa stare tranquillo per la frazione in bici. La famiglia è al seguito. La località vicina e conosciuta. Le emozioni della vigilia riaffiorano come un batticuore…

Ritiro il pacco gara e con mia grande sorpresa non trovo ne la cuffia ne il pettorale. Mi ci vogliono parecchi minuti e domande per essere sicuro che sia giusto così. Devo, inoltre, farmi passare l’impazienza di entrare nella zona cambio perché mi lasciano sistemare le cose solo 20 minuti prima della gara. Ho scritto una lista lunghissima per non dimenticarmi nulla ma alla fin fine appoggio sull’asciugamano solo quattro cose nell’ordine inverso nel quale mi serviranno. Poi, a piedi nudi mi avvio verso la partenza.

L’acqua e freddina al primo impatto, ma dopo qualche bracciata mi sento già a mio agio. Ascolto, senza capirla, la spiegazione del percorso. Per fortuna un concorrente sloveno mi traduce una cosa importante: dovremo percorrere un triangolo e non un trapezio. Si parte. Sono ancora lontano dalla prima boa quando vedo già altri concorrenti sulla strada del ritorno. Alla virata smetto di nuotare per non dare e ricevere colpi (e per rifiatare) poi via verso la seconda. È il momento peggiore della frazione. L’adrenalina è passata e le poche riflessioni sono tutte improntate a “chi me l’ha fatto fare?” La risposta è nota ma rifiuto di pensare che dopo pochi minuti di una tri-gara io sia già demoralizzato. È solo psicologia. Penso positivo anche perché mi trovo bene nell’elemento acqua. Viro la seconda con le stesse modalità della prima e quindi comincio a nuotare. Bracciate e respiri come in piscina. Recupero parecchie posizioni prima di uscire dall’acqua.


In meno di un minuto effettuo il cambio (scarpe comprese) e inizio la frazione più dura. Non riesco a stare in scia a nessuno dei vari gruppetti che si formano e che vedo scappare. La strada è piatta e i rettilinei della zona commerciale sembrano infiniti ma la bici non va veloce come dovrebbe… Provo a mangiare la barretta che avevo attaccato al telaio. Non basta.  Provo a bere acqua. Non basta. Provo a spingere ancor di più sui quadricipiti femorali. Non bastaaa!!! Qui capisco che se voglio andare oltre i 34 km/h senza scia devo allenarmi un po’ di più e penso che forse sarebbe stato meglio fare Gorizia con il S. Michele per recuperare chi non va forte in salita e in discesa. Mi viene in mente la stessa domandina della frazione di nuoto… Ma verso l’undicesimo chilometro trovo, per fortuna, un desperado come me e, con cambi regolari riusciamo ad agganciare l’ultimo treno utile per farci portare al cambio.  Negli ultimi duecento metri rilasso un po’ i muscoli e tolgo i piedi dalle scarpe da bici.


Qualche secondo in più rispetto al primo cambio e…si corre! Ora va meglio. Le gambe non sono legnose come altre volte durante gli allenamenti e recupero subito molte posizioni. Poco prima del quarto chilometro, quando mi accorgo che devo fare ancora un giro del circuito,  il corpo mi avverte di essere un po’ stanchino. Prendo fiato e rallento. Bevo un po’ d’acqua al ristoro. Apro il body per respirare meglio. Ormai, però, sono tranquillo. Il traguardo è vicino. Sto per finire la mia prima gara. Chiudo la frazione con un  buon 4’26” ma soprattutto con la famiglia al traguardo che mi fa le feste!

Conclusioni:
Per godere dell’avvenimento ho dovuto aspettare il giorno dopo. Le frazioni brevi di nuoto, bici, corsa, i cambi superveloci, sono tutte cose che avvengono così in fretta che non si ha il tempo di assaporarle fino in fondo durante la gara.
Le cose più piacevoli sono state il pre-gara con l’attesa che aumentava ma per fortuna mi sono distratto guardando, compiaciuto, le gare dei bambini e dei ragazzi. Insomma, un bel contorno di gente e un buonissimo ristoro finale a suon di coppette di dolci e frutta fresca.
Non mi sento nemmeno troppo stanco. In effetti la gara è durata solo un’ora e tredici minuti ma non di sola corsa, stavolta! Un’idea subito eliminata (per il momento) è stata quella di provare un olimpico. Ripeto, subito eliminata per il 2011!
Alla fine ho rivolto un pensiero di buon auspicio ai compagni di allenamento che il giorno dopo avrebbero fatto il triathlon di Gorizia e a chi per vari motivi non avrebbe potuto o voluto far gare.


Ringraziamenti in ordine cronologico inverso:
  • a Manuele per i consigli pratici dell’ultimo minuto
  • a mia moglie per il tempo che mi concede per i triplici allenamenti
  • alla “mia” forza di volontà, sempre presente dentro di me, alla quale penso nei momenti difficili…
  • al mio piriforme, senza il quale non avrei iniziato quest’avventura

domenica 5 giugno 2011

Cocusso in compagnia

Il percorso ormai è un classico di allenamento, si parte dal bosco di Basovizza e si fugge in su, sulla cima del Cocusso. Questa mattina la corsa è ancora più piacevole per la compagnia di Enrico e Stefano, e tra le chiacchiere (un pò meno in salita, per vero) scorrono veloci i km. Forse per il giro di ieri in bici, forse per la gara del 2/6, sento le gambe stanche e poco reattive, e il caldo già alle 9:00 dà abbastanza fastidio.
Arrivati in cime l'aria è fresca ed è un piacere guardare il panorama: piano piano anche io inizio a riconoscere qualche monte circostante ;)
 
Tornaniamo in giù per lo stesso versante dell'ascesa (Lipica) e ci dirigiamo senza esitazione alla fontana: non mi son portata la borraccia, ma anche se presto il caldo e la sete combinati diventano fastidiosi.

sabato 4 giugno 2011

Monte San Michele

L'idea del giro in bici parte da Giuliana: provare la salita del monte San Michele, che caratterizza il percorso ciclistico del triathlon di Gorizia del 12 giugno prossimo; con Stefano e Maurizio mi aggrego e il punto di partenza è Duino. Per fortuna il cielo è sereno, davano pioggia ma quella arriverà solo nel pomeriggio, ben dopo la fine del giro :)
Il percorso è ondulato, si prende la strada del vallone verso Gorizia, finchè non si svolta e ci troviamo alla base della salita: 3,3 km senza tregua, una sosta breve in cima per assaporare il panorama, che gusto! Mi trovo esattamente nel punto dove Chiara e gli amici di Caio avevano organizzaro il ristoro del TACI di novembre, ma a differenza di quel 6 novembre, oggi c'è il sole e riesco a godere del bel panorama dalla cima!
Davvero bel giro e buona compagnia, i chilometri sono filati velocemente :)

giovedì 2 giugno 2011

La Napoleonica & bici

Il percorso è davvero quello di tantissimi allenamenti, correre qui mi fa sentire "a casa", conosco ogni tratto con più e meno ghiaia, le curve, la pendenza, le panchine i punti panoramici ecc. Ma oggi non era giornata, un insieme di cose ma andiamo con ordine...
Questa me l'ero risparmiata, ma alla mezza del Monte carso di sabato scorso avevo fatto una mossa davvero astuta! la mattina ho sostituito le suolette delle salomon con un tipo più rigido in previsione del fondo assai sconnesso (senza averle provate prima, è ovvio!!!) e, evidentemente più spesse: non ho avuto problemi fino al 17° km, ma poi è iniziata la discesa e l'effetto sulle dita dei piedi è stato terribile: due dita, una per parte, peste, gonfie e dolenti, per non parlar delle unghie...
Ieri sera ho fatto una corsetta per vedere come erano le gambe dato che da sabato non ho più corso e per vedere se riuscivo a correre con i piedi così malconci: dopo 3 km la sensazione di avere due pezzi di cemento al posto degli arti inferiori è piano piano sparita, e ho finito in progressione i 10km.
Però questa mattina non so, forse son partita troppo svelta (1° km 4:27!) complice il primo tratto in discesa, o piuttosto il poco riposo e i pensieri di questo periodo si riflettono più di quanto vorrei sul fisico, ma al cartello del 4° km (ultimi 3 di costante salita) mi son fermata. Avevo addosso la sensazione di non poter fare un passo oltre. Ho guardato le magliette saltellanti che mi sfilavano davanti, ho pensato anche di ritirarmi... poi per fortuna ho ripreso a correre, (almeno fino al ristoro): un bicchier d'acqua e via, che così finisce prima!
Mi dò una mossa, riprendo a correre, al belvedere c'è il giro di boa e si passa per il sottobosco, il tratto che preferisco, caratterizzato da saliscendi, quindi l'arrivo in 40:09: un minuto più dello scorso anno, e ci sta tutto!
Davvero tantissima gente, siamo in più di 500 all'arrivo: Leonardo che ho conosciuto a Palmanova mi riconosce e si scambiano due chiacchiere (..."ma perchè non trascini tuo fratello a queste belle garette corte e divertenti, gli chiedo?!?!). E poi un pensiero a un papà e un figlio che col loro ritmo stanno facendo una gara assieme...
Tempo di tornare a casa e prendo la bici, la sto trascurando e non voglio farle venire le ragnatele: piccolo giro Opicina-Pardiciano-Gropada-Basovizza-Lipiza scommettendo con le nuvole nere, ma restando asciutta! ci voleva proprio il giro, un pò meno la caduta al semaforo e la storta alla caviglia :-S

martedì 31 maggio 2011

Cronoscalata dei Giganti e Mezza Maratona del Monte Carso

venerdì 27 maggio - Cronoscalata dei Giganti
Già, stavo per scordarmi questa gara "alternativa": il CaiCIM ha organizzato una gara che parte da Piazza Goldoni, nel cuore della città, e arriva fino al Castello di San Giusto, attraversando l'omonio colle salendo l'imponente gradinata: attraversamento del parco della Rimembranza, piazza della Cattedrale e poi si arriva in Castello!
Forse perchè è proprio una cosa assurda e diversa dal solito, partecipo a questa cronoscalata: con tutti quei gradini un male alle gambe incredibile, quadricipiti in fiamme e gola secca per più di un'ora dopo aver finito: ho scoperto come "morire" in poco meno di 8 minuti!

sabato 28 maggio - Mezza Maratona del Monte Carso
L'EcoMaratona dei 2 Parchi nasce dall'idea di Bobo: raduno spontaneo per percorrere in una festa i meravigliosi sentieri che scorrono sinuosi tra la val Rosandra ed il monte Taiano...

Tra i 21 o 42 chilometri scelgo il percorso breve, la distanza della mezza con i suoi 780 metri di dislivello mi sembra più che sufficiente da affrontare, dato che non conosco il percorso e questa settimana mi sento non troppo bene...
Passo a prendere Stefano presto, Davide da forfait (per infreddatura e gara del giorno prima!) e quindi ritrovo alle 8:00 al Rifugio Premuda: da qui partiranno i runners della Maratona mentre noi della Mezza ci spostiamo nell'Antro di Bagnoli per premere contemporaneamente start alle ore 9.
Le previsioni meteo davano pioggia incessante tutto il giorno, ma per fortuna durante la notte il temporale sembra aver -per il momento- esaurito gli scrosci: infatti noi riusciremo a chiudere all'asciutto, mentre poi a mezzogiorno ricomincia a diluviare.
Siamo in pochi e la preoccupazione principale per me è quella di perdermi e vagare per sentieri sconosciuti a oltranza: però in partenza trovo Vesna che conosce la zona come le sue tasche; spero solo che abbia un ritmo che riesco a seguire, e per fortuna è così! Noto con molto piacere che, anche se dovessi restar sola, gli incroci sono abbastanza ben segnati da cartelli di legno (piccoli, certo) o da cumuli di sassi con quello in cima colorato di giallo: tutto molto discreto, ma agli incroci in caso di dubbi in effetti basta guardar bene...
La partenza è in salita, per cui non c'è da pensare se andar svelti o no: c'è solo da morirci su, alternado sui pezzi più ripidi tratti di camminata svelta alla corsa!
A pochi metri da me vedo un gruppetto di tre persone: Vesna, Alberto, e un signore che in partenza aveva una cagnetta marrone, che lungo il percorso gli scappa (atletica quadrupede, che si è data alla fuga con i più veloci della maratona!) e che fortunatamente ha poi ritrovato una trentina di km più su...
La salita ci porta al Castello di San Servolo (SLO) e da qui si apre una vista aperta e da vertigine su Trieste e Capodistria: la stanchezza e la concentrazione non lasciano molto tempo alla contempazione del panorama, e tengo sempre a tiro la maglietta azzurra di Vesna che non voglio assolutamente perdere!
Una volta arrivati in quota sull'altipiano attraversiamo sentieri che variano di chilometro in chilometro: una strada costeggiata da verdi prati, poi un sentiero dentro al bosco che appena si percepisce, dato che l'erba è così alta da arrivarmi alla vita e si richiude subito dopo il passaggio di chi l'attraversa, una carrareccia con un fondo di grossi ciotoli bianchi e appuntiti (che mi fan temere per le caviglie) e poi verso la fine del percorso si attraversa un sottobosco molto fangoso e pieno di ripidi slaiscendi, con alcuni attraversamenti di ruscelli. Un paesaggio mai monotono una quantità impressionante di colori e profumi. Oltre la salita iniziale, che ci porta da 76 a 454 metri sul livello del mare, anche il percorso sull'altipiano è pianeggiante solo per piccoli tratti, e si alternano salite più o meno impegnative: le successive discese son "brevi", appena sufficienti per recuperare il fiato.
Il percorso mi impegna più di quanto immaginassi, non guardo il garmin dalla partenza, ma al decimo km è Alberto che annuncia la strada fatta: un leggerissimo sconforto per come sto e considerando che non siamo nemmeno a metà, ma per fortuna segue un pezzo facile e mi faccio forza, speravo di essere un pò oltre...
Al 14mo rampa ripida per attraversare il paese di Ocizia e dal 17mo è tutta discesa: solo dopo aver passato l'abitato di Beka mi oriento e capisco dove sono: discesone verso Botazzo e son ancora 2 km nel cuore della Val Rosandra per giungere al Rifugio Premuda, all'arrivo, dove chiudiamo tutti e tre in 2 ore e 35 minuti.
Enrico arriva primo con 2:04, poi Stefano e un altro paio di runners in 2:14, anche lui ha trovato dei compagni di corsa coi quali trascorrere questa bella avventura.
Sono stanca e felicissima, l'incognita del percorso per me era proprio una novità, perchè di solito un esplorativo pre-gara lo facciamo sempre...
Si aspetta un po' l'arrivo dei primi maratoneti, poi alle 14 il pranzo in rifugio e quindi, stanchi e ancora un pò infangati, si torna a casa!

domenica 22 maggio 2011

...che panorama!

La mia prima volta sul Monte Taiano (Slavnik) era stata una bellissima corsa dal punto di vista della compagnia e del percorso, ma metereologicamente parlando PESSIMA: data la pioggia e le nebbia sarebbe stato il caso di rimandare a un tempo più clemente, ma la macchina organizzativa era partita, così come persisteva la speranza in una eventuale schiarita... Afftontare 10 km di salita e 500 metri di dislivello per giungere in uno strepitoso punto panoramico e vedere attorno a sè solo una coltre candida di nebbia, non è effettivamente una gran soddisfazione!

Da febbraio, tra una cosa e l'altra non era mai il momento e finalmente oggi sono andata a conquistare quella cima e a godermi IL PANORAMA da lassù!
La salita parte dai 490 metri slm di Erpelle (SLO) e tutta la salita è di pendenza abbastanza regolare e il sottobosco offre riparo dai caldi raggi del sole. Solo negli ultimi 2 km finali ci sono un paio di rampe ripide e poi la strada che porta al rifugio con grossi ciotoli salgono inerpicandosi.
Per arrivare in cima (1028m) i chilometri sono 10 esatti dalla partenza, e in un'ora e 6 minuti sono su, salendo con abbastanza regolarità: sto davvero bene, mi sento fresca (in partenza ci son 20°C e un pò d'aria) e correre nel fitto del bosco, con l'ombra maculata dai raggi del sole che penetrano tra il fogliame facendo scintillare di un verde brillante qualche foglia è davvero uno spettacolo...
 sentiero nel sottobosco
 quasi in cima, mancano un paio di km!
 alle spalle altri monti...
... e volgendo lo sguardo all'Adriatico, i due golfi di Capodistria e Trieste 

Una volta arrivata sù la voglia di restare lì in contemplazione del mondo è immensa, come sconfinata è la quantità di mare, terra e monti che il mio sguardo riesce ad abbracciare.
In effetti mi prendo una lunghissima sosta, la panca è abbastanza comoda, l'aria è tiepida e mi metto a far la lucertola al sole per un bel pò!
una vista mozzafiato
  ...e da qui non scenderei più!
 veduta dal rifugio:
Arrivano a frotte un sacco di gitanti; presto il rifugio e il prato circostante si riempiono di magliette colorate: mi piace osservare nel viso di chi giunge la soddisfaizione per l'impresa, per la vetta conquistata, che per ciasuno è molto gratificante.
Dalla vetta posso godere di un'inusuale prospettiva su Trieste e su Capodistria: i due golfi dall'alto; i miei punti i riferimento (Monte Girsa, il castello di Miramare) sono dei puntini lontanissimi e la prospettiva è così diversa!
Purtroppo non posso restar lì all'infinito, e rimettersi in moto non è facile: per fortuna ora non mi resta che scendere dal versante opposto, assai più ripido e impervio: in 5 km si scende, mi precipito giù, saltando tra i sassi, sono felice e l'andatura è più che allegra, anche se per fotografare il panorama e i fiori val sempre la pena fermarsi!
un tocco di colore in tutto questo verde:
nel tratto pianeggiante tra prati e pascoli...
Ora non resta che un fondo leggermente ondulato, passando per gli abitati di Podgorje, Presnica e Klanec per chiudere il giro e tornare 26 km dopo all'auto. L'aria si è scadata notevolmente 26°C e il sole ormai picchia allo zenit, forse avrei dovuto indugiare di meno in cima per non trovarmi negli ultimi chilometri a soffrire così tanto, ed essere colta da una spossatezza davvero pesante!
Il giro è stato davvero FANTASTICO, un sogno che mi portavo dentro da troppo tempo e che è stato pieno zeppo di belle emozioni...

domenica 15 maggio 2011

dopo maratona e Principe

Il giorno dopo la maratona mi sentivo completamente svuotata: per fortuna nessun dolore o fastidio localizzato, ma mi muovevo al rallentatore, piano piano, ascoltando il mio corpo e ogni singolo movimeno. Anche in ufficio ho avuto qualche difficoltà a concentrarmi, ogni tanto mi ritrovavo immobile, a rivivere alcuni passaggi della gara del giorno prima, riassaporando sensazioni ed emozioni. Sento di non essere ok, me ne son resa conto andando in scooter nel pomeriggio, stranissima sensazione di non essere reattiva, riflessi lenti: quindi la sera niente nuoto, ma vado in sauna con Gabriella ;-)
Martedì una bella passeggiata in Val Rosandra, per distendere i pensieri e "raccogliere le idee"...
Giovedì finalmente riprendo col movimento in piscina, le sensazioni sono buone :)
Sabato mattina riprendo a correre, vado sulla napoleonica prima dell'alba quando l'aria ha ancora una sfumatura celeste che avvolge ogni cosa: in mezzo alla natura e il mare all'orizzonte, appena comincio mi sento subito in affanno: le gambe pesanti sono il meno, è proprio il fiato che sembra corto... Che bel buongiorno, mi fissa immobile un piccolo cerbiatto tra gli alberi!
Nel pomeriggio incredibilmente libero approfitto per un giro in bici, partenza da casa e via salita verso Basovizza: da qui giro in Slovenia, che in una splendida giornata di maggio offre distese di prati verdissimi; che grande la tentazione di stendersi e guardare le nuvole correre nel cielo...

Nella notte il tempo è peggiorato: domenica mattina si corre il Trofeo Principe, il cielo è nuvoloso e soffia un pò di vento: la gara è svelta, 8,2 km, quattro in su e gli ultimi 4 in discesa. Parto in fondo al gruppo, certa che sentirò ancora la stanchezza della maratona: come sempre al via parton tutti in piena, e mi trovo a partir allegra pure io... mannaggia, ho lasciato l'impostazione "bici" del giorno prima, e così non ho l'indicazione del ritmo in min/km ma in km/ora, e non c'è il lap automatico ogni km :-/ Non ho riferimenti, corro a sensazione: inaspettatamente bello! cerco di puntare qualcuno che conosco e di cui conosco il ritmo, Alessandro lo vedo ma presto sparisce: troppo veloce!  alla fine della salita vedo Irene, e cerco di prenderla, l'affianco e scambiamo due parole: certo che correr dopo aver dormito 2 sole ore non dev'essere il massimo, e questo sipega perchè non riesce a venir oltre con me... 
Poi all'orizzonte vedo Cristina, punto anche la sua canotta arancione e mi azzardo a prenderla: due chiacchiere con lei e allungo! mancan tre km, e la discesa incita a spingere. Il finale torna pianeggiante, cerco di non rallentare troppo perchè dopo la discesa par salita, e chiudo sotto ogni aspettativa 37:51 - 4:34 min/km (stessa gara nel 2009 40:02 - 4:57 e nel 2010 39:37 - 4:50).
 Proverò più spesso a non guardare affatto il garmin in gara!

domenica 8 maggio 2011

12a Maratona d'Europa

...il tempo è un dettaglio, ma può essere un dettaglio di gran soddisfazione...

Le premesse non erano buone, almeno per quanto riguarda gli allenamenti svolti...
però nell'ultimo mese (guarda caso da quando ho la BDC) confrontando gli allenamenti sui percorsi che più o meno son sempre gli stessi (bosco di basovizza, napoleonica, strada imperiale) avevo notato qualcosa di diverso....  tempi decisamente migliori che in fondo, moooolto in fondo, mi davano una piccola idea di poter azzardare...
Anche perchè mi ripetevo, se non ci credo io, se l'obiettivo non me lo prefiggo, di sicuro è impossibile "acchiapparlo"!
Quindi l'idea molto azzardata, quella che non avevo il coraggio di dire ad alta voce, era di stare con i pallloncini delle 4 ore: almeno finchè ce n'è.
Gradisca ore 9:00 puntuale lo sparo, si sa che in principio van tutti svelti, anche i palloncini gialli delle 4 ore e sinceramente non me la sento di tirarmi il collo per star con loro... vabbè, se sarà ci vedremo dopo!
L'aria è ancora fresca, ma il cielo è sereno e di sicuro tra un pò il sole scalderà... i primi 10 km scorrono via in 55 minuti: sto bene vedo i palloncini in lontananza, conto di prenderli a Duiuno, dove si arriva al rilevamento della mezza maratona in salita; ci arrivo a due ore spaccate, e i palloncini non li vedo nemeno in lontananza :-( peccato, ci speravo...
La salita a Duino sfianca, poi ci si riprende e la salita successiva è quella che porta a Sistiana: putroppo il pubblico è praticamente assente, tralasciando qualche persona affacciata alle finestre della propria abitazione... e siamo così diradati, che si corre soli, per fortuna in un bel paesaggio ma soli...
Dopo qualche chilometro corso in costiera vedo una maglietta nera che mi sembra abbia un buon ritmo  e così affianco Roberto dal 29° al 32° corro con lui 4 km assai "svelti" (sotto 5:30, complice la pendenza favorevole): decisamente allegri! Questo cambio di ritmo mi infonde una gran fiducia, perchè le gambe rispondono bene e finalmente i palloncini gialli si avvicinano!
L'azzardo che ormai davo per perso mi riappare a portata di mano: al 35° raggiungo FINALMENTE i pacemaker, ma sento che parlano di rallentare perchè han 1 minuto di vantaggio: stiamo scherzando?
Di voglia di correre ne ho tanta, e come mi ha detto qualcuno, "più piano corri più dolori hai", e poi è vero o no che prima finisco e meno soffro? Rapido controllo: fiato ok, cuore ok, gambe per il momento ok, quindi: li saluto e vado! Averli presi e passati è stato galvanizzante, noto che sto passando un sacco di runner che camminano; a fianco a noi c'è una marea di gente della stracittadina e finalmente un pò di pubblico che incita.
Ultimo km a tutta, entrata in piazza Unità e finalmente tanta gente, mamma non mi fa le foto perchè non mi aspetta così presto...  ma va bene lo stesso! non posso chiedere di più... :-)
Bello davvero avere i bambini all'arrivo, Paolo era eccitato per la medaglia ("mamma, hai vinto!")
Un grazie di cuore alle persone che, con le loro parole mi hanno dato forza per credere che la scommessa fosse possibile!

domenica 1 maggio 2011

conto alla rovescia

Domenica 8 maggio ci sarà la Maratona d'Europa!
Mi viene naturale fare il punto della situazione e il paragone allo scorso anno ci va, anche se non vorrei: da gennaio a aprile 2010 avevo percorso750 km (gulp!) a differenza dei 420 (sigh!) nello stesso periodo quest'anno.
Inoltre l'altro anno avevo seguito la tabella di Pizzolato, quest'anno ho corso solo "a fantasia": niente allenamenti specifici, no ripetute, un disastro insomma!
In questi ultimi mesi gli allenamenti sono stati prevlentemente su fondi sterrati, cercando quando possibile di metterci un pochino di dislivello...
In realtà le corse sono state sempre molto rilassate, non ho mai provato la sensazione, a volte fastidiosa, di "dover" fare l'uscita per rispettare la tabella, col pensiero di non aver tempo di recuperare un allenamento saltato...

Oggi la giornata era davvero bella, tersa e l'aria fresca, almeno in partenza... Start da Pese in direzione Sesana, passando per Basovizza e lungo la strada Imperiale: solo al ritorno mi accorgo di quanto sù sia Pese (480 metri slm) rispetto Sesana (353) e gli ultimi 3 km con vento contrario, sotto il sole e in salita son davvero duri!
Finita la corsa ho una piccola "sfida" tra me e il mio senso dell'orientamento: ripercorrere il percorso per arrivare sul Cocusso partendo da Pese, lo stesso per il quale ci aveva portato su Davide in  gennaio, in una umida giornata nebbiosa. Ecco qualche foto dell'ascesa:


venerdì 29 aprile 2011

ottanta

La partenza è subito in salita, la prima parte dell'uscita di oggi ricalca quasi alla perfezione la gara "Trieste - Opicina" e da 30 metri sul livello del mare arrivo a quota 346: 8 km affrontati come riscaldamento con rapporti sempre facili, per non chiudere a fine salita l'allenamento odierno...
Una volta sull'altipiano un pò di saliscendi per arrivare a Basovizza, passare il confine e dirigermi a Lipica, nota scuderia e scuola di equitazione dove vengono allevati dal 1580 i cavalli lipizzani, che nascono scuri per poi ricoprirsi di criniera e mantello meravigliosamente bianchi.
Lasciati i prati ed il fastidioso vento la ruota punta in direzione Sesana, unico grosso centro abitato che si attraversa in Slovenia. Il resto è caratterizzato da minuscoli agglomerati di poche case, congiunti tra loro da strade quasi completamente deserte, con traffico praticamente assente, costeggiate da prati che diradano dolcemente, o da colline coltivate a vigna, o avvolte da un bosco che le circonda da ambo i lati...
La stranissima sensazione, per me che per le prime volte esploro queste zone in bici, è proprio quella di scoprire un mondo parallelo, dove il ritmo frenetico del nostro vivere, il traffico sono poblemi  inesistenti e la sensazione è di assporare i paesaggi da un'altra prospettiva. Sarà lo spirito stesso di utilizzare la bici come mezzo di locomozione per vedere, per esplorare, che a differenza di uno spsotamento in macchina obbliga certamente a porre più attenzione al paesaggio... Anche correre è un modo per visitare e conoscere posti nuovi, ma la quantità di chilometri e di località che si riescono ad attraversare è quantitivamente differente.
Tornando all'uscita, le strade non sono mai piatte ma o si sale o si scende, per cui si alternano momenti di recupero a sforzi brevi ma intensi: ottimo modo per non annoiarsi e tenere sempre piuttosto alta la concentrazione. Si torna in Italia a San Pelagio, quindi Aurisina, Sistiana e dolce ritorno in Costiera. Qui dopo poco più di 60 km inizio a sentirmi affaticata e la spinta diventa meno efficace: in particolare risento nella zona lombare di una certa stanchezza dovuta alla posizione, ma anche legata alla pedalata stessa. Approfitto quindi di tutta la scia disponibile, anche perchè oggi il vento non ha intenzione di dar pace, e si è subito a casa. Per fortuna ho scansato l'acquazzone che ha lavato Trieste, ma le strade son bagnate e dalle auto mi arriva su di tutto :-(

lunedì 25 aprile 2011

week-end variegato

... di tutto un pò!
Tra un impegno e l'atro in queste giornate di festa, sono riuscita a piazzare:
  • sabato mattina 2050 metri in vasca in 50 min (50 stile - 6 rana - 6 dorso - 20 stile)
  • domenica mattina, prima di partir per la montagna 6,5km in bosco a basovizza
  • lunedì 64 km ondulati tra le strade e i paesini della Slovenia qui dietro casa :)
Il "minimo sindacale" per iniziare a smaltire le 16 uova che Anna e Paolo han apero ieri :-S

martedì 19 aprile 2011

10 km

Bella domenica mattina di vento e sole trascorsa in compagnia di un sacco di "malati di corsa"...
Fa un pò strano, terzo anno di coppa Trieste e tornano alla mente le prime gare, quando non conosci proprio nessuno e ti senti un pesce fuor d'acqua: a contribuire a farmi tornare alla mente questi pensieri l'incontro in riscaldamento con Fedilele, emozionatissima in debutto alla sua prima gara... Poi i volti conosciuti son davvero tanti, Davide, Stefano, Alessandro, Marcello, Marzia, Erika, Marco, Federico...ognuno con la sua gara, con le sue aspettative.

Questa è la seconda gara della Coppa Trieste, non la amo particolarmente in quanto è una 10 km su asfalto ondulato, con andata e ritorno per la stessa lunga striscia di strada.
Però sono davvero curiosa del tempo impiegato sulla distanza, l'allenamento di mercoledì sulla strada Imperiale mi ha lasciata stupita e quindi una prova in gara ci sta a pennello!
Mi prefisso di partir piano nell'andata per vedere di tirar fuori qualcosa nei 5 km dopo il giro di boa: primi 5 km tranquilli intorno ai 5 min/km; per fortuna dopo un pò aggancio un ragazzo che ha un ritmo che mi sta bene, anche se quando guardo il garmin per controllare il ritmo, mi viene un colpo: 4:36?! ho capito che siamo in discesa, ma Vale te ne mancano ancora 4!
Cerco di non pensare al ritmo, ma di seguirlo e basta, anche perchè in realtà gli sto dietro ma non mi sento affaticata... come torna pianeggiante molla un pò e io con lui, ma siamo sempre abbondantemente sotto i 5min/km :)
All'ottavo in salita ralleneta, lo passo e a 200 m dal traguardo mi affianca e finiamo proprio assieme: in coda per il pacco gara ringraziamento reciproco per il "lepraggio" ... Grazie Alessandro!

venerdì 15 aprile 2011

c'è un posto...

14° C e venticello, aspetto che scaldi ancora un pochino e poi vado: solo noi due, oggi devo portarla in un posto...
Non saprei esattamente dire da quando, a mia memoria è da sempre: da marzo a settembre ci ho passato quasi tutte le domeniche della mia infanzia.
All'inizio l'aria è frizznate, si resta coi jeans e la felpa e quando passa una nuvola si rabbrividisce. I nostri plaid sono gli unici sull'erba, in mattinata si raccolgono pigne e rametti che poi papà userà per cucinare il pollo alla griglia apoggiata sui sassi... che gusto, che profumo!
Con mia sorella, Francesca e Mattia si gironzola tra le macerie della Caravella e del vecchio albergo abbandonato: è tutto allo sfascio, pezzi di vetro, bottiglie, mattoni... Noi ci sentiamo grandi, liberi di stare per qualche ora da soli mentre gli adulti chiacchierano di "cose da grandi" un pò più in là.
In maggio ci sono più persone, fa caldo e si va in acqua; poi col canotto si va al largo, fuori dalla baia: che fatica remare contro corrente!
D'estate è una boglia, non c'è più posto per stendere gli asciugamani, si sta più in acqua che fuori e la sera senti la pelle cotta e salata che tira, e i capelli diventano così chiari da sembrar bianchi...
Adesso a Sistiana ci porto Anna e Paolo, ma ovviamente è molto diverso: come tutte le cose moderne la baia è stata organizzata, ripulita, hanno fatto i parcheggi, i servizi igienici, le docce: insomma, di selvaggio e avventuoso non è rimasto più niente!
Però mi piace tornar li con i miei bimbi, questo posto lo sento un pochino "mio", mi trovo a casa son contenta di farlo conoscere a loro.

...per l'uscita in bici da sola oggi non ho dubbi: dritta verso Sistiana.

20:30 in acqua!

Da gennaio ci siamo impegnati a trovarci regolarmente (+ o - è ovvio...) in piscina, tipo  "corso autogestito" di nuoto, per avere un pò di regolarità negli allenamenti e vedere di riprendere la distanza per un triathlon sprint a giugno (ma quale?)...
Bell'allenamento quello di lunedì sera in vasca in compagnia di Elisa, Stefano e Davide: c'è poco da fare, ma le ripetute da sola non le farei proprio. 
Così invece a turno ci si spreme per bene davanti e poi si recupera in scia :-)
Tra una cosa e l'altra sono scorsi in piacevole compagnia:
500 m di riscaldamento
4x200 m stile 3:28 - 3:37 - 3:29 - 3:40
150 m defaticamento

Niente male il dopo allenamento al pub, tra racconti di gare e progetti per quelle future ^_^